sabato 16 gennaio 2010



Da "La Voce del vastese" del 12 gennaio 2010

"VICOLI DI VASTO"

di Nicola Del Prete

Se Maurizio Vicoli, consigliere comunale di
lapenna, non si fosse limitato ad una lettura formale
del libro scritto con D’Alessandro sull’amministrazione
comunale, non avrebbe limitato i
complimenti al sottoscritto sostenendo che “l'ex
vice-sindaco, per l'occasione, ha mostrato di
avere stile, il libro infatti si fa leggere volentieri,
sostenuto da una sintassi snella, giornalistica
e senza errori grammaticali”, ma si
sarebbe reso conto delle tante verità che, grazie
proprio a questo libro, testimonieranno, per
sempre, la inadeguatezza di Luciano Lapenna
nel ruolo di Sindaco della città del Vasto. Lo
scopo di questa pubblicazione, evidentemente
sfuggito al Vicoli in veste di critico, è raccontare,
dall’interno, l’andamento di un’amministrazione
comunale barcollante a causa della sopravvalutazione
che in tanti, io compreso, avevano attribuito
a Lapenna. E di far comprendere ai cittadini
vastesi le vere ragioni di potere che hanno
suggerito al comitato Lapenna-Forte-Alinovi di
estromettere Del Prete. Il libro si chiude con uno
sguardo al futuro, indicando un possibile percorso
politico-amministrativo per costruire un rinnovato
senso civico all’interno della vita sociale ed
economica della nostra città. Il Vicoli, invece,
nella sua recensione di parte, dimenticandosi di
dire che lui dall’84 ad oggi ha cambiato almeno
7 partiti (Pli, Verdi, partito Laburista, Ds, Psdi,
lista Forte, Sinistra Democratica), dunque
mostrando una posizione conflittuale anche con
se stesso, ha sottaciuto le sue battaglie...chiamiamole
politiche, nel tentativo di ottenere provvedimenti
amministrativi capaci di produrre vantaggi
indiretti all’attività professionale della sua
famiglia. Vicoli farebbe bene a continuare a confezionare
pacchi natalizi, come gli ha suggerito
Davide D’Alessandro, perchè se fosse stato per
lui, il Vasto Film Festival sarebbe scomparso, il
mese del brodeto non sarebbe mai esistito, il turismo
sarebbe dovuto emigrare a Termoli ed i costruttori
sarebbe dovuti andare sulla luna. Lapenna gli ha dato
brodo perchè il suo voto, in Consiglio comunale, gli
serve come il pane. E continua a dargliene perchè, altrimenti,
l’amministrazione quater di Luciano tornerebbe
anzitempo negli ...spogliatoi, pardon, a casa!

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