sabato 16 gennaio 2010


La risposta di Vicoli a Del Prete

Ecco il comunicato con cui il 14 gennaio il Consigliere Vicoli ha chiesto delucidazioni a Del Prete.



Esimio Del Prete, Faccio riferimento all’articolo ”Vicoli di Vasto” apparso a sua firma su “La Voce del Vastese” del 12 gennaio 2010 avvalendomi del diritto di replica che spero ella vorrà concedermi. Potrei dirle che questa volta ella ha avuto una caduta di stile e non mi riferisco alla sintassi o al lessico. Ma non voglio perdere spazio prezioso, quindi cercherò di essere breve. Riguardo ai 7 partiti che ho cambiato negli ultimi 25 anni rispondo col dire che erano tutti partiti che a Vasto, negli anni d’oro della DC e durante i fasti taglientiani, sono sempre stati all’opposizione e, spesso, non erano neanche rappresentati in seno al Consiglio comunale, con ciò voglio solo far notare che gli apparenti cambi di casacca certamente non erano finalizzati ad ottenere un vantaggio personale. Parlo di apparente cambio di casacca in quanto a lei, preso ormai da una precoce campagna elettorale, sfugge che i partiti a cui si riferisce, vale a dire i Verdi, i Laburisti (socialisti) di Valdo Spini, i DS, il PSDI (a proposito non ho mai aderito a Sinistra Democratica) sono rami di uno stesso tronco, quello del Socialismo europeo, che, guarda caso, oggi, proprio in virtù della loro comune radice politico-culturale, sono tornati a riunirsi sotto un unico simbolo e si sono costituiti nel Partito di “Sinistra Ecologia e Libertà” a cui coerentemente ho aderito. Quindi le sue sono solo povere mistificazioni, è come se io affermassi che anche lei ha cambiato 7 partiti: DC (che a Vasto ha governato per 50 anni!), Partito Popolare, Insieme per Vasto, Margherita, Partito Democratico, Alleanza per l’Italia, Lista Civica 2011. Quindi, per quel che mi riguarda, in me non c’è nessun conflitto interiore, magari solo sensibilità politica e lungimiranza visto che i 7 partiti in cui ho militato, ciascuno dei quali aveva delle peculiarità interessanti ma ognuno “monco” di organicità, oggi si rimettono insieme a costituire un’unica organica entità politica. Vorrei invece soffermarmi sulle sue illazioni e insinuazioni, queste sì di stampo stalinista, in base alle quali io avrei ottenuto o cercato di ottenere, sotto mentite spoglie politiche, dei “vantaggi indiretti all’attività professionale della mia famiglia.” A questo punto le chiedo, ed è tenuto a rispondermi pubblicamente così come ha formulato le sue illazioni, quali sarebbero questi vantaggi personali visto che non ho mai avuto nessun incarico di addetto stampa in un comune del vastese, nonostante sia iscritto all’albo dei pubblicisti dal 1995, né alcuna vice-presidenza in un ente strumentale di Comune, Provincia o Regione, né ingombranti permessi di occupazione di suolo pubblico davanti la mia attività commerciale, né incarichi d’oro (li definisco tali visto che sono l’equivalente di un anno di lavoro di un insegnante) ai “Giochi del Mediterraneo”, né contributi o commesse privilegiate da enti pubblici. Preciso anche che il sottoscritto ha conseguito l’abilitazione di docente di lettere nel maggio 2000 e che mia moglie è stata assunta in ospedale nel novembre 2001 quando alla Regione Abruzzo governava da 18 mesi il centro-destra e il manager della ASL Lanciano-Vasto era Tilli. Se invece ella si riferisce alla richiesta avanzata all’Amministrazione, all’inizio del mio mandato di consigliere comunale, per riproporre l’istituzione del disco orario sul lato destro di Corso Italia, così come era stato fatto negli ultimi due anni dall’Ass. Soria per agevolare lo shopping dei turisti nel Centro storico, mi sembra che ella abbia preso davvero una cantonata visto che la richiesta da me perorata mi era stata avanzata, con tanto di timbro e firma, da ben 23 negozi del Centro (come risulta al protocollo del Comune del 02 /08/2006). Mi permetta infine altre due ultime domande: forse incartare pacchetti natalizi è più disdicevole che infornare pizze e servire ai tavoli, o invece tutti i lavori, in quanto tali, sono degni di rispetto soprattutto da parte di chi difficilmente morirà per eccesso di lavoro? Ed infine: se il PD non l’avesse estromessa dalla Giunta comunale, lei si sarebbe dimesso di fronte alla presunta inadeguatezza e inconsistenza dell’Amministrazione Lapenna? Il futuro di Vasto è Prospero, Tagliente … Del Prete?

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