lunedì 4 gennaio 2010


Spezzo una lancia in favore di Vicoli

di Roberto Emiliano Piserse

Le apologie non mi sono mai piaciute, allo stesso modo però delle farneticazioni, delle mistificazioni e delle strumentalizzazioni. Da un po' di mesi a questa parte infatti molti hanno visto nell'amico Vicoli un inquieto della politica senza alcuna collocazione certa, ora di qua ora di là. In questi ultimi giorni la cosa cosa è tornata alla ribalta anche a seguito di una segnalazione dell' "alleato" Fabio Giangiacomo che ridicolizzava Vicoli per aver cambiato, nella sua storia politica, diversi partiti così come appariva sul suo blog personale: prima PLI (fino a 23 anni), poi Antiproibizionisti sulla droga (che non erano un partito vero e proprio quanto un movimento finalizzato ad un progetto), in seguito i Verdi, poi i Laburisti (socialisti) di Valdo Spini, poi i DS, in seguito il PSDI (Partito Socialista Democratico Italiano) ed infine Sinistra Ecologia e Libertà. Procediamo con ordine nella risposta. A differenza di molti altri, in questa consiliatura comunale Vicoli è sempre rimasto laddove i suoi elettori hanno voluto che stesse: nella Lista Forte, in maggioranza e a sostegno della prima vera giunta di centro-sinistra in 60 anni di storia repubblicana a Vasto. Quindi non mi sembra di vedere "inquietudini" politiche da questo punto di vista. Riguardo al fatto che egli abbia aderito, in quasi trent'anni di militanza politica (dai 18 ai 46 anni), sempre a partiti che a Vasto sono stati all'opposizione e da cui non poter trarre alcun profitto, non mi sembra sia cosa così deplorevole, nè qualificabile come "opportunismo politico". In questi vent'anni di mia presenza a Vasto potrei fare invece nomi di chi ha sempre cambiato casacca per trovarsi saldamente dalla parte del potere, del "governante" di turno. Ma al di là di questo mi viene da dire: se si eccettua la scelta giovanile del PLI, che comunque era all'interno di una coalizione nazionale di centro-sinistra (il Pentapartito), Vicoli non ha fatto altro che militare in partiti che oggi, guarda caso, si sono tutti riuniti nel nuovo progetto politico della Sinistra italiana, vale a dire "Sinistra Ecologia e Libertà" dove sono confluiti, sempre guarda caso, Verdi, Socialisti e parte dei DS, gli stessi partiti in cui Vicoli ha militato negli ultimi vent'anni. Mi chiedo allora: Dov'è lo scandalo o il ridicolo? Dov'è l'incoerenza? O forse Vicoli non ha fatto altro che anticipare di vent'anni una sintesi politica indispensabile per una Sinistra italiana moderna, ambientalista e post-marxista?

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