martedì 5 gennaio 2010


Il corteo funebre e la banda dei quattro.

da Antonino Spinnato riceviamo e pubblichiamo.

Dalle dichiarazioni odierne (ieri per chi legge) del Sindaco, in merito all'’ordinanza che vieta l’accompagnamento a piedi del defunto presso la sua ultima dimora, si evince che le ragioni del traffico automobilistico sono anteposte a quelle di un qualsiasi cittadino. Morto, nella fattispecie.
Nel leggere il comunicato stampa odierno, pieno di acrimonia verso coloro i quali si permettono di dissentire dall’operato di sua “Maestà”, viene da chiedersi se Lapenna intenda quel che dice. Il fatto che i sacerdoti non seguano più il corte funebre fino al cimitero, per ragioni che nulla hanno a che vedere con il traffico cittadino, non lo autorizza a mistificare la cosa, come una richiesta di soppressione giunta da parte loro. Perché non è così.
Inoltre vorremmo far notare, a parte l’aspetto surreale della dichiarazione al limite del Felliniano, il fatto che: “non ho vietato i cortei per la Chiesa e che continueranno ad esserci se i familiari del defunto lo vorranno”, non è una sua gentile concessione, ma un diritto del cittadino.
E vorremmo proprio vedere.
Concludendo, lei non può pretendere di spadroneggiare e dire (cercare di fare, soprattutto) quel che vuole, apostrofando chi non la pensa come lei come: “i soliti quattro che imperversano da anni contro la mia persona”.
Anche in questo lei mistifica: l’atto politico.
Nessuno c’è l’ha con la sua persona, fare del vittimismo non la onora di certo. Ha mai riflettuto invece che i “Gatti” potrebbero essere più di quattro, e che lei fa e dice a volte delle castronerie?

Verdi Vasto
Antonino Spinnato

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