giovedì 28 maggio 2009


Con questo articolo comincia la collaborazione al Voltaire del Prof. Roberto Emiliano Piserse della Libera Accademia dei Rosati.
Caro Pd,
E' la somma che fa il totale!


Ad ogni elezione il Partito Democratico entra in fibrillazione per il timore di perdere ogni leadersheap nella sinistra italiana. Al contempo, per creare consensi ed accreditarsi come unica forte formazione politica, il Pd mostra tutta la sua aggressività cercando di relegare, nell'azione di governo, i propri alleati a ruoli di comparsa, illudendosi di poter governare da solo. Di fronte a questa politica bifronte, la Sinistra deve dire basta, non è infatti possibile dire sì alla Sinistra perchè aritmeticamente utile a governare e no alla Sinistra quando si deve combattere, in campagna elettorale, per acquisire preziose posizioni di predominio. Il Pd deve fare chiarezza, è alleato od è antagonista di forze come "Sinistra e Libertà" e "Rifondazione comunista"?
Cha nisciune è fess!

Se ci fosse Pirandello parlerebbe del Pd come di un partito frammentato, dissociato in mille personaggi tanto da essere “Uno, nessuno e centomila”. Infatti questo partito, che era nato con l’intento di riuscire a sintetizzare in un’unica formazione politica le diverse culture del centro-sinistra italiano, oggi si presenta frantumato in numerose correnti tanto da non avere più nemmeno un’identità unica perché dilaniata dalla lotta intestina tra cattolici e laici, tra ex democristiani, ex comunisti ed ex socialisti. Non solo. Il Pd era nato con l’intento di sfondare al centro catturando i voti moderati ed emarginando la sinistra, almeno quella cosiddetta radicale. Oggi, che il tentativo di sfondare al centro non è affatto riuscito, il Pd vuole attuare una sorta di cannibalismo elettorale andando a riconquistare i voti perduti alla sua sinistra, visto che alla sua destra non vi riesce. Se questo può anche essere comprensibile, certamente non può esserlo nel metodo: agitare lo spauracchio del cosiddetto voto utile per battere Berlusconi denigrando i propri alleati. Come se dall’esperienza veltroniana fosse passato più di un secolo, e non invece pochi mesi, quando la strategia del Walter (leggi uolter) nazionale non solo ha consegnato l’Italia nelle mani di Berlusconi ma ha eliminato dal Parlamento italiano, per la prima volta dopo più di cento anni, una rappresentanza autenticamente di Sinistra. Probabilmente però al Pd non interessa rimanere all’opposizione purchè ci resti da solo: oggi al 25% e domani, come unica alternativa a Berlusconi, arrivare, più per demeriti altrui che per meriti propri, a governare il Paese. Questa politica del voto utile, che avrebbe dovuto far incazzare la Sinistra fino al punto da spingerla a far cadere tutte le giunte comunali e provinciali, ora si va trasferendo a livello locale, persino a Vasto. Chi probabilmente ha capito da subito la natura fagocitaria del Pd è stato il Partito di Rifondazione che, alle prossime provinciali, ha deciso di correre con un proprio candidato presidente e non in appoggio a Tommaso Coletti in modo da poter trattare con lui, in caso di ballottaggio, non come alleato ma da antagonista. Diciamo che gli amici Marra, Smargiassi & Co. hanno visto bene, almeno alla luce delle ultime disperate mosse di campagna elettorale del Pd che, proprio in questi giorni, sta consegnando ai cittadini vastesi un depliant nel quale il partito di maggioranza relativa, molto relativa, in seno al Consiglio comunale di Vasto, si attribuisce tutti i meriti dell’azione amministrativa della giunta Lapenna e al contempo denigra le forze di sinistra bollandole come inaffidabili e, in un certo qual senso, come “fastidiose”. Verrebbe da chiedersi quando e come la Sinistra vastese si sia mostrata inaffidabile specie se si pensa che il PD ha costretto per tre mesi la città alla paralisi amministrativa a causa dei suoi capricci relativamente al rimpasto di giunta voluto dal primo cittadino; per non parlare poi di certe ambiguità nella politica urbanistica. Ad ogni modo, alla luce di questo depliant elettorale la candidatura alle provinciali del sindaco assume tutto un altro significato. Molti infatti cominciano a vederla come il tentativo, e forse non solo questo, di svuotare la Sinistra vastese, tanto che il Pd ha preteso che il primo cittadino si candidasse sul collegio numero 3 dove la Sinistra è tradizionalmente più radicata nei consensi, arrivando al paradosso che Lapenna non potrà nemmeno votarsi visto che non è il collegio nel quale risiede. Se così fosse, ci chiediamo: è possibile un’alleanza con chi mira ad eliminarti fisicamente? Certamente no. Le alleanze si basano su un reciproco vantaggio e su un obiettivo comune da raggiungere. In quest’ottica la Sinistra non può continuare ad allearsi con una forza politica che, ad ogni campagna elettorale, attacca i propri alleati anziché combattere contro i propri avversari. E ancora. Non è possibile che nei posti di sotto-governo un presidente in carica nomini un uomo che in campagna elettorale non solo non lo sostenga ma anzi faccia campagna elettorale proprio contro di lui; così come non è possibile che in Consiglio comunale si adoperino metodi basati, sostanzialmente, sul “due pesi e due misure” a seconda se un provvedimento è presentato dal Pd o da consiglieri del non-Pd. Non è proprio più possibile. Se questo tentativo di delegittimazione della Sinistra dovesse andare avanti, è giunto il momento di dire basta! Infatti se per ogni confronto la logica deve essere solo quella fondata sui rapporti di forza e non sul dialogo, il Pd deve sapere che la Sinistra vastese quella forza l’ha sempre avuta e che finora è stata dominata solo dal senso di responsabilità e lealtà che si ha nei confronti del progetto politico votato dai cittadini ed incarnato dalla serietà e dall’onestà politica di Luciano Lapenna. Non solo. A questa forza politica e culturale si aggiunge quella dei numeri e a questo proposito ci viene in mente un simpatico aneddoto: si racconta che, durante la campagna di scristianizzazione in Russia condotta da Stalin, i consiglieri del dittatore, temendo le reazioni del pontefice, più volte avessero invitato il capo del PCUS alla prudenza pur senza grandi risultati. Un giorno, all’ennesimo tentativo di dissuasione, il Georgiano sbottò: “Ma questo papa, quante divisioni militari possiede?” Allo stesso modo, di fronte a questa prosopopea del Pd vastese noi chiediamo e ci chiediamo: “Ma questo Pd, quanti consiglieri comunali ha?” Difficile a dirsi: appena costituitosi ne aveva 15, con il sindaco 16, cioè la maggioranza assoluta; oggi il numero è estremamente variabile, nel momento in cui scriviamo ne conta 11, con il sindaco 12. E allora? Allora senza l’appoggio dei tre consiglieri di Sinistra, di uno dell’IdV e di altri consiglieri indipendenti, che però hanno dichiarato il proprio sostegno al sindaco e non al PD, questi ultimi andrebbero direttamente a casa a rincorrere il sogno drogato di un grande centro delineatosi, fortuitamente, all’indomani delle scorse elezioni amministrative quando Peppino Forte e la Margherita insieme contavano il 42% dei consensi. Parliamo di sogno drogato perché già alle scorse elezioni regionali tutti i partiti non-PD, che in Consiglio comunale sostengono il Sindaco, hanno riportato un numero di suffragi superiore a quelle stesse formazioni (a cui dobbiamo aggiungere i voti degli ex DS, quindi in una parola ci riferiamo all’attuale PD), che invece sì e no hanno raggiunto il 25% dei consensi!
Quindi, Caro Pd, calma e soprattutto rispetto perché, come diceva Totò, “E’ la somma che fa il totale!” In tutti i sensi.
E poi "Cha nisciune è fess!"
R.E.P.

giovedì 21 maggio 2009


Germania 1933?
No, Italia 2009!

L'inquietante Guardia Nazionale Italiana (G.N.I.) attende solo la pubblicazione del Decreto Legge Governativo sulla Gazzetta ufficiale per diventare formalmente operativa. Ecco le probabili conseguenze del Decreto sulla Sicurezza che Berlusconi & Co. stanno approvando. Un vecchio spettro si aggira sul nostro Paese. Tutte le forze liberali e democratiche sono chiamate alla mobilitazione generale per arrivare, se necessario, ad un immediato referendum abrogativo.


Il nuovo Decreto sulla sicurezza, che legalizza le cosiddette ronde, apre la strada, come ha subito denunciato la Sinistra, alla costituzione di formazioni paramilitari le cui conseguenze, storicamente, sono ben note. Infatti le camicie nere di Mussolini nell'Italia del 1920-1922, le camicie brune (guarda caso lo stesso colore scelto dalla G.N.I.) di Ernst Röhm nella Germania del 1919-1933, o l'Armata Rossa nella Russia del 1917, sono state determinanti per l'affermazione dei rispettivi regimi totalitari. Se è vero che nessuno può ora dire se la G.N.I. abbia o meno vocazioni squadristiche visto che si presentano, giuridicamente, come guardie giurate così come previsto e garantito dalla Legge, è altrettanto vero che la simbologia da loro scelta (il colore della camicia, i termini come "Impero Romano", "iniziative di moralizzazione", "nazionalisti", l'uso ossessivo della parola "Italiani", quasi a voler evidenziare l'esclusione dei non Italiani dalla stessa garanzia di sicurezza; ecc.) certamente non tranquillizzano ma inquietano. Per non parlare del loro simbolo, la ruota solare, che merita un discorso a parte. Forse non tutti sanno che la svastica di Hitler ha origini antichissime, compare già negli antichi testi sacri indiani ed ebbe anche la funzione di rappresentare in modo stilizzato il Sole. Non solo. La svastica, il cui termine deriva dall'antica lingua sanscrita, è detta anche croce rotante. Orbene il simbolo di questa formazione è, come si vede e si legge sul loro sito, una ruota solare, si veda l'assonanza col fatto che la svastica rappresenta anche una croce rotante (da cui i guardiani nazionali hanno fatto derivare il termine "ruota") e simboleggia in forma stilizzata il Sole (da cui i guardiani nazionali hanno fatto derivare il termine "solare"), ecco dunque che abbiamo la ruota solare i cui assi curvi, come si vede dalla figura, possono essere tra loro intrecciati a formare tante svastiche. Pertanto, i cittadini devono riflettere molto su questo. Storicamente molti provvedimenti che sembravano nati con finalità garantiste e di sicurezza sono poi degenerati in azioni violente e liberticide. L'idea infatti di organizzare ronde intese come gruppi di cittadini volontari formati da buoni padri di famiglia per difendere i propri concittadini da rapine e violenze, è buona e sembra non contenere nulla di anti-democratico, il problema però è che la legge ha sempre un valore generale e non può autorizzare qualcuno e vietare a qualcun altro la medesima azione, almeno fino a quando non si dimostra che l'uno agisce secondo legge e l'altro no. Ma storicamente è accaduto (lo ripetiamo è accaduto poco più di sette decenni fa in Germania e precedentemente in Italia e Russia) che lo Stato non è più in grado di controllare queste formazioni paramilitari e che alla fine finisce per assecondarle o, peggio, per servirsene. Nè va assolutamente sottovalutato il fascino che può provocare nei giovani di oggi, generazione per lo più annoiata e senza ideali da perseguire, la missione che si è data la G.N.I. Pertanto è indispensabile una mobilitazione di tutte le forze liberali e democratiche per arrivare, se necessario, ad un immediato referendum abrogativo. La sicurezza è cosa troppo seria per essere affidata a formazioni private paramilitari. Occorre piuttosto potenziare le forze di sicurezza dello Stato, queste sì autenticamente democratiche e al di sopra di ogni sospetto... da oltre sessant'anni!


Comunque qui di seguito riportiamo immagini e contenuti così come sono stati tratti dal loro sito ufficiale http://www.guardianazionaleitaliana.org/ . Ci siamo solo permessi di evidenziare e commentare tutte le parti, a dir poco inquietanti, in esso contenute a dimostrazione che le nostre preoccupazioni non sono infondate.

DAL SITO UFFICIALE DELLA GUARDIA NAZIONALE ITALIANA:


La Guardia Nazionale Italiana è un Ente non governativo di volontariato il quale a differenza della Guardia Nazionale Padana (braccio operativo della Lega Nord, che nasce ed opera in chiave secessionista e quindi contro la Costituzione della Repubblica, l'ordine costituito, la sicurezza pubblica e lo Stato); si adopera al fine della salvaguardia dell'integrità Nazionale e per la Sicurezza dello Stato, della Costituzione e del Popolo Italiano (che vuol dire che i non cittadini italiani - leggi extracomunitari - che lavorano onestamente e mettono su famiglia, non hanno diritto di essere protetti?).
LA G.N.I. E' IN ATTESA DI DIVENTARE FORMALMENTE OPERATIVA CON LA PUBBLICAZIONE DEL DECRETO LEGGE GOVERNATIVO SULLA GAZZETTA UFFICIALE.
***
"Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue Istituzioni e delle sue Leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti."Generale Arma dei CarabinieriCarlo Alberto dalla Chiesa
(queste parole del Generale Dalla Chiesa, dicono esattamente il contrario di ciò che intende la G.N.I., infatti è lo Stato che deve provvedere alla sicurezza e non formazioni private; lo Stato, come dice Dalla Chiesa, non può delegare questo potere)
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La G.N.I. cerca veri Italiani Nazionalisti e Patrioti
(gli aggettivi "vero", "nazionalisti" e "patrioti" sono tutti termini che furono utilizzati dalla propaganda nazi-fascista; quanto al "vero" non dimentichiamo che il giornale ufficiale del Partito Comunista Sovietico si intitolava la "Pravda" cioè la "Verità"; in altre parole le suddette parole sono caratteristiche dei regimi totalitari), gente che sappia portare degnamente e con orgoglio l'uniforme, e per tutto ciò che essa rappresenta (storicamente quanta gente dietro un'uniforme ideologizzata si è trasformata in gente esaltata e senza alcuna pietà?) servire la nostra terra ed il popolo Italiano, con regolare mandato e in piena legalità.
La Guardia Nazionale Italiana e' l'unica ufficiale depositaria di una divisa composta da: • pantaloni neri con banda gialla laterale• cappello rigido con visiera nero - kepi nero, o kaki, entrambi con aquila Imperiale Romana in alto e sottostante bottoncino tricolore, altresì, ruota solare; • camicia color kaki - senape con l'effigie dell'aquila Imperiale Romana
(simbolo scelto dai fascisti e dai nazisti) sul braccio sinistro, bandiera Italiana sul braccio destro, ruota solare incandescente (ecco il riferimento al simbolo della svastica a cui abbiamo accennato) con fascia sul braccio sinistro, sull'avambraccio sinistro fascia divisionale con ricamata la scritta individuale dei vari gruppi di appartenenza. Sul pettorale destro scudetto con sovra impresso - GUARDIA NAZIONALE ITALIANA - PER SERVIRVI E PROTEGGERVI - Giubbotto in pelle nero ¾, altresì giacca a vento color nero - kaki modello sahariana- Cinturone nero con spallaccio- Cravatta nera- Scarponcini neri – stivali- Tessera di riconoscimento di appartenenza all’ente- Tessera di Riconoscimento con placca esclusivamente per gli appartenenti alle G.P.G. (è inutile rimarcare l'assonanza cromatica e ideologica con le camicie nere di Mussolini) La Guardia Nazionale Italiana viene dotata di mezzi stradali, navali e aerei, dotati dei sistemi di emergenza visivi e sonori, (Parliamo di navi e aerei, ma dove troveranno le risorse finanziarie? Chi li finanzierà e per quale tornaconto?) previsti dalle vigenti leggi e/o normative. I colori d'istituto sono il grigio, il grigio-verde, il nero e il bianco. Il nostro impegno è finalizzato alla salvaguardia, tutela ed assistenza dei cittadini Italiani (ancora una volta i non cittadini italiani - leggi extracomunitari - che lavorano onestamente e mettono su famiglia non sono degni di essere protetti) Per far questo ci siamo strutturati in diversi settori di attività:
protezione civile;
protezione eco-ambientale;
protezione ittico-faunistico-venatorio;
protezione zoologica;
promozione e divulgazione della storia, delle lingue e delle tradizioni Italiane; con particolare riferimento all'Impero Romano
(altro mito mussoliniano).
promozione e coordinamento di iniziative di responsabilizzazione civica, di moralizzazione e di convivenza tra gli Italiani (quindi saranno loro a dirci ciò che è morale, e quindi giusto, e ciò che non è morale, e quindi ingiusto. Saranno loro a indottrinare al giusto e all'ingiusto il proprio personale e non solo) anche prestando la propria assistenza ai cittadini al fine di garantire agli stessi la possibilità di partecipazione democratica a manifestazioni pubbliche, convegni e congressi organizzati da movimenti, partiti ed associazioni;
agevolare la partecipazione e l'aggregazione dei cittadini alla vita civile, sociale e culturale, contribuendo alla formazione dei progetti di sviluppo civile e sociale della comunità Italiana
(ancora una volta sembra che i non-italiani non abbiano diritto ad uno sviluppo civile e sociale o, quanto meno, che la G.N.I. non li garantisce per loro) attraverso la partecipazione attiva dei suoi soci;
svolgere attività di protezione civile nelle forme e nei modi previsti dalla L. 24 febbraio 1992 n. 225 ed ai sensi del D.P.R. 21 settembre 1994 n. 613, in casi di pubblica calamità;
Per le finalità e gli scopi di cui all'articolo 3, l'organizzazione può organizzarsi in raggruppamenti regionali-provinciali per il raggiungimento di particolari scopi, e cioè in:a) organizzazioni di volontariato: b) organizzazioni per i servizi socio-assistenziali;c) organizzazioni culturale per la divulgazione della lingua Italiana e delle tradizioni Italiane, dalle origini dell'Impero Romano ai giorni nostri
(su questo già abbiamo detto);d) organizzazioni per la protezione civile; e) gruppi sportivi per promuovere ed attuare le discipline sportive riconosciute dal C.O.N.I.; f) organizzazioni di vigilanza, antincendio, protezione boschivo-forestale, eco-ambientale, ittica, zoofila, beni culturali, con rilascio da parte del Prefetto e/o Presidente della Provincia di Decreto di Guardia Particolare Giurata; g) servizio ambulanze e soccorso stradale, elisoccorso;h) supporto enti istituzionali per varie tipologie di attività;i) costituzione e organizzazione di gruppi cinofili;l) gruppi operativi mobili.m) Gli Agenti, Ufficiali, Funzionari e Dirigenti della Guardia Nazionale nominati dal Presidente nei gruppi di vigilanza, sono Guardie Particolari Giurate Volontarie da non ritenersi come Istituti di Vigilanza o Organi di Polizia Statale. Le guardie munite degli appositi decreti e porto d’armi, per l’espletamento dell’attività di vigilanza volontaria nelle materie ittiche, venatorie, ambientali e zoofile operano nel rispetto delle Leggi locali e Nazionali in stretta collaborazione con la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine e, nei casi previsti dalle normative vigenti assumono le funzioni di Agenti e Ufficiali di Polizia Giudiziaria come previsto dagli Art. 55 e 57 del Codice di Procedura Penale e dalle altre Leggi e Normative di riferimento.Tramite i riconoscimenti rilasciati dalle Province e dalle Prefetture delle città in cui si operano i servizi, le Guardie acquisiscono la nomina a Guardia Particolare Giurata con funzioni di Polizia Giudiziaria previste dagli Artt. 55 e 57 comma 3 del Codice di Procedura Penale e dal R. D. 8 ottobre 1931 n. 1604. Diventare Agente di Polizia Giudiziaria, sebbene limitato all’esercizio di determinate funzioni, significa anche conoscere i propri diritti e doveri, sia nei confronti del cittadino che delle forze di Polizia correlate. La preparazione delle Guardie viene effettuata all’interno delle sedi dell’ente durante le assemblee settimanali, da personale preparato sia a livello giuridico che didattico (studi legali), in quanto, vengono effettuati servizi nei quali sono previsti verbali amministrativi, sequestri amministrativi di beni e in qualche caso la possibilità di effettuare fermi, (senza parole...) in base a quanto previsto dalle leggi applicate di nostra competenza. La G. P. G. abilitata alle funzioni sopraccitate,è direttamente responsabile delle proprie azioni sia nei confronti della collettività che di quelli dell’ente, pertanto punito ai termini di legge in caso di dichiarazioni mendaci, o violazione degli articoli previsti dallo Statuto Nazionale, dal Regolamento Nazionale, dal Codice Penale e da tutte le altre leggi vigenti in materia.Tutti i soci che espletano servizi di qualsiasi natura devono essere assicurati per danni propri a persone e cose ai sensi della Legge quadro sul Volontariato L. 266/1991 art. 4 comma 1 e 2.

Il Presidente Nazionale
Maurizio Correnti: Corpo degli Alpini in congedo
Il Comandante Generale

Colonnello Arma dei Carabinieri in ris.
Augusto Calzetta


ECCO LE ALTRE IMMAGINI PRELEVATI DAL LORO SITO







lunedì 11 maggio 2009




Vasto, da oggi la raccolta differenziata porta a porta.
Perché differenziare? Un dovere "kantiano".


Da oggi, 11 maggio, spariscono tra le strade del centro storico i cassonnetti dell'indifferenziata. Da domani il via al porta a porta.



Parte da domani, in via sperimentale e limitatamente al centro storico, la raccolta differenziata (R.D.) porta a porta. E' in via sperimentale nel senso che i cittadini sono anche invitati ad informare l'Amministrazione sulle cose che non vanno in modo da apportare modifiche al sistema e giungere ad un modello di raccolta adeguato alle esigenze di Vasto. Terminata la fase di sperimentazione, la R.D. sarà estesa a tutta la città. Certamente differenziare i rifiuti è noioso e, per alcuni versi, fastidioso, ma è solo questione di abitudine. I cittadini devono essere consapevoli dell'importante finalità della R.D. Gli scopi sono due: evitare di riempire in pochi anni le discariche (la nostra di Valle Cena si è riempita in appena 15 anni, arrivare ad una R.D. dell'80% significa prolungare la vita di una discarica di ben 5 volte), ed evitare di gettare materiali la cui disponibilità, sul nostro pianeta, non è infinita ma limitata. Ecco dunque che riciclare carta e tetrapak permette di ridurre il taglio degli alberi; riciclare la plastica significa limitare l'utilizzo di petrolio; ecc. La R.D. serve a noi, ma serve soprattutto alle future generazioni. L'invito è dunque rivolto ai giovani e agli adolescenti i cui eventuali comportamenti non "ambientalisti" avranno ripercussioni soprattutto sulla loro generazione e su quella dei loro figli. Ecco allora che riciclare diventa un dovere, un "Tu devi" kantiano, una necessità che non ammette obiezioni o appelli.


Per maggiori informazioni:

Numero Verde 800.22.99.77


oppure





domenica 10 maggio 2009


Vasto, Evacuato il Magistrale di Via Pietro Micca. Gli studenti stipati nella sede centrale dell'Istituto.



Dopo il tragico terremoto del 06 aprile, alcune crepe profonde e le sollecitazioni degli studenti hanno spinto il Preside Francesco Santulli, nonostante le rassicurazioni fatte a suo tempo dalla Provincia, ad evacuare la vecchia e fatiscente struttura per la quale l'Amministrazione provinciale corrisponde annualmente ai privati oltre 40.000 euro l'anno. Ora un genitore ha scritto al "Voltaire" per ringraziare il Preside per il senso di responsabilità mostrato ed invitando però tutti i candidati presidente ad esprimersi a riguardo, visto che eventuali lavori di ristrutturazione dovrebbero essere compiuti immediatamente. Infatti, dati i tempi della burocrazia italiana, l'apertura del nuovo anno scolastico può considerarsi imminente.
Qui di seguito riportiamo l'e-mail di Gioia Del Casale, madre di un'alunna del Pantini.



Egregio Direttore del "Voltaire",

Da un po' di giorni tutte le classi del Magistrale ospitate nel plesso di Via Pietro Micca sono state evacuate e spostate nella sede centrale in tutti gli spazi disponibili, vale a dire nei laboratori e persino nella palestra. Il Preside Francesco Santulli, che come madre voglio ringraziare per il senso di responsabilità mostrato, ha accolto le preoccupazioni ed i timori di studenti e familiari anche a seguito del peggioramento di alcune lesioni alle pareti. La Provincia, in questi ultimi anni, si è fortemente impegnata perchè un'ala del costruendo Istituto d'Arte fosse riservato alle classi del Magistrale ubicate nell'edificio di Via Pietro Micca, purtroppo, nonostante gli sforzi dell'Amministrazione Coletti, occorre ancora del tempo prima che la nuova struttura possa essere completata. E' evidente però che la sistemazione effettuata dal Preside Santulli sia provvisoria e che da settembre occorre porre rimedio al problema. Pertanto la nuova Amministrazione provinciale dovrà cimentarsi con questa situazione e sarebbe bene che i candidati alla presidenza fossero sin da ora chiari sulle loro intenzioni a riguardo.
Ringrazio per l'ospitalità ed invio Cordiali Saluti.
Gioia Del Casale, madre di un'alunna del Pantini.

Vasto, Il Consigliere comunale Alessandro La Verghetta invita a scegliere gli scrutatori tra i disoccupati e le donne.

Un nuovo invito a “Dare la precedenza alle persone disoccupate ed, in particolare, alle donne, nella scelta degli scrutatori che saranno impegnati nelle prossime consultazioni per il rinnovo del Consiglio provinciale” è arrivato dal Consigliere comunale vastese Alessandro La Verghetta, esponente del PD. “Rinnovo l’invito già formulato in occasione delle elezioni regionali – ha dichiarato La Verghetta – nella convinzione che, in un momento tanto difficile per la nostra economia, occorra dare un forte segnale del costante impegno del centro sinistra in favore delle categorie deboli. Spero – ha concluso La Verghetta – che la mia proposta torni ad essere accolta."
Già nelle scorse elezioni regionali la stragrande maggioranza degli scrutatori nominati erano stati scelti tra i disoccupati, i giovani e le donne, un criterio non sempre scelto nel passato.

martedì 5 maggio 2009


Vasto, Elezioni Provinciali: il PSDI annuncia il proprio sostegno al candidato Michele Sonnini di "Sinistra e Libertà"

Dal segretario cittadino del PSDI, Dott. Maurizio Corvino, riceviamo e pubblichiamo:
A seguito della riunione tenutasi ieri 4 maggio, il direttivo del PSDI di Vasto ed il Consigliere comunale Maurizio Vicoli, eletto in quota PSDI nelle lista civica Forte per Vasto, annunciano, per le prossime elezioni provinciali, il proprio sostegno alla Lista Sinistra e Libertà e all’amico Michele Sonnini, persona competente, onesta e leale capace di sintetizzare politicamente le diversità culturali che costituiscono la forza e la ricchezza di un’alleanza democratica e pluralista. Così, dopo l’appoggio alla candidatura di Rocco Cerulli alle ultime politiche ed il sostegno ad Anna Suriani alle elezioni regionali dello scorso dicembre, prosegue la collaborazione del PSDI cittadino con le altre forze laiche alla sinistra del PD. Un processo avviato all’indomani della costituzione anche a Vasto del PD che ha portato, da 18 mesi a questa parte, le diverse componenti della Sinistra vastese ad un raccordo costante anche e soprattutto nell’attività amministrativa cittadina con l’azione concordata e congiunta degli assessori Cerulli, Di Pietropaolo e Suriani ed i consiglieri Marra, Smargiassi e Vicoli.
Nell’annunciare dunque il proprio impegno a lavorare per il successo elettorale della Lista Sinistra e Libertà, il PSDI auspica, almeno a livello cittadino, un futuro allargamento dell’alleanza anche al PRC in modo da tradurre in termini elettorali il costante raccordo politico che quotidianamente impegna il PSDI, il PS, SD ed il PRC a lavorare insieme nel solo interesse della città.