mercoledì 30 settembre 2009



XIII Premio San Michele, Premiato Bruno D'Adamo

Riconoscimento per Bruno D'Adamo premiato tra i vastesi che si sono distinti nel proprio lavoro. Bruno, infatti, da oltre 15 anni si distingue con la sua Art Work per professionalità ed onestà. Impegnato attivamente nel mondo del volontariato e dell'associazionismo, Bruno è il punto di riferimento professionale di tutte le associazioni vastesi grazie alla sua squisita disponibilità, cortesia e competenza.
All'amico Bruno giungano gli auguri del Voltaire per il meritatissimo Premio.

lunedì 28 settembre 2009




Forte astensionismo al congresso cittadino del PD.

Poco meno del 58% degli iscritti si è recato alle urne per eleggere i delegati al congresso nazionale. Un altro segno dell'autoreferenzialità di questo partito che non riesce a coinvolgere ed entusiasmare nemmeno i propri militanti. Vince la mozione Bersani col 73%.

Continua la crisi del PD che non riesce più ad entusiasmare nè elettori e nè militanti. Mentre aumenta, a livello nazionale, il divario con il PDL, i militanti sono sempre meno e sempre meno entusiasti. A Vasto meno del 58% degli iscritti si è recato a votare nonostante i grandi proclami di democrazia e partecipazione. Ma veniamo alla cronaca.
Al voto si sono recati 249 iscritti su 473. I risultati: Bersani 182 (73,09%), Franceschini 53 (21,29%), Marino 13 (5,22%). La sezione di Vasto ha indicato Silvio Paolucci come segretario regionale: 186 preferenze contro le 34 destinate a Fabio Ranieri.
Ecco le liste, legate alle mozioni, che si sono tra loro fronteggiate:

LISTA VASTO PER BERSANI: Marco Giacomucci, Maria Amato, Antonio Del Casale, Lina Marchesani, Raimondo Pascale, Teresa Di Santo, Fabio Giangiacomo, Anna Maria Di Paolo, Simone Lembo, Lorella Ferrara, Michele Maccione, Marianna Ricotta, Francesco Di Chiacchio, Marilise Marchesani, Francesco Romanelli, Stefania Lombardi, Marino Artese, Ornella Censi, Fabio Salvatorelli, Patrizia La Verghetta, Giovanni Nocciolino, Marisa Ulisse, Antonio Del Borrello, Sabrina Mattioli, Giuseppe Forte, Maria Elena Tana.

LISTA CON FRANCESCHINI VASTO GUARDA AL FUTURO:Nicola Bevilacqua, Anna Paola Sabatini, Vincenzo Spadaccino, Carmelina Maurizio, Giovanni Della Gatta, Maria Ialipreti, Franco Pietro D’Ermilio, Grazia D’Adamo, Felice Costantino, Anna Letizia D’Adamo.

LISTA VASTO PER MARINO: Gianni Quagliarella, Filippo Pomponio, Francesco Candeloro, Antonio Delli Quadri.

L'appuntamento ora è per il prossimo 25 ottobre quando entreranno in campo anche i semplici simpatizzanti che, con le primarie, voteranno il nuovo segretario nazionale del PD.

domenica 27 settembre 2009




Arriva il fotovoltaico sugli edifici comunali

Continua l'impegno dell'Amministrazione comunale in favore dell'ambiente. Dopo l'illuminazione pubblica a LED, ora arriva il fotovoltaico. Mentre l'ex sindaco Tagliente faceva erigere antenne di telefonia mobile, Lapenna pensa al futuro della città e delle giovani generazioni.

Il Sindaco Luciano Lapenna e l’Assessore ai LL.PP. Corrado Sabatini, informano la cittadinanza che nell’ultima seduta della Giunta Comunale sono stati approvati due progetti definitivi-esecutivi riguardanti la dotazione di impianti fotovoltaici nella Scuola Elementare e nella Scuola Materna siti entrambi in via Alcide de Gasperi. Tale iniziativa, spiegano gli stessi, ha avuto origine dalla convinzione di dover utilizzare, entro i limiti del possibile, e nel rispetto dell’ambiente e ovviamente delle zone di intervento, fonti alternative, e dall’ottenimento di un finanziamento regionale successivo alla partecipazione ad un apposito bando. Purtroppo il finanziamento regionale copre solo in parte la spesa da sostenere, ma la necessità di dare un segnale volto alla valorizzazione e utilizzo di queste fonti, sempre a cuore di questo Comune, ha spinto gli amministratori ad integrare la cifra esigua stanziata dalla Regione. Difatti per la scuola elementare è prevista una spesa di €33'431,65 di cui €16'597,00 a carico della Regione Abruzzo ed €16’834,65 con fondi comunali; mentre per la scuola materna è necessaria una spesa pari ad €43'747,66 che verrà finanziata in parte (€ 21'992,04) con finanziamento regionale ed in parte (€ 21755,62) con fondi comunali. I progetti sono stati redatti dall’Ufficio Tecnico del Settore LL.PP. e verranno diretti e coordinati dallo stesso. A breve verranno effettuate le necessarie procedure per l’affidamento dei lavori e tali interventi verranno portati al più presto a compimento.

sabato 26 settembre 2009




Festa patronale: l'Amministrazione comunale presenta il programma della tre giorni dedicata a San Michele Arcangelo.


Lo spettacolo dei Matia Bazar, le esibizioni della bande di San Martino, Martina Franca e Rutigliano, i fuochi pirotecnici. Ma anche luminarie, lunapark per tutte le età e tanti stand gastronomici. L’Amministrazione Comunale ha varato il programma dei festeggiamenti ( 28, 29 e 30 settembre) in onore del Santo Patrono San Michele Arcangelo che trasmettiamo in allegato. Programma che è stato presentato stamane dal Vice Sindaco Vincenzo Sputore. Due le messe solenni, a Santa Maria Maggiore, entrambe officiate dall’Arcivescovo Bruno Forte: alle ore 11.00 del 29 settembre e alle ore 18.00 del 30. Quest’ultima sarà seguita dalla solenne Processione con la partecipazione dell’Arcivescovo.
I fuochi pirotecnici, affidati alla ditta Lanci, torneranno al Parco delle Lame, in località Trave, mentre le luminarie sono state affidate alla ditta De Vincenti. Due i luna park autorizzati: quello dedicato agli adulti ed ai ragazzi sarà posizionato in Via Paul Harris e Via Conti Ricci; mentre per i più piccini i giochi saranno allestiti in pieno centro e, nello specifico, in Piazza Marconi, Via Tre Segni e Via Cavour. Le bancarelle saranno invece presenti in Via Adriatica e Piazza del Popolo mentre gli stand gastronomici per la somministrazione di alimenti e bevande in Via XXIV maggio, Via Smargiassi e Via Cavour.
Il giorno 29 saranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado.
L’Amministrazione, per i tre giorni di festa che richiameranno in città diverse migliaia di persone, installerà nove bagni chimici nelle seguenti zone: Piazzale Histonium, Parcheggio in via Vittorio Veneto, Via Adriatica e Viale Paul Harris. “La banda di Rutigliano – ha aggiunto il vice Sindaco Sputore – si esibirà in Piazza Lucio Valerio Pudente. Quella di Martina Franca, il 30, vista anche la concomitanza con l’atteso concerto dei Matia Bazar, nel cortile di Palazzo D’Avalos. La novità di quest’anno, poi, è rappresentata dal ritorno dei fuochi pirotecnici al Muro delle Lame, in località Trave.”
“Approfitto della circostanza – ha aggiunto il Vice Sindaco – per ringraziare quanti hanno collaborato per la migliore riuscita della festa e, anche a nome del Sindaco, mi scuso per gli inevitabili i disagi che si potranno verificare in tema di viabilità.” Per quanto riguarda la processione del 30 settembre, un’altra ordinanza prevede l’istituzione del divieto di sosta per tutti i veicoli, con rimozione forzata, nelle seguenti vie e piazze cittadine dalle 13 alle 21 del 30 settembre: Via Santa Maria, Corso De Parma, Piazza Lucio Valerio Pudente, Piazza del Popolo, Via Adriatica, Corso Dante, Corso Palizzi, Via Anelli, Corso Plebiscito, Via Marchesani, Piazza Diomede, Piazza Rossetti (lato torre di Bassano), Via Cavour, Via XXIV Maggio, Corso Italia, Via San Michele, Belvedere San Michele.

venerdì 25 settembre 2009



L'addio di Rino Piccirilli, coordinatore cittadino del PDL.

E' scomparso ieri sera, stroncato da un infarto all'età di 57 anni, il Dott. Rino Piccirilli, medico otorino all'Ospedale di Vasto e coordinatore cittadino del PDL. Sempre distintosi sul piano professionale per umanità e capacità, da qualche anno si era affacciato alla politica attiva diventando segretario cittadino del PDL e candidandosi alle ultime elezioni provinciali. Amici ed avversari politici lo ricordano per moderazione e savoir-faire. Negli ultimi anni era diventato l'organizzatore del Vasto-Phil, la manifestazione nazionale di filatelica e numismatica.

Ai familiari e agli amici vanno le condoglianze de "Il Voltaire".


Il PS di Vasto dice Sì al Parco Eolico in mare.
con una nota del direttivo di sezione, il Partito Socialista rompe ogni indugio alla vigilia di un Consiglio comunale in cui la Città del Vasto dovrà in qualche modo pronunciarsi su un'opera che ha avuto il "placet" di tutte le autorità.
Dal direttivo PS di Vasto riceviamo e pubblichiamo.
PERCHE' NON SIAMO CONTRARI ALL'USO DELLE FONTI RINNOVABILI ED ALL'IMPIANTO OFFESHORE DI TERMOLI


La firma del Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo di nove decreti VIA (Valutazione d'impatto ambientale) tra i quali quello per la realizzazione del primo impianto eolico offshore d'Italia, di fronte alla costa di Termoli (progetto proposto dalla Società Effeventi e che si collocorebbe a 7 miglia da Vasto) formato da 54 turbine che produrranno energia pari a 162 megawatt , ha risvegliato a Vasto le sensibilità “visive” di insospettabili difensori dell'ambiente.

Dichiariamo subito che non intendiamo seguire le forze politiche e le amministrazioni locali dell'Abruzzo e del Molise che alzano la voce,si oppongono e non motivano ,se non con generiche ed in qualche caso pretestuose motivazioni,nel merito,la loro opposizione.

Siamo ormai alla irresponsabile motivazione del “non costruire assolutamente nulla in alcun luogo vicino a qualunque cosa”.(CHE GLI ANGLOSSASSONI CHIAMANO BANANA che sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything ) .Tutti gli oppositori dell'impianto sanno che siamo il Paese europeo più dipendente dal petrolio e dove l'energia costa più cara, che siamo il fanalino di coda delle energie rinnovabili, che abbiamo il primato delle importazioni e che ora abbiamo deciso di tornare al nucleare, per volontà di alcuni di quei politici che venti anni fa avevano persuaso gli italiani a uscirne. Inseguire l'On. Di Pietro e le sue demagogiche messe a disposizione delle sue terre ed il Presidente della Regione Molise cosi silente sull’ipotesi di localizzazione a Termoli di una centrale nucleare ma contrario all’impianto eolico offshore,significa voler rinunciare a pensare e ragionare. L’impulso che ha promosso lo sviluppo dell’eolico è venuto dai movimenti ambientalisti e dall’aumento delle preoccupazioni ambientali provocate dalle centrali nucleari, da una parte, e da quelle a combustibili fossili, che contribuiscono al cambiamento climatico. E non si puo' negare che l’energia eolica è un’energia rinnovabile e pulita.Il contributo di energia che l’eolico puo’ fornire non e’ assolutamente secondario:basti pensare che da un parco con un potenza complessiva di 68 MW come quello in realizzazione vicino al fiume Fortore e con 2000 ore piene di funzionamento annuale,si puo’ fornire elettricità pari a 136 GWh, sufficiente a soddisfare i consumi elettrici delle famiglie di una città di circa 120.000 abitanti.,evitare una petroliera, ogni anno, da 34.000 tonnellate, sostituire un pozzo da 100 tonnellate al giorno evitare una spesa di importazione di 14 milioni di dollari, a fronte di un investimento iniziale di70 milioni di Euro.Lo stesso impianto di Termoli,secondo dichiarazioni mai contestate del suo Amministratore porterebbe "agli Enti locali della Regione 2,5 milioni di euro dalla fine del primo anno alla fine dell’ottavo anno di vita dell’impianto, e 1,5 milioni di euro dal nono anno in poi. In pratica, se il parco eolico dovesse funzionare per venticinque anni agli Enti Locali Regione e Comuni interessati andrebbero circa 45,5 milioni di euro. Se il periodo di vita dovesse allungarsi a cinquanta anni, la somma salirebbe a 83 milioni di euro».
L’unica osservazione che le forze politiche vastesi o loro esponenti fanno è riferita allo scempio visivo presunto dell’impianto ed al riflesso negativo sul nostro turismo. Va ricordato che il territorio occupato dalle torri eoliche è perfettamente utilizzabile ad altri fini, quali ad esempio agricoltura(a terra) o allevamento(e nel Parco Offshore di Termoli e’ previsto una azione di ripopolamento ittico per la pesca sportiva dentro il perimetro del parco) .Alla fine ciclo produttivo dell’iniziativa tutte le strutture e infrastrutture eoliche sono eliminabili e il territorio si può ricondurre alle condizioni iniziali,fino a prova contraria.
Se è vero ,come d’altronde sollecitato da tempo da organizzazioni quali il WWF,Legambiente, che non sono linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio d’intesa con quello dei Beni e delle Attività Culturali, per la localizzazione dei generatori eolici anche al fine di una corretta valutazione degli impatti ambientali,e’ altrettanto vero che, un impianto come quello di Termoli,non debba produrre necessariamente impatti negativi sul turismo.Sappiamo benissimo tutti che il movimento turistico,le presenze ,gli arrivi sono condizionate da ben altri fattori(politiche che si promuovono,capacità d’accoglienza,di promozione,etc);e senza ricorrere ad esempi europei che hanno fatto dei Parchi Eolici anche luoghi di attrazione. .In un documento del PD nazionale e’ scritto che “vi sono realtà territoriali dove i generatori eolici si possono inserire senza produrre perdite di valori ambientali e paesaggistici rilevanti, o possono produrre impatti che, in un necessario bilancio ambientale complessivo, sono sostenibili e accettabili.”.E’ una linea che condividiamo,ritenendo l’impianto off shore di Termoli accettabile e sostenibile sotto questo profilo.Si vede che a Vasto hanno motivazioni più profonde per negare la sostenibilità e l’accettabilità.Si vede che preferiscono vedere Piattaforme petrolifere in mare e vicinissime alla costa vastese,e pensare che queste non hanno impatto “visivo” o non danneggino il turismo.Non si possono esprimere negatività a priori. E non seguiremo questa linea.Si apra un confronto con la Efferenti srl,si chiariscano i dubbi e le perplessità.In altri termini,si governi e non si faccia della insana demagogia.
Solo dando un serioimpulso alle fonti rinnovabili si potrà vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici
Partito Socialista
il Direttivo sez. di Vasto

mercoledì 23 settembre 2009


Sulla questione immigrazione l'Italia viola i diritti umani
Mentre la stampa e le tv nazionali tacciono, l'organizzazione internazionale per la salvaguardia dei Diritti umani, lancia la sua denuncia contro il Belpaese.
di Astrid Checchia
La Human Rights Watch, celeberrima organizzazione internazionale e indipendente, lunedì ha pubblicato un rapporto dal titolo agghiacciante la cui traduzione suonerebbe: “Schiacciati e schiacciati, l’Italia ed il respingimento dei migranti e dei richiedenti asilo”. Secondo HRW infatti l’Italia sta violando il diritto di non refoulement (ovvero, di non respingimento) stabilito dalle convenzioni internazionali: non tutti sanno che il governo italiano da tempo sta ignorando la Convenzione Europea, ed il bello è che i nostri illustri rappresentanti negano tutto ciò e si contraddicono con estrema leggerezza: mentre infatti nel rapporto sono raccolte le testimonianze di quasi un centinaio di migranti testimoni e vittime di abusi fisici, psicologici e sessuali, invece per il sottosegretario N. Palma il problema non sussiste: “le riconsegne (da notare, non respingimenti!) di immigrati finora effettuati dal governo italiano sono perfettamente in linea con il diritto internazionale”… diritto internazionale alla cui lettura forse avrebbe dovuto dedicare del tempo. Molto probabilmente in Italia questa notizia non la sentiremo mai in nessuno dei maggiori telegiornali o testate giornalistiche, ma a livello internazionale ormai sono considerati artefici dello sfruttamento e del maltrattamento dei migranti sia la Libia che l’Italia, che infatti a maggio ha ufficialmente avviato i respingimenti verso il paese nordafricano. L’organizzazione chiede al nostro paese l’immediata cessazione dei respingimenti e all’Unione Europea di obbligare il governo italiano a rispettare l’art. 3 della Convenzione Europea sui diritti umani che vieta di rimandare qualsiasi persona verso un luogo in cui possa subire maltrattamenti e a non coinvolgere le proprie agenzie in operazioni di questo tipo.

Per info:
http://www.hrw.org/en/news/2009/09/17/italylibya-migrants-describe-forced-returns-abuse

martedì 22 settembre 2009



La prima volta di Riccardo Alinovi

E' accaduto stamane. Ore 9.00: 1^ convocazione del Consiglio comunale, 12 presenti ma risultava assente l'inossidabile Presidente Peppino Forte. Non restava altro da fare che sostituirlo. Così dopo 38 mesi e 21 giorni il Vice-Presidente del Consiglio Comunale, Riccardo Alinovi, è riuscito a sedersi sullo scranno più alto di Palazzo di Città. Per pochi minuti. Solo per pochi minuti, il tempo di fare l'appello e constatare la mancanza del numero legale e quindi procedere all'aggiornamento della seduta per Venerdì prossimo alle ore 9.30.

venerdì 18 settembre 2009



Farmacia comunale: continua l'educazione sanitaria. Arriva il progetto “SWEET CORNER “


Continua l’iniziativa di Educazione Sanitaria dell’ Associazione Diabetici del Comprensorio di Vasto presso la Farmacia Comunale Histonium di Vasto, finalizzata alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete mellito,
Il progetto denominato “Sweet Corner” (“Angolo dolce”) sottoscritto dall’associazione Onlus A.D.C.V. e dall’Amministrazione Comunale di Vasto, tramite la s.r.l. Farmacie Comunali, prevede la presenza tutti i giovedì dalle ore 17.30 alle 19.30 di due membri dell’associazione esperti in educazione sanitaria per fornire ai clienti della farmacia i seguenti servizi:

- Esecuzione gratuita della glicemia su sangue capillare, ai cittadini diabetici che
si recano presso la farmacia Comunale Histonium
- Suggerimenti per una corretta alimentazione
- Suggerimenti per una corretta osservazione dei piedi
- Suggerimenti per una idonea attività fisica
- Educazione ad un sistematico stile di autocontrollo
- Controllo revisione ed eventuale rottamazione di glucometri usati dalle persone con diabete

Il progetto gode della supervisione scientifica del Prof. Ercole D’Ugo e del Team della U.O.C. di Endocrinologia e Diabetologia del presidio Vasto- Gissi.

giovedì 17 settembre 2009


Comune di Vasto: Spese telefoniche astronomiche. La denuncia del Partito Socialista.
Dal Segretario del PS, Luigi Rampa, riceviamo e pubblichiamo:
Al Presidente del Consiglio Comunale
Giuseppe Forte
Ai Capogruppo Consiliari
Comune Città Del VASTO CH

Con la presente la sezione di Vasto del Partito Socialista intende invitarVi ad una attenta e seria riflessione sulle problematiche relative all'attuale sistema di telefonia fissa e mobile in uso presso il Comune di Vasto che a nostro, e non solo, avviso ,rappresenta un costo altissimo ( e non solo dovuto all'uso e degli eventuali abusi di tale strumento di comunicazione) correlato all'utilizzo di tradizionali e vecchi sistemi di comunicazione.
Come Voi sapete, la spesa del Comune di Vasto per la telefonia ammonta complessivamente a circa € 230.000,00 l'anno. UN COSTO ELEVATO, sopratutto alla luce di quanto oggi la tecnologia ci mette a disposizione per ridurre in modo consistente le spese per questo servizio.
Oggi infatti è tecnologicamente possibile non solo ridurre i costi attraverso al adozione di differenti protocolli di comunicazione( circa il 40% in meno),ma adottando soluzioni gia' in uso presso molti Comuni,questo consentirebbe anche al nostro Ente di fare un vero salto di qualità e di offrire nuovi servizi ai cittadini.
Questi Comuni si sono dotati di una propria rete VPN (virtual private network) che ha consentito loro la gestione di tutta la comunicazione ,sia in voce che video oltre il traffico dei dati.
L'utilizzo polivalente della Rete cittadina consente alle amministrazioni di decidere ad esempio di:: 1)avvalersi di un sistema di videosorveglianza non solo su obbiettivi fissi, ma anche mobili ( vedi ad esempio la individuazione di discariche abusive ) o di punti nevralgici che di volta in volta verranno individuati ( ad es. la Riserva di Punta Aderci, controllo delle piste ciclabili, ecc...).
2) consentire l'utilizzo della connessione ad internet non solo ad uso interno dell'Ente, ma sopratutto come servizio ai cittadini, dando anche la possibilità della gratuità della connessione ( per un tempo limitato di ore, o per zone o per qualsiasi altro motivo ritenuto utile) allargando lo scenario della popolazione utilizzatrice della Rete;
3) Rendere possibile il passaggio dalle attuale rete telefonica utilizzata dall'Ente al VOIP (voce tramite protocollo internet) che consentirebbe un notevolissimo risparmio economico nonché un salto tecnologico dell'Ente stesso.
Questa nostra proposta non nasce estemporaneamente, essa è il frutto di un lavoro di osservazione e ricerca iniziata circa un anno fa dal nostro ex Ass.re al S.I.C. ,Rocco Cerulli insieme all'attuale ass.re alle Finanze Domenico Molino. Nei mesi di Ottobre e Novembre 2008 ci furono diversi incontri con Aziende del settore, sia locali sia nazionali che internazionali, nonchè lo studio delle esperienze di Comuni che avevano adottato tale sistema.
Purtroppo con un inspiegabile “defilamento” dell'ass.re Molino (di cui solo oggi capiamo le ragioni...) tale idea non si è potuta trasformare in progetto, nonostante l'ex ass.re Cerulli l'avesse trasmessa nella progettualità da realizzare nell'ambito del Bilancio 2009 (pagina stranamente non inserita ma di cui alleghiamo copia.)
E' utile ricordare e sottolineare che l'investimento per realizzare tale struttura non sarebbe stato superiore all'attuale spesa sostenuta dall'Ente per la telefonia, con l'evidente risparmio da un lato, ed il recupero in 2-3 anni dell'investimento fatto!!
Appare chiaro a tutti che tale scelta contrasta nettamente con la volontà del Sindaco di realizzare un sistema solo per la video sorveglianza, altamente costoso e privo di qualsiasi altro vantaggio per l'Ente e per i cittadini. A questo aggiungiamo la “misteriosa” trasformazione di un “studio di fattibilità” in Progetto preliminare e di seguito Progetto definitivo, ed infine Progetto Esecutivo, MAI DISCUSSO IN NESSUNA SEDE ISTITUZIONALE E COLLEGALE, e che si basa su uno “studio” ANONIMO cioè PRIVO di paternità: infatti non reca la firma di nessun tecnico, o servizio o responsabile alcuno. Tutto ciò fa logicamente pensare ad un “progetto pilotato” da mano ancora “formalmente”ignota ma sostanzialmente conosciuta e del quale il Sindaco dovrà rendere conto per parte nostra in sede politica ,e per altri sicuramente in altre sedi.
In definitiva ad ognuno chiediamo per il proprio ruolo di adoperarvi affinchè si blocchi l'iter del bando annunciato dal Sindaco e dall'assessore Molino, ed dall'altro di aprire un confronto aperto anche agli esperti in materia, alle aziende locali del settore per far sì, che la nostra Città possa fare un salto tecnologico e qualitativo importante, utilizzando le risorse economiche al meglio possibile.
Grazie per l'attenzione

LUIGI RAMPA
Segr. Sezione del PARTITO SOCIALISTA
di VASTO

mercoledì 16 settembre 2009



Stupida Sinistra parlamentare auto-condannata all'eterna opposizione.


di Roberto Emiliano Piserse

Già la foto, di per sé, è eloquente. Ricorda lo stupido del film "Bianco, Rosso e Verdone" che, ogni qualvolta era in difficoltà, alzava gli occhi al cielo quasi a voler trovare un'ispirazione o una risposta. Così mentre Franceschini diserta le trasmissioni tv per boicottarle, la consegna delle prime case ai terremotati, avvenuta ieri a L'Aquila, fa impennare il gradimento del premier Silvio Berlusconi. I mini appartamenti infatti sono dotati di tutto, persino del bagnoschiuma. Ma facciamo un passo indietro.

Quando all'indomani del terremoto fu data la notizia che entro settembre gli aquilani avrebbero riavuto un tetto sulla testa, fui il primo a credere che si trattasse della solita propaganda berlusconiana: gettare il sasso nello stagno in modo da far restare impressa nella memoria degli italiani il rumore senza però dar seguito ai fatti. Mi sbagliavo. Ora le prime case sono state consegnate mentre il sindaco di L'Aquila Cialente, Pd, e il presidente della Provincia Pezzopane, anch'ella Pd, si limitano a dire che sono poche, tanto che ancora 40.000 persone sono senza tetto, tralasciando dunque il "particolare" che più di 20.000 un tetto ce l'hanno ad appena cinque mesi dal tragico sisma. Verrebbe allora da ricordare a queste eminenze grigie del Pd aquilano che quando nel 1997, con Prodi Presidente del Consiglio, si consumò la tragedia del terromoto dell'Umbria, che tra l'altro colpì piccoli centri e non una città capoluogo di regione, i terremotati (che furono "solo" 22.604) videro le prime case molto tempo dopo i cinque mesi e, ciò nonostante, la Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, anch'ella Pd, ancora oggi parla di "ricostruzione rapida", dimenticando il gesto polemico e populista di Berlusconi quando, visitando le zone terremotate umbre, regalò il suo Rolex ad un anziano accusando l'allora governo di inerzia. Cinque mesi sono francamente un tempo record per far rientrare nelle case circa 15.000 persone e tutto questo accade mentre la Sinistra parlamentare invoca un'emergenza democratica nel Paese, accusando Berlusconi di Fascismo. E' la solita storia che si ripete dal 1994. Sono anch'io convinto che ci sia un'emergenza democratica, ma non solo in Italia bensì in tutto il mondo occidentale. Il consumismo, definito da Ignazio Silone "Sfinge del Benessere", ha progressivamente allontanato gli uomini dal senso civico e dalla solidarietà fino ad arrivare alle ultime generazioni che non mostrano alcuna sensibilità civica o politica perchè tutta intenta a rincorrere i falsi miti del progresso. Ormai il benessere, e con esso il superfluo, è l'unica preoccupazione del mondo occidentale tanto da rischiare, con questa esaltazione e con questo fanatismo collettivi, una tragedia globale paragonabile a quella che si consumò nel XVII secolo nell'Isola di Pasqua quando furono proprio l'esaltazione, il fanatismo e l'avidità di potere a far abbattere l'ultimo albero e con esso la civiltà dei Rapa Nui.

Purtroppo oggigiorno il pragmatismo ed il più becero utilitarismo sono gli unici parametri con cui si valuta la classe politica. Andate a chiedere infatti alle famiglie terremotate assegnatarie di alloggio se interessa qualcosa delle performance, si fa per dire, sessuali di Berlusconi. O meglio, chiedete se preferiscono un Berlusconi casto e puro che però non si prende cura degli aquilani oppure un Berlusconi assatanato di sesso ma che in cinque mesi è riuscito a fornire migliaia di alloggi prima dell'arrivo del "grande inverno" aquilano. Anzi sempre più spesso sento dire: i politici? "Rubassero pure! Purchè garantiscano lo sviluppo ed il progresso di una comunità sono disposto pure a riconoscer loro qualche privilegio o immunità. Il problema è che pensano solo ed escluviamente a loro stessi!"

Ecco, questa è la nuova società secolarizzaa e consumistica a cui le cose vanno sempre bene fino a quando si permette alla gente di poter avere cinquanta euro in tasca da spendere. Tutto il resto sono solo falsi moralismi con cui non si può fare politica, e questo lo diceva già Machiavelli ancora oggi inascoltato. Il problema è questo: fino a quando la Sinistra non lascerà demagogia e ipocrisia, sarà condannata all'opposizone. La società si cambia avendo il potere (e dunque il governo) per poterla cambiare. Così per creare una nuova coscienza civica ed ambientalista occorre partire dalle scuole, quelle stesse scuole che la Gelmini sta distruggendo ma che il centro-sinistra non ha voluto o saputo salvare dalla deriva culturale di questo consumismo che ormai attanaglia la civiltà occidentale e che forse l'accompagnerà fino al suo capolinea.

martedì 8 settembre 2009


2000 Anni fa la battaglia che avrebbe potuto cambiare la storia dell’Occidente.

di Consalvo Còlivi

Esattamente duemila anni, tra l’ 8 e l’11 settembre dell’anno 9, nella foresta di Teutoburgo in Germania , il neonato impero romano conobbe la sua prima grande sconfitta. A quel tempo l’impero era ancora governato dal suo fondatore, Ottaviano Augusto, figlio adottivo di Giulio Cesare. Roma stava attraversando il suo massimo splendore, ma non aveva ancora abbandonato le sue mire espansionistiche verso oriente, a danno dei Germani che a quell’epoca erano divisi in tribù nomadi chiamate appunto germaniche. L’area ad oriente del fiume Reno era già stata conquistata dal generale Tiberio, ma ora Augusto aveva bisogno di formalizzare quella conquista con l’invio di coloni e soldati in modo da procedere alla vera e propria romanizzazione. Decise dunque di inviare una colonna di tre legioni più migliaia di civili (donne, anziani e bambini). Questa colonna di trentamila persone, lunga forse 20 km, era comandata da Varus, abile comandante che aveva fatto un’ottima carriera politica: prima console e poi governatore dell’ Africa, della Siria e di questa area germanica da poco conquistata. Di questa spedizione faceva parte anche Arminius, un germano che aveva combattuto valorosamente nella cavalleria romana, fino a diventare componente del ceto equestre, ma che ora aveva altre mire: riunificare le tribù germaniche in uno stato unitario sul modello di quello romano. La spedizione romana intanto era andata abbastanza bene, erano stati stretti rapporti commerciali, concordate tasse e la popolazione era sembrata abbastanza accondiscendente. Però mentre la colonna riprendeva il suo cammino verso occidente per riattraversare il Reno, in prossimità dell’arrivo del lungo inverno tedesco, Arminio avvertì Varus che una tribù germanica si era ribellata, un espediente per costringere quest’ultimo a tornare indietro e dare seguito al suo piano. Così, con la scusa di cercare rinforzi tra i germani, Arminio sparì per mettersi alla testa della tribù ribelle e rimase in attesa dell’arrivo della colonna romana, laddove voleva che passassero: nella fitta e buia foresta di Teutoburgo. Arminio era qui pronto, in agguato con i suoi uomini. Aspettò che la colonna si addentrasse sempre più, fino a quando, tutta dentro la foresta, ne attaccò la coda lasciando che la testa si inoltrasse ulteriormente nella foresta. Così in tre giorni, dall’8 all ’11 settembre, i Germani guidati da Arminio massacrarono l’intera colonna. Varus insieme ai suoi generali si uccisero per non cadere nelle mani dei ribelli, Arminio era dunque riuscito ad annientare la 17°, la 18° e la 19° legione: un decimo della forza militare romana.
Per 6 anni i Romani non misero mai più piede in questa foresta, finché nel 15 d.C. una spedizione comandata da Germanicus, si ritrovò, nel mezzo della foresta, ad osservare uno spettacolo agghiacciante: scheletri, teschi inchiodati agli alberi, corazze lacerate, spade spezzate. Il senso della “pietas” romana li spinse a seppellire quei “resti” umani. Durante questa operazione, furono accerchiati da Arminio e rischiarono di fare la stessa fine di Varus e dei suoi uomini. Riuscirono però a sottrarsi all’accerchiamento e a contrattaccare fino a distruggere le truppe di Arminio il quale, dopo essere riuscito a mettersi in salvo per miracolo, fu ucciso qualche tempo dopo dai suoi parenti durante una riunione tribale. Svaniva così il suo sogno di riunificare le tribù germaniche sotto un’unica autorità mentre Varus e la colonna venivano vendicati.
Oggi, a distanza di duemila anni, vogliamo ricordare quegli uomini e quelle donne che morirono per Roma e per l’Impero. A Teutoburgo dunque cambiò la storia d’Europa. Da quel momento Roma decise di abbandonare l’espansione verso la Germania orientale ed i fiumi Reno e Danubio segnarono per sempre il “limes”, il confine, orientale dell’Impero Romano. Se a Teutoburgo avessero vinto i Romani, probabilmente la storia dell’Occidente avrebbe preso una strada diversa, probabilmente Roma sarebbe sopravvissuta a Bisanzio, probabilmente si sarebbe attuata prima quella fusione tra Germani e Romani che, otto secoli più tardi, avrebbe visto gettare, con la nascita del Sacro Romano Impero, il seme dell’Europa moderna.

lunedì 7 settembre 2009

Gelmini: risparmio e qualità, ecco la ricetta per la nuova scuola.

Tra cinque anni la scuola italiana in vetta alla classifica del Terzo e Quarto Mondo. Parola di Ministro.

Ecco la ricetta di Maria Stella Gelmini per far balzare in vetta alla classifica del Terzo e Quarto Mondo la scuola italiana. Risparmio e qualità sono le parole d'ordine.

1) Tutti gli insegnanti devono svolgere 18 ore di lezione, le ore a disposizione sono abolite, nelle aule in cui manca il docente i ragazzi approfitteranno per studiare e ripassare per le ore successive, liberamente e responsabimente senza alcun bisogno di controlli. Nelle scuole elementari i bambini consegneranno spontaneamente penne, matite, forbici e altri oggetti pericolosi che saranno a loro riconsegnati nell'ora in cui tornerà ad essere presente l'insegnante. Sono ammessi il gioco del silenzio, del tressette ma non lo schiaffo del soldato;

2) I bidelli sono troppi e troppo costosi, gli studenti saranno responsabilizzati dai docenti a non gettere le carte a terra e ad inizio anno la scuola provvederà a dotare ogni ragazzo di uno spazzolone pulisci-cacca da utilzzarsi all'occorrenza e da restituire a fine anno. I bagni saranno dati in gestione a ditte esterne per la pulizia mensile;

3) I bagni dei docenti saranno puliti, a turno, dai ragazzi più monelli e, comunque, dai docenti di lettere di sinistra sorpresi a plagiare, con le lore idee bizzarre, gli intelletti dei giovani. Tale atto è valutato ai fini di una rieducazione culturale;

4) I tecnici di laboratorio saranno condotti fino alla pensione per poi abolirne il ruolo, di loro infatti non c'è bisogno in una scuola in cui i docenti sono chiamati ad avere conoscenze e competenze universali;

5) Nell'ottica di cui al punto 5, l'insegnante di educazione fisica insegnerà, per affinità e assonanza, anche fisica e dunque matematica;

6) L'insegnante laureato in lingua e letteratura italiana insegnerà, per affinità e assonanza, anche lingua e letteratura inglese e francese;

7) L'insegnante di religione sarà chiamato ad insegnare nelle scuole di montagna dove, a causa dell'altitudine la vicinanza al Signore è più marcata, dovrà dedicarsi all'insegnamento della Storia, Grammatica, Geografia, Matematica, Filosofia e Fisica. Non è infatti vero che nel Medioevo si era unificato tutto il sapere intorno alla teologia, considerando le diverse discipline come “ancelle” della regina delle scienze? E' dunque giusto tornare alla saggezza degli antichi;

8) Ogni classe sarà formata da un minimo di 45 ad un massimo di 52 alunni. Le aule saranno adeguate con la semplice eliminazione del tramezzo che divide due stanze adiacenti. I lavori saranno eseguiti, in estate, dai ragazzi degli Istituti Tecnici per Geometri e varranno quale credito scolastico formativo.

9) I ragazzi che avranno qualche debito, o come si dice ora, vedranno la "sospensione" del giudizio finale, effettueranno corsi di recupero nel mese di luglio e agosto, ai docenti non sarà dato alcun compenso aggiuntivo visto che comunque percepiscono uno stipendio estivo senza lavorare;

10) Il libro di testo è abolito perchè troppo costoso. L'insegnante detterà gli appunti ed i ragazzi che lo vorranno potranno scrivere, coloro che ritengono l'atto troppo faticoso possono affidarsi alla propria memoria e dunque alla clemenza dell'insegnante il quale dovrà tenere soprattutto conto, durante la valutazione, che il disagio giovanile spesso incide negativamente sulla memoria degli studenti;

11) Gli insegnanti perdenti posto saranno a disposizione dei ragazzi per sei giorni alla settimana, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, per aiutare, via Internet, i ragazzi a svolgere i compiti. Le ore eccedenti le 18 ore settimanali saranno recuperate in estate e durante le vacanze di Natale.

12) E' riconosciuto allo studente la facoltà di avvalersi dell'auto-didattica con corsi a prezzi popolari su Media-Teacher's, della Holding Mediaset, con esame finale da tenersi presso un Media-Internet point. Il diploma così conseguito avrà valore legale e sarà valutato con punteggio aggiuntivo nei concorsi ministeriali, regionali e comunali.

13) Tutto il risparmio che scaturirà da questa razionalizzazione qualitativa della scuola italiana, sarà destinato ai lavori pubblici, in modo particolare alla costruzione di nuovi stadi, e alla distribuzione gratuita di pane e mortadella tre giorni a settimana presso i Media-Popular Eats, sempre della Holding Mediaset.

La Gelmini ha concluso la presentazione della sua nuova riforma sfoggiando la sua conoscenza del latino e del romanesco: "Panem et circenses per tutti" e subito dopo ha aggiunto: Beata 'gnoranza, co' essa se sta' bene de mente, de core e de panza!

sabato 5 settembre 2009

"Il Film Festival di Vasto come rassegna del Cinema d'autore snobato dalle grandi case di distribuzione"

Continua a far discutere l'intervento del Consigliere Vicoli su una radicale trasformazione della manifestazione. Ecco l'intervento di Michele Pomponio.

Egregio Vicoli,

Sono un oriundo scernese che vive lontano e mi tengo in contatto con la realtà vastese attraverso il sito piazzarossetti.it sul quale ho avuto modo di leggere la sua analisi dell’ultima edizione del Vasto Film Festival. Sono un appassionato di cinema e ho sempre avuto modo di mettere in dubbio la politica del festival nella sua formula poco originale. Formula che a mio parere non è stata mai neppure ragionata a tavolino. Purtroppo per motivi famigliari quest’anno non ho potuto viverlo di persona ma in passato lo avevo seguito con attenzione. Ecco il mio pensiero al riguardo. In Italia la stagione invernale del cinema comincia l’ultima settimana di agosto quando nelle sale arrivano i blockbuster americani e l’uscita di una buona fetta dei film dell’anno si concentra in quella settimana. Per i(l) gestori(e) delle sale vastesi (all’epoca unica) è diventata un’esigenza imprenditoriale creare —in una località di mare e ad agosto— una situazione nuova che portasse gente davanti allo schermo. Altrimenti chi si sarebbe chiuso in un cinema ad agosto? Bella trovata quella di usare lo spazio del cortile D’Avalos per un cinema all’aperto e buon opportunismo quello di mascherare la cosa come evento per richiamare turisti aggiudicandosi quindi il partocinio e il finanziamento dell’amministrazione comunale. Tanto di cappello all’intraprendenza dell’imprenditore in questione. Naturalmente andavano trovate anche escamotage per portare al cinema coloro che solitamente non vanno. L’evento andava quindi miscelato con quel po’ di mondano che sul vastese medio ha un appeal irresistibile; ed ecco gli ospiti (all’inizio le “madrine”) più o meno noti prezzolati per presenziare e dire che il golfo di Vasto è incantevole. Per riempire il cartellone e trovare qualche ospite da “premiare” occorreva attingere ai film di seconda visione per la maggior parte italiani e poco visti durante l’anno perché di nicchia. Quindi la cernita dei film di seconda visione con ospite andava fatta in virtù della possibilità di presenza dell’ospite di turno. Per questo motivo non è mai stato possibile dare un tema al festival e si andava dalla commedia al thriller senza soluzione di continuità. Il cinefilo (turista e non) non se ne faceva nulla di quelle seconde visioni di film che in sala erano state proiettate mesi prima. Per le novità il problema invece è che il cinefilo raramente va a vedersi un filmone stile Transformers (per citarne uno e senza voler offendere nessuno). Quindi —spacciandomi per turista con la passione del cinema— che appeal può avere una rassegna di film già visti o di film che non vedrei mai? Ed ecco che subentra la visione ”aggratis”. Passeggio per la città e mi fermo in piazza Barbacani a (ri)vedermi due o tre scene di un film; poi risalgo da corso Italia e mi becco qualche scena da un film che non mi sarei neppure sognato di andare a vedere. Se c’è poi la possibilità di incrociare qualche attore di qualità forse mi faccio anche la conferenza stampa... Ma non per chiedergli l’autografo o fare la foto con lui. Un paio di anni fa ho provato a dire la mia sul festival anche sui forum di piazzarossetti.it ma non c'è stato verso. Spesso la critica è vista come polemica e non è colta nella giusta maniera. Io poi non mi sono mai stupito dei budget perché mi sono occupato di cose simili e so che si fa in fretta a spendere. Però ho sempre avuto da ridire sulla formula e sul fatto che il festival fosse solo un opportunità di guadagno per qualcuno. Alla fine si trattava solo di una rassegna di film senza nessun filo conduttore e quindi come tale andava portata avanti (con possibilità di risparmiare i soldi del contribuente). Un vero festival a mio avviso ha invece bisogno di linfa nuova per il cinefilo. Quindi film in vera anteprima e non in uscita prevista per quel weekend in tutta Italia. Per fare questo occorre come prima cosa il contatto diretto con il settore (produttori e distributori in primis) che abbiano voglia di portare a Vasto i film in uscita magari snobbati dalle altre manifestazioni. Occorre —se proprio si deve— premiare i film dopo averli visti e non perché l’ospite (pagato) ha accettato l’invito. Infatti i festival che lei cita di Venezia, Roma e Torino basano la loro formula sul concorso. Con quest’ottica sono le case cinematografiche che alimentano i festival. Capisco che per Vasto questa può sembrare utopia ma le assicuro che esistono delle piccole nicchie del mercato cinematografico (soprattutto indipendente) che hanno grandi problemi di distribuzione e che avrebbero bisogno di manifestazioni come quella di Vasto per guadagnarsi un minimo di visibilità altrimenti offuscato dalle grosse produzioni. Naturalmente la rassegna va ragionata a lungo termine e va approntata nell’arco della intera stagione da un team competente e non improvvisata in soli quindici giorni. Senza nulla togliere a chi se ne occupa ogni anno bisogna però mettere sul tavolo competenze in materia. Il primo passo fatto di destinare la competenza all’assessorato alla cultura è già importante perché determina la competenza più corretta del fine (che a questo punto però mi consenta di dire che non deve più essere quello di riempire la piazza ad ogni costo). Si può anche arricchire la rassegna come lei propone rispolverando il cinema di venti anni fa con pezzi della Ubalda ma questo può e dovrebbe essere fatto in parallelo al core del festival. Il cinefilo poi conosce già i vari Truffaut, Bertolucci, Pasolini, Kubrick... Non so se vale la pena proporgli ancora la visione di film che probabilmente possiede in dvd a casa. Sicuramente invece vorrebbe avvicinarsi al nuovo cinema d’autore che è difficile trovare nelle sale soprattutto di Vasto dove —quando va bene— sono proiettati solo al giovedì pomeriggio. Mi sono dilungato e probabilmente non le ho detto tutto quello che avevo in mente. Credo però che a Vasto ci sia qualcuno che apprezza come me il cinema e che possa condivide questa mia opinione. Magari potrebbe essere anche felice di essere coinvolto in una macchina organizzativa ben ragionata e suggerire altre soluzioni che io non ho in mente. Giri la mia anche alle persone che lei stima e che consiglia nella sua lettera aperta poiché sono costoro le persone che devono immettere linfa nuova alla manifestazione.Caro consigliere sono stato ben felice di condividere con lei queste mie idee; sarei ancora più felice anche sapere che poi qualcuno le ha recepite e messe in atto. Spero che non le abbia invece prese come polemica o disprezzo del lavoro fatto in questi anni.Con la mia stima.
Michele Pomponio


Caro Michele,
ho apprezzato il tuo intervento. Come ho già scritto, la mia proposta era solo un modo per gettare una pietra nello stagno e far muovere un po' di idee e pare che col tuo intervento, che non giudico affatto polemico ma costruttivo, qualcosa cominci a muoversi. In tal senso ho infatti parlato proprio di un "concorso di idee" per rilanciare completamente l'iniziativa. Ho già girato la tua mail all'Ass. alla cultura, Anna Suriani, in modo che si cominci a ragionare su qualcosa di serio e alternativo. Ti terrò informato.
Ancora grazie per il tuo intervento.
Un Saluto. Maurizio Vicoli.

giovedì 3 settembre 2009


VASTOWEB. COM


Nasce in città un nuovo sito di informazione, ne è direttore il giornalista Michele D'Annunzio.

E’ già on-line “vastoweb.com”, il nuovo sito internet d’informazione dedicato a Vasto e al suo territorio. "il sito cercherà di fornire - afferma il direttore - con sobrietà ed imparzialità, un panorama completo di fatti ed eventi che accadono in città e nel Vastese. Entriamo “in punta di piedi” nel panorama editoriale locale, ringraziando fin da ora coloro che avranno la pazienza di “cliccare” sulle nostre notizie."
Al nuovo sito vanno gli auguri del Voltaire.