Apre i battenti, nel primo weekend di febbraio (g. 6-7), una Mostra - mercato dell’antiquariato a Vasto, nel cuore dell’Antica Histonium : Piazza S. Pietro, Via Adriatica, Piazza Del Popolo con annessa sala Vittoria Colonna. Scopo della manifestazione: valorizzare una delle zone più suggestive del Centro Storico attraverso l’offerta di un antiquariato diversificato, che spazia da un prodotto di piccolo antiquariato fino a comprendere oggetti da collezione e pezzi di pregio, il tutto all’insegna dell’autenticità. In questa prima fase, si prevede l’affluenza di una quarantina di espositori provenienti da diverse località . Oltre una decina gli antiquari che troveranno posto nella sala Vittoria Colonna e in altri locali del Centro. L’amministrazione comunale, che patrocina la manifestazione con l’organizzazione della Confesercenti e di esperti del settore ( ing. A. Santoro e dott.ssa C. Russo ) ne auspica un progressivo incremento in modo tale che potrà ripetersi ogni primo sabato e domenica del mese coinvolgendo anche le zone limitrofe.Notevole l’interesse degli operatori locali e di quanti hanno a cuore il futuro del Centro Storico che, con i suoi monumenti, le chiese, gli importanti edifici , i vicoli e le intime piazzette collocati in una stupenda cornice naturale, ha tutte le carte in regola per proporsi quale volano di un turismo di qualità non solo per il territorio vastese ma per l’intero Abruzzo. Info. Tel\fax: 087359158 ; cell: 3472240194 – 3474700853; e -mail: vasto@confesercentich.it \ conceptionvasto@libero.it
mercoledì 27 gennaio 2010
Apre i battenti, nel primo weekend di febbraio (g. 6-7), una Mostra - mercato dell’antiquariato a Vasto, nel cuore dell’Antica Histonium : Piazza S. Pietro, Via Adriatica, Piazza Del Popolo con annessa sala Vittoria Colonna. Scopo della manifestazione: valorizzare una delle zone più suggestive del Centro Storico attraverso l’offerta di un antiquariato diversificato, che spazia da un prodotto di piccolo antiquariato fino a comprendere oggetti da collezione e pezzi di pregio, il tutto all’insegna dell’autenticità. In questa prima fase, si prevede l’affluenza di una quarantina di espositori provenienti da diverse località . Oltre una decina gli antiquari che troveranno posto nella sala Vittoria Colonna e in altri locali del Centro. L’amministrazione comunale, che patrocina la manifestazione con l’organizzazione della Confesercenti e di esperti del settore ( ing. A. Santoro e dott.ssa C. Russo ) ne auspica un progressivo incremento in modo tale che potrà ripetersi ogni primo sabato e domenica del mese coinvolgendo anche le zone limitrofe.Notevole l’interesse degli operatori locali e di quanti hanno a cuore il futuro del Centro Storico che, con i suoi monumenti, le chiese, gli importanti edifici , i vicoli e le intime piazzette collocati in una stupenda cornice naturale, ha tutte le carte in regola per proporsi quale volano di un turismo di qualità non solo per il territorio vastese ma per l’intero Abruzzo. Info. Tel\fax: 087359158 ; cell: 3472240194 – 3474700853; e -mail: vasto@confesercentich.it \ conceptionvasto@libero.it
martedì 26 gennaio 2010
di Roberto Emiliano Piserse
Dopo l'entusiasmo, la riflessione. Perchè, ad esempio, questa volta la partecipazione è stata il quintuplo di cinque anni fa nonostante i soggetti in campo fossero gli stessi? Perchè tre elettori su quattro hanno votato un candidato, Vendola, di un altro partito (Sinistra Ecologia e Libertà) e non Boccia del PD? Perchè il popolo del PD ha scelto un'alleanza a sinistra, forse rischiosa per la vittoria finale, compromettendo un viatico appena aperto con l'UDC?
lunedì 25 gennaio 2010
Ora occorre vincere le vere elezioni... senza l'Udc
di Roberto Emiliano Piserse
Dopo la schiacciante vittoria alle primarie, ora occorre ricompattare tutta l'alleanza di centro-sinistra e vincere... senza l'Udc. Occorrerebbe, infatti, una sonora sconfitta per il partito che ha scelto la politica dalle alleanze a geometria variabile di craxiana memoria. Una vittoria senza il partito papista varrebbe doppio, anzi triplo. Un uomo della Sinistra radicale vince le elezioni per governare la Puglia senza l'aiuto degli ex DC, dei sempre papisti. Questa è la notizia che ci aspettiamo di leggere sui quotidiani del 29 marzo prossimo. Questo è ciò che ci auguriamo per lo sviluppo dei diritti civili in Italia. Una vittoria che diventerebbe una debacle per il centro-destra se al successo di Vendola si aggiungesse quella della Bonino nel Lazio, di quella regione che un tempo fu il cuore pulsante dello Stato pontificio che Ratzinger crede essere ancora attuale. Con Bonino e Vendola si potrebbe deavvero girare pagina ed aprire una nuova fase per i diritti civili in Italia per quel che concerne la fecondazione eterologa, le coppie di fatto, la ricerca sugli embrioni, la scuola laica e pubblica, ecc. Per ora è solo un sogno... ma i sogni spesso diventano realtà. Martin Luther King lo insegna.
dal sito de La Repubblica
BARI -Schiacciante vittoria di Nichi Vendola alle primarie. E' lui il candidato alla presidenza della Regione Puglia e la sfida finale sarà con Rocco Palese, il delfino del ministro Fitto scelto a sorpresa dal centrodestra qualche minuto prima dell'apertura delle urne del derby interno del centrosinistra. I risultati che arrivano dagli oltre 200 seggi sparsi in tutta la regione parlano di un successo netto e inequivocabile del Presidente della Regione, 73 per cento contro il 27. Quasi 200mila i votanti delle primarie. Numeri che superano ogni aspettativa ma che Vendola vuole già archiviare per pensare al futuro. Il primo passo è stato accogliere il suo rivale Boccia con un applauso e un abbraccio all'arrivo nella sua "Fabbrica di Nichi", in via De Rossi a Bari, dove verso le 23,30 si è celebrata la vittoria. "Il 2009 è stato per me un anno difficile sia per vicende personali che per questioni politiche, alcune volte mi sono sentito solo", è stato il primo commento a caldo del governatore pugliese. "In casa del centrosinistra - ha aggiunto - il candidato alla presidenza della Regione Puglia non viene deciso a Palazzo Grazioli, ma da una porzione del corpo elettorale rilevante di 200mila elettori. Nessuno si deve sentire sconfitto. Da oggi, insieme, dobbiamo lavorare perchè l'energia messa in campo dei sostenitori di Boccia e dai miei possa diventare un unico grande cantiere, una fabbrica per la popolazione pugliese. La Puglia ha il diritto di essere il laboratorio della buona politica".Per il sindaco di Bari e presidente del Pd, Michele Emiliano " Vendola ha meritatamente vinto le primarie impartendo al nostro partito, e non a Francesco Boccia, una dura lezione che non può più essere ignorata". "Anche la più razionale delle strategie politiche non può essere calata dall'alto - ha rincarato la dose - e non può essere attuata ignorando i sentimenti di rispetto e di affetto delle persone nei confronti di quei pochi politici che nel bene e nel male sono sintonizzati con il senso comune". "Questa è la lezione - ha detto Emiliano - che tutto il Pd deve apprendere e trasformare nello spirito col quale affrontare la prossima campagna elettorale. Possiamo vincere. Possiamo vincere perchè adesso, grazie alle primarie che abbiamo fortemente voluto, abbiamo un unico candidato, forte e legittimato.Possiamo vincere perchè l'avversario, come al solito, ci aiuta candidando la protesi della protesi di Berlusconi, possiamo vincere perchè il popolo del Pd ha saputo interpretare questo momento politico legando ancora una volta Nichi Vendola al destino della Puglia".Per la regione che ha inaugurato la stagione delle primarie, è stata un'altra lezione di democrazia. Alle urne si sono presentati in più di 192mila, incuranti delle lunghe code per l'esiguità dei seggi. Le urne sono rimaste aperte dalle 8 alle 21, in un clima di festa e senza alcun incidente.
sabato 23 gennaio 2010
In relazione alle polemiche che sono state fatte in questi giorni , il nostro movimento vuole gridare il dolore di allarme che gli operatori turistici e tutto il mondo delle imprese rivolge alla politica che non sa decidere o peggio ancora segue delle ventate populiste irrazionali e fuori luogo.
Ci riferiamo chiaramente all’ipotesi di “ripascimento delle nostre coste”, operazione indispensabile al fine di garantire l’economia turistica su alcuni comuni. Come specificato anche dall’assessore Mauro Febbo , dopo le varie autorizzazioni che sono coerenti e indispensabili , bisogna dare le risposte chiare e nette , poiché coloro che hanno investito milioni di euro in strutture alberghiere come gli hotel, gli stabilimenti balneari ed i residence marini non possono ripresentarsi alla stagione senza spiaggia. Queste imprese turistiche sono quelle che fanno economia di scala, occupano personale e movimentano la stagnate economia locale. Con i no non si va da nessuna parte ed abbiamo subito proprio negli ultimi anni , l’esperienza del settore industriale la dove la mancanza di una politica energetica che fa costare la corrente per le industrie fino a 10 volte di più delle altre nazioni coniugata ad una mancanza di infrastrutture logistiche( porti, aeroporti, ferrovie), insieme ad una tassazione assurda e folle (nella nostra regione Abruzzo le imprese pagano l’IRAP più alta d’Italia) a causa del debito della sanità. Perché lo hanno provocato le imprese il debito sanitario? Tutte queste azioni hanno portato ad un processo di delocalizzazione, di chiusura degli impianti produttivi ed una cessazione degli investimenti industriali che sta portando alla crisi più nera molte famiglie di operai.
Quindi i disfattisti di turno , gli arruffapopolo senza patria e senza vergogna( perché in politica nessuno paga le emerite fesserie fatte negli anni scorsi) sono pregati di stare calmi poiché il popolo vuole lavoro e salario , non le chiacchiere.
Il PresidenteAntonio Turdò
venerdì 22 gennaio 2010
riceviamo e pubblichiamo
L’Italia è un paese strano, si parla di legalità ma forse deve valere solo per gli altri e non anche per noi stessi. I provvedimenti presi dal Comandante Grippo non sono certamente finalizzati a rimpinguare le casse del Comune, seppur asfittiche soprattutto grazie al Governo Berlusconi che non ancora provvede a trasferire al Comune di Vasto ben 800.000 euro relativi all’ultima tranche dell’ICI prima casa del 2008. La realtà infatti è un’altra: il Comandate Grippo ha ricevuto dall’Amministrazione Lapenna un mandato pieno per il rispetto, in città, delle norme relative alla sicurezza stradale, sia per gli automobilisti e soprattutto per i pedoni, nonché per un impegno in tutti gli ambiti di cui è responsabile la Polizia Municipale. Ad esempio, nessuno parla delle multe comminate ai commercianti ambulanti privi di licenza. Fino a qualche mese fa l’opposizione invocava, giustamente, il pugno di ferro contro una pratica deplorevole di concorrenza sleale nei confronti dei commercianti vastesi, oggi che Grippo ed i suoi agenti si stanno adoperando in tal senso nessuno glielo riconosce, si bada piuttosto a cavalcare demagogicamente le lamentele di alcuni, e per fortuna sono pochi, automobilisti indisciplinati. Ma non vogliamo dilungarci a lungo, a riguardo alleghiamo alla presente tre commenti, apparsi su un notiziario vastese on-line (Histonium.net) da cui si desume che, quanto da noi sostenuto, non è retorica di parte ma una richiesta di legalità e sicurezza che viene dai cittadini vastesi onesti e rispettosi, e sono la stragrande maggioranza, delle regole del vivere civile. Quindi Sinistra Ecologia e Libertà esprime il pieno consenso all’operato del Comandante Grippo ed auspica che nei prossimi giorni torni in azione anche il “Nucleo di vigilanza in edilizia” in modo da contrastare, con un’opera di prevenzione e controllo, anche le azioni di micro-abusivismi che si registrano nel settore. Auspica altresì l’istituzione, al più presto, del terzo turno per contrastare ogni tipo di illegalità notturna.
Maurizio Corvino
Vice-Portavoce S.E.L – Vasto
P.S.
Ecco i tre commenti (su tre) apparsi, nel momento in cui scriviamo, su Histonium.net . Commenti che sono TUTTI a favore dei provvedimenti presi dal Comandante.
di Maxx A.
del 21/01/2010
Quale anno fa a Vasto c'era un comandante dei Carabinieri temutissimo, odiatissimo. La sua colpa era quella di far rispettare le regole: in particolare aveva una "predilezione" per i ragazzi che circolavano con i motorini senza casco. Grave colpa!! Quando fu trasferito ad altra sede, il commento di alcune mamme bene che conosco fu "Finalmente!! Abbiamo finito di pagare multe!!". Sono le stesse mamme che si disperano davanti al figlio (se gli è andata bene) con la testa spaccata. I commenti dei due amici qui sopra sono quindi del tutto condivisibili e rappresentano la realtà.
di Nicola Mariani
del 20/01/2010
Carissimi amici io non ho mai preso una multa perchè parcheggio sempre negli appositi spazi e non mi permetto di intralciare il prossimo neanche per un minuto, cosa che a Vasto succede con troppa frequenza (si accendono le 4 frecce... e tutto è permesso!) Si parla di parcheggi mancanti solo perchè si vuole arrivare sin dentro il negozio con l'auto al seguito; per non parlare degli imbecilli che puntualmente parcheggiano nelle aree riservate ai diversamente abili!. saluti e buon parcheggio a tutti.
di Francesco Pompilio del 20/01/2010
Da Vastese residente a Milano, posso solo dire che Vasto e' il Bronx!!!! Nessun rispetto per il codice della strada. Macchine parcheggiate davanti agli scivoli, in divieto di sosta, gente che parla al cellulare senza cinture e nessun rispetto dei limiti di velocita'. Per non parlare del non utilizzo delle frecce. Sono assolutamente daccordo con la nuova linea utilizzata dal Comandante e spero che le cose cambino davvero a Vasto.
Per il Giorno della memoria: La banalità del male. Il dovere di non dimenticare.
Lunedì 25 gennaio, ore 10, Multisala del Corso.
“La banalità del male. Il dovere di non dimenticare”: è il titolo della manifestazione che l’“Enrico Mattei” Istituto Tecnico Industriale – Liceo Scientifico Tecnologico organizza, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Vasto, in vista della Giorno della Memoria 2010.
L’iniziativa, in programma lunedì 25 gennaio, alle ore 10, si svolgerà presso la Multisala del Corso, in corso Europa, e sarà strutturata in tre momenti. L’evento sarà aperto dalla proiezione di un intenso documentario, intitolato “I cancelli dell’assurdo”, girato dall’emittente locale Trsp dentro il campo di sterminio di Auschwitz.
Seguirà un incontro con lo storico, nonché giornalista, docente di Storia dell’Europa contemporanea all’Università “G. d’Annunzio” e consulente del Tg1 Storia, Marco Patricelli, che presenterà, accompagnato dalla proiezione di suggestive immagini, il suo nuovo libro “Il volontario” (Editori Laterza). Si tratta di un’opera assai significativa, che affronta un argomento finora rimasto nascosto nelle pieghe della storia, in quanto è dedicata all’unico uomo fattosi rinchiudere volontariamente ad Auschwitz, riuscendo poi ad evaderne per finire stritolato, dopo aver combattuto il nazismo, tra le fauci dello stalinismo.
Concluderà la manifestazione il gruppo delle percussioniste “Dumtek”, composto dalle musiciste Maria Teresa Antonini, Danila Cicchini, Maria Aurelia Del Casale, Marilena La Palombara e Clotilde Muzii che, coordinate dal M° Alberto Biondi, eseguiranno “Guerre”, tratto dallo spettacolo teatrale “Folle”. Un progetto di Enrico Gualterio, il quale firma anche la regia video, che non lascia certo indifferenti.
La speranza è che la manifestazione possa essere l’occasione per riflettere, assieme agli studenti della città, sull’incalcolabile tragedia dell’Olocausto e, più in generale, sul vero volto del male che, come disse la filosofa Hannah Arendt, troppo spesso “è banale”, perché nasce dall’incapacità di interessarci alla vita e alla sorte dell’altro, in quanto completamente ripiegati su noi stessi.
E’ quasi ovvio che ciascuno di noi sia più interessato ad un solo dito della propria mano che alla vita di uno sconosciuto che vive a centinaia di chilometri di distanza, ma è pur vero che questa quotidiana “distrazione” è la fonte di una irrazionalità etica che sfocia nel disimpegno, nell’indifferenza e nel “pressapochismo”, oggi, purtroppo, tanto di moda.
giovedì 21 gennaio 2010
A dieci anni dalla scomparsa, un' analisi politica del personaggio che dominò la scena dell'Italia degli anni Ottanta.
di Maurizio Vicoli
Il 19 gennaio del 2000 veniva a mancare ad Hammamet Bettino Craxi (1934-2000) il primo Presidente del Consiglio socialista della Storia d’Italia. Fu anche il primo a stabilire il record di durata di un governo nazionale (1058 giorni, dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987) prima di essere surclassato dall’amico e compare Silvio Berlusconi (legislatura piena, 1409 giorni). In questo articolo, però, non vogliamo parlare di Bettino in termini moralistici, né giudiziari ma semplicemente in termini politici per evitare di cadere nella trappola, tutta italiana, del “morto il re, viva il re!” né in quella di un giustizialismo radicale all’IdV. Dunque vorremmo stilare un bilancio della sua attività di governo rinunciando però, sin da adesso, all’appellativo di statista termine col quale si indica un capo di governo capace di gettare solide basi per lo sviluppo ed il progresso futuro di uno Stato. In quest’ottica possono essere definiti statisti Cavour, F.D. Roosvelt, Adenauer, H. Kohl ma, a nostro parere, non Craxi. Certamente egli diede stabilità ad un quadro politico in cui i governi duravano mediamente nove mesi; così come riuscì a sconfiggere l’inflazione che, sotto il suo governo, tornò ad essere ad una cifra (si passò dal 16,20% del 1982 al 5.20% del 1987). Egli, inoltre, fu il primo e, ahinoi unico, Presidente del Consiglio ad aver rivendicato con i fatti la sovranità dell’Italia sul proprio suolo quando alla base Nato di Sigonella, il 10 ottobre 1985, inviò i carabinieri per circondare dei marines americani che, armati, pretendevano la consegna di quattro palestinesi accusati dell’omicidio di un americano avvenuto sulla nave Achille Lauro e quindi in territorio italiano. Fu anche il primo, nell’aprile 1986, a negare lo spazio aereo italiano ai caccia americani che, decollati dalla base portoghese, si dirigevano verso la Libia per bombardare Tripoli; con la stessa fermezza minacciò, pochi giorni più tardi, ritorsioni militari proprio verso i libici quando missili SCUD piombarono a largo di Lampedusa, in acque italiane.
Al di là di questi meriti, perlopiù di natura contingente, egli ebbe notevoli demeriti che ancora oggi pesano sulla politica e sull’economia italiana. Craxi, ad esempio, fu il primo a parlare di una riforma costituzionale in senso presidenzialista; fu il primo a battersi per un esecutivo forte guidato da un leader riconosciuto tale dal popolo, un leader capace di traghettare, o meglio di guidare (da qui il termine da lui coniato di “Democrazia guidata”) il popolo italiano verso una nuova rinascita. Per questi atteggiamenti e visioni, Forattini amava ritrarre nelle sue vignette Bettino con gli stivali e la camicia neri. Un seme, quello del leaderismo, che meno di dieci anni più tardi avrebbe messo radici e dato vita alla pianta del Berlusconismo (si rifletta sul fatto che Berlusconi fu il primo ad inserire nel simbolo del partito il proprio nome, cosa per fortuna ancora sconosciuta alla Sinistra). Craxi fu anche l’uomo delle vittorie di Pirro, specie riguardo al destino del Partito Socialista Italiano (PSI) di cui divenne il segretario nazionale nel 1976 quando il partito uscì “sconfitto” dalle urne con il 9.65% dei consensi. Sotto la sua segreteria il partito si spogliò del marxismo e della lotta di classe tanto da cambiare il proprio simbolo passando dal libro con falce e martello al garofano rosso. Questa, però, fu un’azione infelice perché se quella che lui chiamava “onda lunga” portò alle elezioni politiche del 1992 il PSI a sfiorare il sorpasso con il PCI-PDS (una forbice di “appena” 2,5% di voti), dopo appena due anni (elezioni politiche del 1994) il PSI passò dal 13.62% al 2.19% perdendo oltre quattro milioni di voti e consegnando un Partito centenario all’oblìo politico. Non solo. La crescita economica dell’Italia degli anni Ottanta fu solo apparente, perché fu costruita su un enorme debito pubblico (nel giro di dieci anni, dal 1980 al 1990, il debito finì per raddoppiare passando dal 58,1% al 104.5% del PIL; in sostanza l’Italia si trovò ad avere più debiti che ricchezza!) alimentato da assunzioni clientelari, finanziamenti leciti e illeciti ai partiti ed opere pubbliche che vedevano quintuplicare il costo di aggiudicazione. Durante il craxismo, il PSI vide anche cambiare fortemente il proprio corpo elettorale. Nei congressi, allestiti con scenografie faraoniche, lussuosissime e costosissime, si vedevano sempre meno operai, artigiani e piccoli commercianti e sempre più personaggi ambigui appartenenti al mondo della finanza, dell’industria, dell’edilizia “piratesca” e del mondo dello spettacolo (chi non ricorda che in quegli anni Ottanta entrarono nel Parlamento italiano deputati come Gerry Scotti) che nulla avevano a che vedere con il glorioso socialismo di Filippo Turati. Craxi, in sostanza, trasformò il PSI in un partito radical-chic, di matrice borghese a struttura “leaderistica” e a vocazione “autoritaria”. Gli anni Ottanta, che videro in Bettino il protagonista assoluto della scena politica, furono anche quelli dell’edonismo reaganiano in America e dell’edonismo craxiano in Italia che, da noi, si tinse di ottimismo (altra qualità trasmessa al suo compare Berlusconi); l’ottimismo della ragione, come amava definirlo Bettino, tanto che il cantautore Antonello Venditti ne fece un ritratto nella canzone dal significativo titolo “L’ottimista” (di cui si riporta il testo in calce al seguente articolo).
Passata l’ubriacatura edonistica ed ottimistica di quello che possiamo definire il decennio craxiano (1981-1991), l’Italia si risvegliò con una gravissima situazione economico-finanziaria. Siamo nel 1992 ed il nostro Paese fu costretto ad uscire dal Serpentone monetario europeo e a lasciare fluttuare liberamente la lira per evitare il collasso finanziario e valutario. Da quel momento per l’Italia si aprì una fase di profonda crisi economica e finanziaria dalla quale non è mai uscita. In altre parole la voragine del debito pubblico, lasciato in modo particolare dai due governi Craxi, hanno finora impedito di liberare risorse finanziarie per lo sviluppo, la ricerca scientifica, la scuola e l’occupazione, specie nella pubblica amministrazione. Così se oggi l’Italia è un Paese in grave difficoltà (nel 2009 il rapporto debito pubblico/Pil è ancora ai livelli di venti anni fa, più precisamente al 103,5%) lo si deve anche e soprattutto al craxo-trasformismo che, appunto, trasformò un partito della Sinistra in un partito centrista, populista e con sfumature destrorse secondo un percorso già compiuto da un altro illustre ex socialista, Benito Mussolini (forse anche per lui si può usare l’appellativo di statista?). Strada che oggi viene nuovamente percorsa, accompagnato dai vari craxo-socialisti alla Brunetta, dall’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, amico-compare di Craxi.
L’Ottimista di Antonello Venditti.
L'ottimista nasce in piedi di sette mesi o poco prima
mercoledì 20 gennaio 2010
Ho letto l'intervento del Consigliere regionale d'Abruzzo dei Verdi Walter Caporale riguardo al ripascimento delle coste Abruzzesi e capisco perché il nostro Partito in Abruzzo è ridotto in questi termini, numerici e politici. Non ho mai letto in vita mia tante inesattezze e mistificazioni, peraltro non suffragate da nessun dato, sia esso scientifico o meno.
Il Consigliere Caporale nel suo intervento conferma per iscritto di non avere in mano alcuna informazione diretta. Quindi di che cosa parla? Su quale dato poggia il suo terrorismo mediatico quando afferma che:"la riserva di Punta Aderci è destinata forse a subire più di altre zone costiere l'impatto di cave sottomarine." Forse evoca la recondita possibilità di vedere torme di muratori inferociti in manica di canottiera con pala, piccone e carriola annessa, quando parla di cava sottomarina?
Siamo nella fase esecutiva del progetto, si parte tra 20 giorni, ed il Consigliere Caporale confessa pubblicamente di non saperne niente. Eppure dispensa comunicati stampa sull'argomento. Che cosa ci sta a fare in Regione visto che il progetto risale al 2002 quand'egli era Consigliere di maggioranza e allora poteva esprimere la sua contrarietà?
Un consiglio al collega di Partito Walter Caporale: la prossima volta prima di intervenire, si documenti meglio. I documenti ci sono, basta chiederli e visionarli. E questa è appunto una delle prerogative che ha un Consigliere regionale. In caso contrario ci si può sempre rivolgere alla magistratura. Ma anche questo, non mi sembra che sia stato fatto, quindi!
Vorrei inoltre rammentargli, che egli non è il proprietario ma solamente l'azionista di maggioranza pro-tempore del Partito dei Verdi in Abruzzo. Quel Partito che con pervicacia ha distrutto e ridotto ad una conduzione e condizione familiare.
Consiglio all'esimio collega di Partito, prima di concludere, di togliere lo stemma di Sinistra Democratica dal suo Blog. Solo per una questione di correttezza, verso tutti. Giacchè al congresso di Fiuggi ha scelto (in extremis) di votare la mozione Bonelli pur essendo firmatario della mozione Francescato. Atti politici come questo, tratteggiano un uomo.
Verdi Vasto
Sulle NTA, maggioranza trasversale. La Sinistra dice no alla riduzione delle distanze.
Approvato, con i voti determinanti del centro-destra, un emendamento PD-IdV che riporta le distanze alle vecchie NTA. Solo Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista e la consigliera Ulisse (PD) hanno votato contro.
Nel Consiglio comunale di lunedì sono stati discussi anche due emendamenti presentati dal PD-IdV circa l’eliminazione del lotto minimo nelle zone B e la riduzione delle distanze dal ciglio stradale. Per quanto riguarda l’eliminazione del lotto minimo nelle sole zone B c’è stato un voto unanime in quanto nella zonizzazione interessata erano rimaste poche unità di lotti ancora liberi che sarebbero stati inutilmente “sacrificati” ad una massiccia urbanizzazione già avvenuta. Per quel che invece concerne le distanze dalla strada, le NTA adottate prevedevano una distanza di 10 metri che, col marciapiede, sarebbero diventati 12. Su questo punto era stata tentata una mediazione, infatti Sinistra Ecologia Libertà (SEL), Rifondazione (PRC) e la consigliera Ulisse (PD) avevano suggerito di lasciare la distanza dei 10 metri almeno per i terreni adiacenti alle grandi arterie come Via Del Porto e la Circonvallazione Histoniense in modo da evitare che, come accade oggi, si debba parcheggiare lungo la strada con tutti i rischi che ne derivano. Il PD, l’IdV e le minoranze di centro-destra hanno invece ritenuto di ripristinare, con un emendamento, le distanze di 5 metri (+ 2 per il marciapiedi) così come erano previste dalle vecchie NTA. La motivazione è che si tratta di zone ormai compromesse in quanto, essendo passato il principio della possibilità di allinearsi alla cortina prevalente (vale a dire alla linea prevalente degli edifici già costruiti) di fatto la norma dei 10 metri sarebbe inapplicabile. Vicoli (SEL), Smargiassi (PRC) e Ulisse (PD) hanno invece ritenuto che l’allineamento alla cortina prevalente è possibile solo quando tra due incroci si è proceduto alla edificazione sul 75% dei lotti, cosa che, al momento, non vale sia per la parte terminale di Via del Porto sia per la parte terminale dell’Histoniense. I consiglieri della Sinistra vastese, infatti, ritengono che si sarebbe potuto dare un segno visibile della differenza di NTA proposte dal centro-destra e quelle della Giunta Lapenna in quanto i cittadini avrebbero potuto vedere con i propri occhi come la strada si sarebbe allargata laddove si fosse costruito con la distanza di 10 m. + 2. “E’ importante precisare – sottolinea Vicoli – che il provvedimento non ha snaturato la filosofia profonda delle nuove NTA che, comunque, mantengono paletti fissi su altri parametri fondamentali e su altre zone della città, a cominciare dal Centro storico al fine di evitare lo scempio edilizio di questi ultimi dieci anni. Tuttavia – ha proseguito Vicoli – la questione delle distanze erano cariche di un forte valore politico e simbolico su cui PD e IdV hanno preferito scegliere una posizione più morbida, posizione che, però, non ha trovato il consenso di tutti i partiti di maggioranza.” Il provvedimento infatti è passato (10 voti a favore e 4 contrari) con i voti determinanti del centro-destra.
martedì 19 gennaio 2010
Parte oggi alla volta del continente australiano una delegazione del Comune di Vasto guidata dal Sindaco Luciano Lapenna e composta dal Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Forte e dai consiglieri comunali Mario Olivieri e Luigi Marcello. A riceverla sarà il primo cittadino della città australiana, Lisa Scaffidi. Ma l’ufficialità della circostanza non impedirà all’incontro di assumere toni di grande familiarità ed amicizia derivanti dal forte legame che unisce le due città, gemellate ormai da 20 anni. Il rientro della delegazione è previsto per il 5 febbraio.
lunedì 18 gennaio 2010
Il Sindaco Luciano Lapenna spesso utilizza un esperto a sostegno delle sue tesi. Così è stato per il piano del centro storico (Cervellati), così per le dune di Vasto Marina (un Biologo della Cogecstre), cooperativa a cui è stata affidata la gestione delle due riserve (alla faccia del conflitto di interessi). Così è stato per la questione del ripascimento del litorale di Casalbordino previo prelevamento della sabbia al largo di Punta D’Erce (Prof. Stoppa). Si utilizza la figura dell’esperto che è abbastanza persuasiva, rappresentando il mondo della “scienza”, che si intende come fonte di verità oggettiva.
Ho ascoltato su You Tube le considerazione del Prof. Stoppa e ne traggo la conclusione che l’intervento si è rivelato un buco nell’acqua per i catastrofisti che cercavano tesi a sostegno. Giacché i dubbi, di tanti, sono rimasti tali alla fine della conferenza.
Questa è la situazione, dal punto di vista scientifico, al momento. Si brancola nel buio e nemmeno gli esperti danno certezze.
Il progetto del ripascimento dei litorali Abruzzesi in questione è un progetto datato 2002-2003. Francamente ci sembra fuori tempo massimo l’intervento di taluni, considerato che siamo nella fase esecutiva.
Il ripascimento delle coste è un intervento a salvaguardia dei litorali implementato in tutta Italia. Compreso la rossa Emilia Romagna, dove nessuno si sognerebbe di affermare che le opere pubbliche a tutela delle coste sono delle ‘torte da spartire’. Con questo metro di giudizio si potrebbe affermare che si vuole fare l’ospedale a Pozzitello per inconfessabili motivi economici.
Le preoccupazioni degli ambientalisti e degli amanti di Punta D’Erce sono legittime. Ma non ci sono fondamenti scientifici certi a riprova di quel che essi affermano.
Ci preme sottolineare, inoltre, come gli “attori” principali di questa partita non abbiano tenuto mai in nessun conto le proteste di migliaia di cittadini Vastesi quando si è trattato di Hotel Panoramic e pista ciclabile sulle dune di Vasto Marina. In tutte queste occasioni il Sindaco Luciano Lapenna ed il Segretario del PD di Vasto, Giuseppe Forte, non hanno tenuto in considerazione la volontà popolare, anzi l’hanno osteggiata. Quella stessa volontà popolare che oggi essi invocano dai loro scranni.
Tutta questa baraonda mediatica in realtà serve a mascherare altre falle. Il fallimento degli obiettivi, promessi in campagna elettorale, di questa compagine amministrativa ne è un esempio.
il Sindaco farebbe meglio a preoccuparsi di problemi più importanti della città, quali la soppressione del COASIV e il ridimensionamento del porto di Vasto a favore di quello di Ortona. L’opera messa in cantiere dalla Regione Abruzzo consiste semplicemente nel prelevare sabbia dove nel passare degli anni se ne è accumulata troppa a causa di correnti sottomarine, che si infrangono sul molo del porto, e rimetterla dove in realtà è stata spazzata via, come per esempio, in questo caso, al lungomare di Casalbordino. I più anziani di Vasto ricorderanno che, tanti e tanti anni fa, la spiaggia di Punta D’Erce quasi non esisteva! Si è formata pian piano con l’accumularsi di sabbia. E nessuno la vuole toccare. Quanto alla città di Buca, se la preoccupazione è il suo danneggiamento, tranquilli…. la sabbia verrà aspirata e semmai la città riemergerà.
Verdi Vasto
Antonino Spinnato
Si terrà oggi pomeriggio, alle ore 15.00, la 2^ convocazione del primo Consiglio comunale del 2010. I punti all'Odg riguardano il regolamento per l'attribuzione del contrassegno automobilistico per i parcheggi riservati ai disabili; il regolamento per l'armamento della Polizia Municipale; prosecuzione dell'esame delle osservazioni sulle N.T.A. A questi punti potrebbero aggiungersi altri ordini del giorno a seguito di alcuni problemi sorti in città nei giorni successivi alla Conferenza dei capigruppo consiliari che ha stilato l'Odg dei lavori. In modo particolare si potrà parlare della cava di sabbia da costruire a poche centinaia di metri dal Porto di Punta Penna ed il problema della chiusura del Liceo Scientifico-Tecnologico presso l'Itis di Vasto.
sabato 16 gennaio 2010
Il Voltaire" chiede a Vicoli di dimettersi da Consigliere comunale visti gli "interessi che gravitano intorno alla sua persona" egli infatti ha una cartolibreria, è docente in una scuola superiore ed ha persino una moglie che è medico all'ospedale di Vasto. Tutti interessi che confliggono in maniera preoccupante col suo ruolo di consigliere comunale e, ancor più, con la stabilità della democrazia vastese. Anzi "Il Voltaire" chiede le dimissioni di tutti quei Consiglieri e Assessori che hanno, al di fuori della politica, un proprio lavoro o che hanno una consorte impiegata in qualche attività lavorativa. In alternativa si chiede al Sindaco di attivare un "Blind trust" fino al termine del mandato dei suddetti consiglieri che, essendo ben remunerati (ben ventisette euro e cinquanta centesimi per ogni seduta consiliare), potrebbero tranquillamente vivere senza continuare a lavorare.
Ecco come il democratico-cattolico Del Prete mal concede, ma non può essere una concessione perchè previsto dalla Legge, il diritto di replica su "La Voce del vastese" del 15 gennaio. E soprattutto ecco la sua risposta alla richiesta di chiarimenti avanzata da Vicoli. Il suo non rispondere presuppone due cose: o ha detto solo falsità e dunque non ha argomenti a sostegno delle sue che restano squallide illazioni, oppure è a conoscenza di fatti gravi e ha omesso di denunciarli diventando egli stesso un complice. Ad ogni modo l'ultimo giudizio resta ai lettori-elettori.
comunale di Lapenna, torna a sfruculiare Del
Prete. Gli chiede, con riposta pubblica, quali
sarebbero i vantaggi da egli ricevuti in politica. Il
duetto, avviato dalla lunga critica del Vicoli al
libro di Del Prete e D’Alessandro su Lapenna ed
il Pd, si sarebbe dovuto concludere con la risposta
di Del Prete. Invece no. Il Vicoli vuole ricorrere
ai tempi supplementari. “Caro Vicoli - scrive
sintetico Del Prete-, non penserà mica che dovrò
pagarla due volte per la carta del mio giornale
che acquisto nel suo esercizio commerciale pubblicando
la sua lunga e pallossima lettera?
Anche perchè, nella Sua, questa volta sì con efficace
spirito critico, ha saputo rappresentarsi con
tutti gli interessi che le gravitano attorno, molto
meglio di quanto non lo potessi fare io! Ed allora,
mi consenta: si concentri a svolgere al meglio
il ruolo di consigliere comunale in questa quarta
disastrosa amministrazione Lapenna. Se le sue
energie rivolte al sottoscritto, prima e dopo la
sua esclusione dalla giunta, fossero le stesse
per risolvere i problemi dei cittadini vastesi, forse
avrebbe un motivo per ricordare, dal 2011 in poi,
qualcosa per cui sarà valsa la pena mettersi in
discussione.
La risposta di Vicoli a Del Prete
Se Maurizio Vicoli, consigliere comunale di
lapenna, non si fosse limitato ad una lettura formale
del libro scritto con D’Alessandro sull’amministrazione
comunale, non avrebbe limitato i
complimenti al sottoscritto sostenendo che “l'ex
vice-sindaco, per l'occasione, ha mostrato di
avere stile, il libro infatti si fa leggere volentieri,
sostenuto da una sintassi snella, giornalistica
e senza errori grammaticali”, ma si
sarebbe reso conto delle tante verità che, grazie
proprio a questo libro, testimonieranno, per
sempre, la inadeguatezza di Luciano Lapenna
nel ruolo di Sindaco della città del Vasto. Lo
scopo di questa pubblicazione, evidentemente
sfuggito al Vicoli in veste di critico, è raccontare,
dall’interno, l’andamento di un’amministrazione
comunale barcollante a causa della sopravvalutazione
che in tanti, io compreso, avevano attribuito
a Lapenna. E di far comprendere ai cittadini
vastesi le vere ragioni di potere che hanno
suggerito al comitato Lapenna-Forte-Alinovi di
estromettere Del Prete. Il libro si chiude con uno
sguardo al futuro, indicando un possibile percorso
politico-amministrativo per costruire un rinnovato
senso civico all’interno della vita sociale ed
economica della nostra città. Il Vicoli, invece,
nella sua recensione di parte, dimenticandosi di
dire che lui dall’84 ad oggi ha cambiato almeno
7 partiti (Pli, Verdi, partito Laburista, Ds, Psdi,
lista Forte, Sinistra Democratica), dunque
mostrando una posizione conflittuale anche con
se stesso, ha sottaciuto le sue battaglie...chiamiamole
politiche, nel tentativo di ottenere provvedimenti
amministrativi capaci di produrre vantaggi
indiretti all’attività professionale della sua
famiglia. Vicoli farebbe bene a continuare a confezionare
pacchi natalizi, come gli ha suggerito
Davide D’Alessandro, perchè se fosse stato per
lui, il Vasto Film Festival sarebbe scomparso, il
mese del brodeto non sarebbe mai esistito, il turismo
sarebbe dovuto emigrare a Termoli ed i costruttori
sarebbe dovuti andare sulla luna. Lapenna gli ha dato
brodo perchè il suo voto, in Consiglio comunale, gli
serve come il pane. E continua a dargliene perchè, altrimenti,
l’amministrazione quater di Luciano tornerebbe
anzitempo negli ...spogliatoi, pardon, a casa!
martedì 12 gennaio 2010
Politiche sociali: l'Ass. Marra traccia il bilancio delle attività 2009 e risponde alle polemiche sul Progetto Giovani
riceviamo e pubblichiamo
lunedì 11 gennaio 2010
Scuola Civica: L'Ass. Molino risponde al segretario dell'UdC
“L’Amministrazione Lapenna ha, nel corso di tre anni, più che raddoppiato gli stanziamenti per la Scuola Civica Musicale. Si è passati, in sintesi, dai 76 mila euro del 2007 ai 163 mila euro del 2009. Aumenti, questi, che derivano dal fatto di aver adeguato i compensi professionali, impropriamente definiti stipendi, agli oltre 20 professori tra i quali risulta essere presente anche il professor Laccetti. Approfitto della circostanza per ricordargli che nel 2006 egli percepiva circa 15 euro l’ora ed oggi 20 euro l’ora. Inoltre – ha aggiunto l’Assessore Molino - per la Scuola Civica Musicale sono stati realizzati investimenti sul materiale didattico strumentale e una aula multimediale con ben cinque pianoforti digitali”.
venerdì 8 gennaio 2010
Pista ciclabile di Vasto Marina verso la conclusione
Ripresi i lavori della Pista ciclabile che va dall'Oasi dell'Anziano a San Salvo. Circa 4 km. di strada prima di giungere nel territorio del Sindaco Marchese. Continua dunque l'impegno dell'Amministrazione Lapenna in favore di una città a misura di bambino e rispettosa dell'ambiente. Il percorso si snoda alle spalle degli hotel e delle palazzine e a debita distanza dalle dune. Attraversa una delle pinetine meglio conservate della costa adriatica anche grazie all'aiuto dei detenuti della Casa Circondariale di Vasto. Nei mesi scorsi la pista era stata oggetto di critica da parte di molti cittadini, che promossero anche una raccolta firme, preoccupati che la pista potesse danneggiare l'area SIC dunale. Tra questi cittadini preoccupati per l'ambiente figuravano anche molti albergatori. Oggi è sotto gli occhi di tutti che l'opera non danneggia affatto il paesaggio dunale ma anzi costituisce una barriera ben definita alle eventuali "mira espansionistiche" di chi, da circa quarant'anni ,si trova a convivere con l'antipatico "limes" delle dune.
giovedì 7 gennaio 2010
Ciao, Cinzia.
A soli 28 anni è stata uccisa da un male incurabile. Cinzia Memmo, figlia di Michele, già Segretario comunale di Vasto, e Rita Ciavatta, docente di inglese presso l'ITC "Palizzi", si è spenta in un centro specializzato di Milano. L'episodio ha gettato nell'angoscia e nella tristezza non solo i familiari ma anche gli amici e i conoscenti. Ragazza brillante, piena di vita e di interessi culturali e professionali, Cinzia è stata aggreditata dal male mentre era negli Stati Uniti per ragioni di lavoro. A nulla sono valse le cure dei medici di fronte ad una malattia aggressiva e inesorabile che, in poco tempo, ha strappato l'esistenza della giovane vastese.
Al papà Michele, alla mamma Rita ed al fratello Luca vanno le più Sentite Condoglianze del "Voltaire".
Cominciati i lavori per l'ultimo tratto del Lungomare nord che sarà fruibile dalla prossima primavera.
A darne notizia sono stati il Sindaco Luciano Lapenna e l'Assessore ai Lavori Pubblici Corrado Sabatini. I lavori di pavimentazione e arredo urbano del lungomare Ernesto Cordella sono stati aggiudicati all'Impresa Asfalti Trigno di Vasto e verranno completati prima della stagione primaverile al fine di permettere alla cittadinanza il pieno utilizzo.
L'intervento consiste nella demolizione dei muretti e delle ringhiere esistenti, nella rimozione dell’impianto di pubblica illuminazione esistente e nella realizzazione del nuovo marciapiede pavimentato in pietra arenaria da cm. 50x25x3 per una lunghezza di 120,00 mt circa. e per una larghezza di mt.2,20. Sarà inoltre installato anche un nuovo i impianto elettrico di pubblica illuminazione, con pali e lampade conformi alla normativa nazionale e regionale vigenti. L’importo delle opere è di €122.025,81 e i lavori, progettati dall'Ufficio Tecnico del Settore LL.PP., verranno coordinati e diretti dai componenti dello stesso Ufficio.
martedì 5 gennaio 2010
Il corteo funebre e la banda dei quattro.
da Antonino Spinnato riceviamo e pubblichiamo.
Dalle dichiarazioni odierne (ieri per chi legge) del Sindaco, in merito all'’ordinanza che vieta l’accompagnamento a piedi del defunto presso la sua ultima dimora, si evince che le ragioni del traffico automobilistico sono anteposte a quelle di un qualsiasi cittadino. Morto, nella fattispecie.
Nel leggere il comunicato stampa odierno, pieno di acrimonia verso coloro i quali si permettono di dissentire dall’operato di sua “Maestà”, viene da chiedersi se Lapenna intenda quel che dice. Il fatto che i sacerdoti non seguano più il corte funebre fino al cimitero, per ragioni che nulla hanno a che vedere con il traffico cittadino, non lo autorizza a mistificare la cosa, come una richiesta di soppressione giunta da parte loro. Perché non è così.
Inoltre vorremmo far notare, a parte l’aspetto surreale della dichiarazione al limite del Felliniano, il fatto che: “non ho vietato i cortei per la Chiesa e che continueranno ad esserci se i familiari del defunto lo vorranno”, non è una sua gentile concessione, ma un diritto del cittadino.
E vorremmo proprio vedere.
Concludendo, lei non può pretendere di spadroneggiare e dire (cercare di fare, soprattutto) quel che vuole, apostrofando chi non la pensa come lei come: “i soliti quattro che imperversano da anni contro la mia persona”.
Anche in questo lei mistifica: l’atto politico.
Nessuno c’è l’ha con la sua persona, fare del vittimismo non la onora di certo. Ha mai riflettuto invece che i “Gatti” potrebbero essere più di quattro, e che lei fa e dice a volte delle castronerie?
Verdi Vasto
Antonino Spinnato
lunedì 4 gennaio 2010
Corteo funebre: il Sindaco Lapenna replica ai soliti quattro detrattori.
dall'Ufficio Stampa del Comune riceviamo e pubblichiamo:
Questa mattina il Sindaco Luciano Lapenna ha rilasciato la seguente dichiarazione:“I soliti quattro che imperversano da anni contro la mia persona credendo di rendere un buon servizio alla città, hanno censurato anche l’ultimo provvedimento che vieta i cortei funebri all’uscita dalla Chiesa. A prescindere da questi signori, una qualche riflessione e precisazione: Vasto è una città moderna; non più un borgo medioevale, cresciuta urbanisticamente con oltre 45 mila abitanti, con un ospedale al centro della città e che in estate raggiunge anche le centomila persone. Migliaia di autovetture percorrono le strade attraversate dai cortei funebri.Da anni, numerosi sacerdoti mi hanno chiesto di porre fine ai cortei funebri. L’ho fatto vietando il corteo dalla Chiesa. Non ho vietato i cortei per la Chiesa che continueranno ad esserci se i familiari del defunto lo vorranno.Non credo di aver fatto un torto ai miei concittadini adottando un provvedimento che in altre città da anni è in vigore. Non credo, infine, che il dolore si misuri dalla partecipazione al corteo funebre.”
Patrocinata dall’Amministrazione Comunale, sarà inaugurata questa sera, alla Sala Mattioli, alle ore 18, la mostra di pittura En Plein Air. Organizzata dall’Associazione Opificio Alter Ars, alla mostra saranno esposti lavori di pittura realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Vasto e da alcuni pittori dell’Associazione. Estemporanee realizzate la scorsa estate a Punta Penna e a settembre alla Loggia Ambling. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica prossima, tutti i giorni dalle 18 alle 22.
di Roberto Emiliano Piserse
Le apologie non mi sono mai piaciute, allo stesso modo però delle farneticazioni, delle mistificazioni e delle strumentalizzazioni. Da un po' di mesi a questa parte infatti molti hanno visto nell'amico Vicoli un inquieto della politica senza alcuna collocazione certa, ora di qua ora di là. In questi ultimi giorni la cosa cosa è tornata alla ribalta anche a seguito di una segnalazione dell' "alleato" Fabio Giangiacomo che ridicolizzava Vicoli per aver cambiato, nella sua storia politica, diversi partiti così come appariva sul suo blog personale: prima PLI (fino a 23 anni), poi Antiproibizionisti sulla droga (che non erano un partito vero e proprio quanto un movimento finalizzato ad un progetto), in seguito i Verdi, poi i Laburisti (socialisti) di Valdo Spini, poi i DS, in seguito il PSDI (Partito Socialista Democratico Italiano) ed infine Sinistra Ecologia e Libertà. Procediamo con ordine nella risposta. A differenza di molti altri, in questa consiliatura comunale Vicoli è sempre rimasto laddove i suoi elettori hanno voluto che stesse: nella Lista Forte, in maggioranza e a sostegno della prima vera giunta di centro-sinistra in 60 anni di storia repubblicana a Vasto. Quindi non mi sembra di vedere "inquietudini" politiche da questo punto di vista. Riguardo al fatto che egli abbia aderito, in quasi trent'anni di militanza politica (dai 18 ai 46 anni), sempre a partiti che a Vasto sono stati all'opposizione e da cui non poter trarre alcun profitto, non mi sembra sia cosa così deplorevole, nè qualificabile come "opportunismo politico". In questi vent'anni di mia presenza a Vasto potrei fare invece nomi di chi ha sempre cambiato casacca per trovarsi saldamente dalla parte del potere, del "governante" di turno. Ma al di là di questo mi viene da dire: se si eccettua la scelta giovanile del PLI, che comunque era all'interno di una coalizione nazionale di centro-sinistra (il Pentapartito), Vicoli non ha fatto altro che militare in partiti che oggi, guarda caso, si sono tutti riuniti nel nuovo progetto politico della Sinistra italiana, vale a dire "Sinistra Ecologia e Libertà" dove sono confluiti, sempre guarda caso, Verdi, Socialisti e parte dei DS, gli stessi partiti in cui Vicoli ha militato negli ultimi vent'anni. Mi chiedo allora: Dov'è lo scandalo o il ridicolo? Dov'è l'incoerenza? O forse Vicoli non ha fatto altro che anticipare di vent'anni una sintesi politica indispensabile per una Sinistra italiana moderna, ambientalista e post-marxista?
domenica 3 gennaio 2010
Significative immagini dal 2000 al 2009 sostenute da molte agghiaccianti didascalie a dimostrazione della labilità della nostra memoria.
Ecco l'indirizzo di accesso dal Corriere della Sera
sabato 2 gennaio 2010
Cortei funebri dal 01 gennaio cambiano le regole
Il Sindaco Lapenna ha emesso un'ordinanza che vieta i cortei dal luogo di culto al cimitero. Termina una tradizione che, purtroppo, è stata superata dai tempi.
Da ieri niente più i cortei funebri in città. Per la precisione i cortei ci saranno solo dalle abitazioni al luogo di culto dove verranno celebrate le esequie al termine delle quali il corteo non potrà più ricostituirsi e l'accompagnamento verso il cimitero potrà avvenire solo in auto. Lo ha deciso, con apposita ordinanza, il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che ha raccolto le lamentele dei cittadini ed ha approfondito con il Comando Vigili Urbani il problema. Purtroppo, la configurazione urbanistica di Vasto prevedeva il passaggio dei cortei funebri lungo l'asse che dall'Incoronata scende verso S. Antonio Abate interessando corso Mazzini, corso Garibaldi, via Vittorio Veneto e via San Michele. La città, in questi ultimi anni, è molto cresciuta e mediamente si registrano almeno due funerali al giorno con punte anche di 4-5. Di conseguenza, per il passaggio dei cortei funebri a piedi, il traffico cittadino subiva lunghi e fastidiosi rallentamenti. Un vero problema anche per i collegamenti pubblici urbani che registravano, a volte, forti ritardi rispetto alle tabelle di marcia. In alcuni casi il corteo, dopo aver lasciato l'obitorio dell'Ospedale "S. Pio", raggiungeva la Chiesa per la celebrazione del rito religioso e, subito dopo, ripercorreva in senso inverso il tragitto andando ad ingolfare il traffico urbano. Non solo. Negli ultimi anni, mano a mano, la presenza di persone dietro i cortei si era sensibilmente ridotta a poche presenze. Anche perchè, va riconosciuto, i parroci della Città, con largo anticipo, anni or sono avevano deciso di ritenere chiuso il corteo al termine della celebrazione del rito religioso. In pratica i sacerdoti vanno nell'abitazione o nell'obitorio dell'estinto e lo accompagnano fino alla Chiesa. Al termine della cerimonia la loro presenza non c'è più. Ora, con un provvedimento rivoluzionario il sindaco Lapenna ha ritenuto di dare una svolta impedendo la ricomposizione dei cortei funebri dai luoghi di culto fino all'ultima dimora.
Ho cominciato bene er novo anno. Per rilassarme un po' so 'ntrato a Internet e me so' mbattuto in un sito de "aristocratici", quella aristocrazia parassitaria tipica de la Spagna e der Sud Italia borbonico e che ancora s'annida in Abruzzo e ovunque. Se tratta de gende che disprezza er lavoro manuale ed il lavoro en genere; se tratta de gende che nun ha mai lavorato e nè ce pensa, perchè se deve dedica' alle attività der pensiero tanto che, credendo de dedicarsi addirittura alla filosofia politica, nun s'accorgono che nun vanno oltre er pettegolezzo. Così avemo dottorandi a vita che se credono de esse' gli Hobbes, i Locke e i Rousseau del Terzo Millennio, ma poi vai a vede' e scopri che stì sfizi aristocratici e d'intelletto son pagati dal lavoro o dal frutto del lavoro plebeo der paparino che a suo tempo s'è fatto er mazzo, o son sfizi garantiti dal lavoro plebeo de la muliera, o ancora son er risultato de 'na boccata de ossigeno che jè garantita da qualche centesimo remediato da le tasse che pagano quelli che essi desprezzano, cioè er popolo, quelli che pe' 'sta gente so' plebei. Er bello è che 'sta gente tifa er Berlusca, er Brunetta, er Tremonti, politicanti che vorrebbe toglie' l'assistenza statale proprio a 'sti pseudo artisti, pseudo filosofi, veri parassiti. Er problema però è che pe' colpa de 'sti parassiti 'sto governo finirà pe' penalizza' pure chi l'Arte e la Filosofia la sa fa'. Ormai sto monno è tutta 'na contraddizione: chi nun fa niente disprezza i lavoratori; i falliti de sta' società preferiscono critica' la società 'ndo vivono piuttosto che chiederse quale contributo essi danno alla società stessa, quella società che essi per primo sfruttano; chi s'atteggia a 'ntellettuale parla de politica astrattamente senza conosce' nemmeno come funziona n'amministrazione e, soprattutto, senza aver mai posto le proprie filosofie, er proprio acume politico al vaglio degli elettori, molti dei quali appartengono a quelle categorie che loro, dall'alto de la loro aristocrazia parassitaria, disprezzano. Mah! Chi ce capisce niente! Che monno!
venerdì 1 gennaio 2010
Per il Nuovo Anno
DIALOGO DI UN VENDITORE D'ALMANACCHI
E DI UN PASSEGGERE
dalle "Operette morali" di Giacomo Leopardi
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo, sì, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai. Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Buon Anno a Tutti dal Voltaire