martedì 23 giugno 2009



Alle urne solo il 23,5% degli elettori:
Bocciato il Referendum truffaldino.


Netta sconfitta dei referendari, l'imperialismo elettorale di PD e PDL trova un muro nel senso democratico degli italiani. Anche prendendo a riferimento il dato di affluenza delle Europee di 15 giorni fa (66,5%), due terzi dei cittadini, che costantemente partecipa alla vita politica del Paese, ha detto no ad una proposta di legge anti-democratica e truffaldina.

E' andata come si sperava che andasse: l'Italia ha detto no innanzittutto ad una legge elettorale anti-democatica per eccellenza (vedi nostro articolo del 16 giugno scorso) e poi ha scaricato di fatto il cosiddetto bipartismo perfetto. Ora, a nostro avviso, una riforma elettorale non può prescindere dai sistemi in adozione nei comuni e nelle province dove si possono esprimere le preferenze, dove è previsto uno sbarramento ragionevole per chi intenda presentarsi non collegato a nessuna altra lista, dove è previsto il doppio turno di ballottaggio e dove è prevista l'elezione diretta del sindaco o del presidente. Certamente si dirà che questa legge assegna poteri ampi al primo cittadino e che una soluzione del genere, su scala nazionale, potrebbe essere pericolosa in un Paese in cui la voglia di indossare gli stivali neri è spesso ricorrente. Se questo è vero, è anche vero che il Consiglio comunale (in chiave nazionale diremmo il Parlamento) può sfiduciare il sindaco in qualsiasi momento e non è un fatto raro come ci insegna la storia degli ultimi 15 anni. E poi se si vuole ritornare in qualche modo al proporzionale, si deve concedere qualcosa a chi (PD e PDL) da anni hanno in testa di avere un sistema politico stabile ed un esecutivo meno soggetto ai ricatti di pochi, disegno questo che aveva portati i due partiti maggiori a sostenere questo referendum del 21 e 22 giugno. Quanto all'istituto referendario, dobbiamo dire che non può essere affatto eliminato. Va semplicemente rivisto: innanzitutto adeguando il numero delle firme da raccogliere all'attuale popolazione, significherebbe in sostanza portare il numero minimo a 1,5 milioni di firme, e poi eliminare la questione del quorum che, effettivamente, falsa il senso del referendum stesso.

giovedì 18 giugno 2009


Quando la politica è fatta solo di poltrone. Il silenzio di PDL e PD sul referendum del 21 e 22 giugno, allontana ancora di più la gente dalle urne.

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Fino a quindici giorni fa era indispensabile fare le ronde notturne per difendere i propri manifesti dagli incivili che sovrapponevano i propri simboli a quelli degli altri, ora i cartelloni elettorali "superstiti" non recano nemmeno un manifesto a favore del SI o a favore del NO.


Fino a 15 giorni la città era invasa da ronde notturne, non quelle che vogliono Berlusconi e Maroni, ma quelle, per lo più prezzolate, che avevano il compito di appiccicare i faccioni dei candidati a tutti i costi anche sui faccioni degli altri. I cartelloni erano strapieni di immagini e simboli. Terminate le elezioni amministrative, una nuova competizione fatta soprattutto da ideali o, se la parola vi sembra esagerata, diciamo fatta da meri progetti politici senza alcun tornaconto alla singola persona, e dobbiamo constatare che per le strade di Vasto, e siamo certi che sia un fenomeno nazionale, non abbiamo visto un solo manifesto pro o contro il referendum. E' una tendenza che si registra da diversi anni e che dimostra come la stragrande maggioranza delle persone viva la politica come competizione personale, come accaparramento delle poltrone e non come battaglia per affermare degli ideali. Noi del "Voltaire", per la prima volta, abbiamo scelto, sul refendum, la via dell'astensionismo così come è stato motivato nei giorni scorsi. Quello che ora però ci preme evidenziare è il disinteresse generale verso i tre quesiti referendari. Se questo è naturale da parte del Comitato per l'astensionismo che, ovviamente non aveva nessun interesse ad informare la gente su un referendum "truffaldino", ci chiediamo che fine abbia fatto il Comitato per il SI. Infatti tutto il PDL, prima del successo elettorale di Bossi, si era mobilitato in favore del Sì, così come il PD, insomma i due grandi partiti che si autodefiniscono indispensabili per il governo del Paese e si vantano del loro senso di responsabilità. Ma davvero sono così responsabili? Non crediamo. Se lo fossero, avrebbero lanciato una campagna mediatica e di informazione (quanto meno ad attaccare qualche manifesto) su un referendum che direttamente o indirettamente hanno promosso e che è costato ai cittadini italiani, secondo alcune fonti, 460 milioni di euro. Non ci rendiamo conto dell'enormità della cifra, ma per avere un'idea dobbiamo dire che con 460 milioni di euro avremmo ricostruito due volte l'università Dell'Aquila e che alla fine sarebbero avanzati ancora 20 milioni di euro. Grazie PDL e PD per il vostro senso di responsabilità. L'Italia vi ringrazia, soprattutto per la vostra capacità di mobilitazione quando si tratta di politica non fatta di poltrone.



martedì 16 giugno 2009



I soldi per il finanziamento dei partiti all'Università Dell'Aquila

Singolare iniziativa, a livello nazionale, di Sinistra e Libertà. I rimborsi elettorali che non saranno percepiti dai partiti che non hanno superato la soglia del 4% devono essere destinati all'Università Dell'Aquila e non ridiviisi tra i partiti che lo sbarramento lo hanno superato. Si tratta di oltre 30 milioni di euro.

Ecco comunque la nota a firma dei Dirigenti Nazionali di SeL.


AI SEGRETARI E PRESIDENTI DI PDL,PD,IDV,LEGA NORD,UDC INVIO EMAIL
Verrà inviato il seguente testo a tuo nome ai seguenti indirizzi: Segretari di partito di PDL,PD,IDV,Lega Nord,UDCdipietro_a@camera.itbossi_u@camera.itfranceschini_d@camera.itcasini_p@camera.itredazione.web@governo.it
Nome Cognome Email
Il tema del finanziamento della politica, come lei ben sa, è stato discusso nelle aule parlamentari in occasione della recente introduzione della soglia di sbarramento del 4% per accedere al Parlamento europeo.
In quell’occasione l’Aula del Senato si pronunciò, praticamente all’unanimità, per garantire anche a coloro che non avessero superato il 4% , ma che avessero ottenuto il 2% dei voti validi, la possibilità di un rimborso elettorale.
La decisione unanime del Senato è stata, purtroppo, cancellata dalla Camera dei deputati.
L’effetto concreto è stato quello di privare le liste che non hanno raggiunto il quorum non soltanto della loro rappresentanza parlamentare ma anche della possibilità di accesso a una qualche forma di rimborso elettorale.
Ciò, tuttavia, non ha comportato alcuna forma di risparmio per le casse dello Stato.
La norma di legge attribuisce, infatti, ai partiti che hanno superato la soglia del 4% i soldi negati alle liste non l’hanno superata.
Non si tratta di una piccola somma.
I vostri partiti, grazie alla norma da voi stessi votata, incasseranno la bella cifra di 30.554.593 euro.
Sarebbe stato giusto prevedere nella legge la restituzione allo Stato di questa somma.
Ciò non è, purtroppo, avvenuto nonostante il tentativo di qualche isolato parlamentare.
I firmatari di questa lettera- appello, in attesa che questa norma di legge sia rivista, vi chiedono di fare attraverso un gesto politico ciò che non si è potuto fare attraverso la legge: restituire a una finalità pubblica i 30.554.593 in più che percepirete.
A questo riguardo vi proponiamo di versare l’intera somma sul conto corrente della Università dell’Aquila, la cui ricostruzione dopo il terremoto costerà non meno di 220 milioni di euro.
L’accoglimento della nostra richiesta costituirebbe un gesto di straordinaria sensibilità politica e si aggiungerebbe alle tante iniziative di raccolta fondi che si stanno sviluppando nel Paese.
Il versamento va fatto sul seguente conto: Nome del conto: Università degli studi dell’Aquila IBAN IT 80 T 03002 03601 000400240569 Codice swift: BROMITR1A20
C.Fava, G.Francescato, U.Guidoni, R.Nencini,N.Vendola











Referendum: Perchè astenersi dal voto.


"Il Voltaire" con questo articolo ha aperto una campagna in favore dell'astensionismo. Anche chi scrive non andrà a votare. E' la prima volta che accade, in quanto ha sempre sostenuto che il referendum abbia un valore fondamentale per il gioco democratico e che non può essere vanificato con un comportamento, quello astensionista, che ha davvero poco di democratico e molto di qualunquista. Questa volta, però, quando il gioco diventa scorretto per la stessa democrazia, vale a dire creare un bipartitismo "perfetto" senza tener conto delle diversità culturali e politiche che comunque ci sono nella società (forse non tutti sanno che alle scorse europee ben 4,5 milioni di voti sono finiti nel cesso, vale a dire che 4,5 mlioni di cittadini hanno espresso un voto che non fosse a fa vore del PDL o del PD, ebbene i loro voti per effetto dello sbarramento sono andati buttati con buona pace della democrazia) occorre intervenire in qualsiasi modo. Non può infatti sfuggire che se questo referendum raggiungesse il quorum del 50,01%, si arriverebbe ad un sistema elettorale che ricalca perfettamente la Legge del fascista Giacomo Acerbo che nel 1923 ideò un provvedimento molto simile e, forse, persino più "democratico". Vediamo perchè: nella legge Acerbo solo quella lista di maggioranza relativa che avesse superato il 25% dei voti avrebbe ottenuto i 2/3 dei seggi parlamentari. Anche se consideriamo la famigerata Legge n. 148 del 1953, ridenominata "Legge Truffa" dai suoi oppositori tra i quali figuravano i nonni degli attuali politici che militano nel PD, prevedeva sì l'attribuzione di un premio di maggioranza tale da assicurare ai vincitori il 65% dei parlamentari ma solo qualora la lista, o la coalizione di liste, avesse preso il 50,01% dei voti validi. Il referendum che si andrà a votare, prevede invece che la lista che prende il maggior numero di voti, teoricamente anche il 22% (questa d esempio era la percentuale dei voti ottenuti da Forza Italia alle politiche del 2006, prima che si fondesse con AN), ha diritto alla maggioranza assoluta dei parlamentari. Vale a dire che se anche il 78% degli italiani non ha votato per quel determinato partito di maggioranza relativa, questo ottiene la maggioranza assoluta dei parlamentari. Come si vede, molto peggio della legge Acerbo e di quella che fu definita truffa. Di fronte ad uno scenario del genere non si può andare tanto per il sottile e quindi occorre volgere a proprio favore le percentuali degli astensionisti cronici per salvare alcuni concetti fondamentali della democrazia, almeno fino a quando al concetto di democrazia si attribuisce il significato di partecipazione e quindi di rappresentatività. Si potrebbe obiettare che il bipartitismo perfetto è tipico delle grandi democrazie anglo-sassoni, è vero, ma è anche vero che nei paesi anglo-sassoni la percentuale dei votanti, non delle astensioni, oscilla tra il 35 ed il 40% poichè molti cittadini non si sentono rappresentati da quei due partiti. Allora il 21 ed il 22 giugno non resta che astenersi dal voto. E' la democrazia che lo esige.

lunedì 15 giugno 2009



Guarda Nazionale Italiana, la Procura di Milano apre un'inchiesta.




"Il Voltaire" era stato tra i primi a parlarne e ad evidenziare il potenziale carattere eversivo della formazione para-militare. Ora il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, capo del pool anti-terrorismo, d'intesa con il procuratore Minale, ha incaricato la Digos di compiere accertamenti su immagini, simboli e notizie della GNI che intenderebbe affiancare le forze dell'ordine nel controllo del territorio.
Il presidente del MSI- Destra Nazionale Maria Antonietta Cannizzaro, che appoggia la GNI, definisce "assurda" la posizione della magistratura poichè "L'aquila imperiale fa parte della nostra storia fin dai Cesari. Allora bisognerebbe - continua la Cannizzaro - abbattere a Roma tutti gli edifici storici su cui è rappresentata". In realtà, come abbiamo evidenziato lo scorso 21 maggio, i riferimenti al fascismo non sono solo di tipo simbolico ma anche e soprattutto di tipo culturale e ideologico.
Non resta ora che attendere l'esito delle indagini.




sabato 13 giugno 2009




Sinistra e Libertà ingrata verso il sindaco?

Lu vove diceve curnute all'asine!



Nicola D'Adamo ex componente direttivo Margherita, ex capogruppo in Consiglio comunale della Lista Forte per Vasto, ex componente direttivo Partito Democratico, ex Consigliere comunale di maggioranza, dopo aver minacciato pubblicamente di uscire dalla maggioranza di centro-sinistra qualora i residenti sotto Porta Palazzo non avessero avuto un permesso che li facesse passare nella zona adiacente la nuova isola pedonale di Via Adriatica, dopo essere stato nominato vice-presidente dell'ente energetico Alesa, oggi parla di ingratitudine verso il sindaco lui che oggi non sostiene più la maggioranza nella quale i cittadini lo avevano eletto, lui che oggi in Consiglio comunale è capogruppo di Uniti per Vasto, nuovo gruppo consiliare che vota "secondo coscienza" (almeno a dir loro) e che con il suo voto, in qualche circostanza, ha messo in difficoltà proprio il sindaco (come il primo cittadino stesso ha denunciato con veemenza durante una delle ultime sedute di consiglio comunale), ebbene proprio lui ora si permette di sparlare a proposito di Sinistra e Libertà che in Consiglio comunale può contare sul voto, ormai determinante per le sorti della Giunta Lapenna, di Maurizio Vicoli.
Ma non vogliamo aggiungere altro. Lasciamo ai lettori ogni commento e riflessione anche su questa nostra ultima osservazione: E' possibile che dei fallmenti del PD sia sempre e solo colpevole Sinistra e Libertà che con il PD non c'entra nulla? Possibile che a dicembre della mancata elezione a consigliere regionale di Peppino Forte siano stati responsabili Anna Suriani e i suoi sostenitori e non invece i 400 elettori vastesi che pur avendo votato PD non hanno voluto esprimere la preferenza a Forte? oppure il centinaio di vastesi che anzichè preferire Forte hanno votato il candidato di San Salvo facendo così venire a mancare i famigerati 39 voti per l'elezione di Forte al Consiglio regionale? Possibile che oggi della mancata elezione provinciale di Lapenna sia responsabile Michele Sonnini, la cui candidatura era stata ufficializzata molto prima di quella del sindaco, e non invece gli stessi dirigenti del PD visto che Sonnini ha preso la percentuale più bassa (5,22%) proprio sul collegio di Lapenna mentre nel Collegio 1, nonostante Sinistra e Libertà abbia sfondato il 6% dei consensi, è stato eletto Vincenzo Sputore?
Mi sembra tanto di ricordare la Favola di La Fontaine del Lupo e dell'Agnello. Il primo, che stava bevendo nel ruscello a monte dell'ovino, accusò l'agnello di sporcargli l'acqua: solo un pretesto per poterlo punire mangiandolo.


L'11 giugno Nicola D'Adamo, il Direttore del blog "Noi vastesi", così scriveva:

"SINISTRA E LIBERTA’ PLAUDE, LUCIANO LAPENNA NO!: “Abbiamo appena pubblicato il comunicato di Sinistra e Libertà, pieno di slanci programmatici e di entusiasmo di chi vince. Peccato che hanno drenato voti proprio a Luciano Lapenna (unico NON eletto del PD) che ha sempre assicurato loro due assessorati (Suriani e Cerulli), senza nessun consigliere in Consiglio Comunale. Potevano avere più rispetto del Sindaco, magari mettendo in lista in quel collegio una persona di terza fila che avrebbe riportato poche diecine di voti. ...E invece no! ...A volte la gente com'è ingrata!!!n.d'a”.



Il 12 giugno Sante Cianci, del direttivo Sinistra e Libertà, così ripondeva:

Caro Nicola, ho letto il tuo commento al comunicato stampa di Sinistra e Libertà e devo confessarti che l’ho trovato alquanto bizzarro e stravagante. Tu sai benissimo che la candidatura di Michele Sonnini è stata definita in modo unitario dai partiti e movimenti che aderiscono alla lista sette/otto giorni prima che si conoscessero le candidature di altri partiti. Al di là delle voci di corridoio fino alla fine non si conoscevano i nomi dei candidati e la loro dislocazione nei collegi. Secondo il tuo ragionamento avremmo dovuto aspettare di conoscere con esattezza le scelte di altri partiti e tarare le nostre su queste e decidere, quindi, la candidatura di una persona ”…di terzo livello” (che brutta espressione!) rinunciando volutamente a combattere una battaglia elettorale, per noi difficilissima, con il rischio di riportare una percentuale irrisoria (in questo caso quale sarebbe stato il tuo commento?) e non concorrere alla elezione di un nostro consigliere provinciale. Mi sembra veramente troppo! E’ chiaro che nella tua visione politica questo ragionamento di autolimitarsi è rivolta ancora una volta solo ed esclusivamente a Sinistra e Libertà e non investe altri soggetti politici che pure hanno “drenato” molto più di noi (ricordi le considerazioni dopo il voto delle regionali?). Soprattutto non rivolge neanche l’ombra di un pensiero al vero e grande problema del Centro Sinistra: l’astensionismo. Ancora una volta stai cercando le cause di un problema negli altri. Ognuno guardi prima al proprio interno e, al riguardo, mi permetto di darti un elemento di riflessione che ti coinvolge. Come ha influito sull’elettorato la tua decisione di lasciare la maggioranza di Centro Sinistra al Comune di Vasto e la tua azione di continuo punzecchiamento e, a volte, di critiche aperte, al Sindaco e alla Giunta che hai costantemente condotto negli ultimi sei mesi? Pensi forse che cercando di delegittimare (come hai fatto anche ora) alcuni assessori hai portato voti alla coalizione o non hai, invece, contribuito - come io credo - ad aumentare la sfiducia degli elettori nell’amministrazione e nelle forze che la compongono? Sinistra e Libertà a Vasto - come in tutti i collegi della provincia - ha schierato il massimo dei propri rappresentanti così come ha fatto il P.D. di Vasto (peccato che ciò non sia avvenuto in tutta la provincia) l’IDV e la lista dei Democratici, perché la difficile battaglia per mantenere il Centro Sinistra alla guida della Provincia richiedeva determinazione e impegno. Purtroppo tutto ciò non è stato sufficiente. Un’ultima considerazione: se c’è qualche lettore interessato ad approfondire la conoscenza dei contenuti e degli obiettivi di Sinistra e Libertà consiglio di consultare Sinistra e Libertà online, il quotidiano L’altro online, Sinistra Democratica online, Aprile online. Sono gli unici organi di informazione che parlano di noi. Se si continua a leggere solo Il Tempo, Il Centro, la Repubblica ecc. sarà difficile capire i progetti, i contenuti politici e le speranze che animano Sinistra e Libertà. Per sintetizzare: vogliamo costruire la NUOVA SINISTRA ITALIANA (e pensi che questo ambizioso progetto può essere compatibile con i giochetti contabili suggeriti da te?) Certo che pubblicherai questo personale contributo.

Con affetto Sante Cianci

giovedì 11 giugno 2009


A Vasto risorge la Sinistra.


Con 1008 voti utili alla città (5,62%), Sinistra e Libertà diventa il primo partito della sinistra vastese.


Riceviamo e pubblichiamo.


SINISTRA E LIBERTA' SI AFFERMA ANCHE A VASTO .
CON OLTRE MILLE VOTI , PARI A CIRCA IL 6% SINISTRA E LIBERTA' E' STATA LA SORPRESA DELLE RECENTI ELEZIONI EUROPEE ED ANCOR DI PIU' ALLE ELEZIONI PROVINCIALI. Con la candidatura dell'avv.MICHELE SONNINI, al quale và tutta la nostra graditutine,con l'impegno e l'entusiasmo di tanti militanti e simpatizzanti dei partiti e movimenti che compongono la lista di SeL, siamo riusciti in appena 4 settimane di campagna elettorale a raggiungere un risultato di assoluto rilievo.
Al buon risultato di Vasto si aggiungono gli ottimi risultati nei collegi di San Salvo con oltre il 10% dove eleggiamo il Consigliere Provinciale nella persona del Dott. Giovanni Mariotti ( Medico Chirurgo presso l'Ospedale di Vasto, nonchè Ass.re al Comune di San Salvo), nei collegi ddell'alto vastese e di Polluti-Scerni-Casalbordino dove raggiungiamo percentuali tra il 7 e 8%.
Questi risultati dimostrano in modo chiaro che c'è una domanda politica di molti cittadini ( che non si sentono più rappresentati dagli attuali partiti e il dato dell'astensionismo ad oltre il 40% l'ho dimostra ambiamente) per la costruzione di una forza politica Nuova di Sinistra, Laica,democratica,socialista, attenda ai problemi ambientali, alle problematiche del mondo del lavoro ((sia di chi un lavoro c'è l'ha, sia dei precari che di quelli in cerca di occupazione), ai bisogni reali e quotidiani della gente.
SINISTRA E LIBERTA' VUOLE RAPPRESENTARE QUESTA ESIGENZA E QUESTI BISOGNI. QUESTI RISULTATI CI INCORAGGIANO, LA NOSTRA SEDE E' APERTA A TUTTI COLORO CHE VORRANNO PARTECIPARE ALLA COSTRUZIONE DEL NUOVO PARTITO DELLA SINISTRA ITALIANA. I 1008 CITTADINI VASTESI CI INCORAGGIANO, SONO CERTAMENTI VOTI UTILI PER VASTO , PER VASTO, PER LA SINISTRA E PER TUTTO IL CENTRO-SINISTRA.



Punta Aderci, su Raidue.




Continua l'impegno dell'Amministrazione comunale e della Cogestre nella promozione turistica nazionale della Riserva Naturale.




Domani, venerdì 11 giugno, alle ore 13,45, su Rai 2, in apertura della rubrica “Sì Viaggiare", andrà in onda un servizio sulla Riserva Naturale di Punta Aderci. Il servizio, curato dal giornalista Senio Bovini, è stato girato nei giorni scorsi con la collaborazione del personale della Riserva e coglie gli aspetti più belli ed interessanti della Riserva. La Riserva di Punta Aderci è stata scelta come biglietto da visita della costa abruzzese anche da Sky (Canale Marco Polo) che ha realizzato un servizio che andrà in onda prossimamente. Contemporaneamente alle televisioni, la Riserva è presente, in questo periodo, anche su varie riviste come “D’Abruzzo” e su una rivista tedesca di viaggi. Per la prossima primavera è stato già programmato un servizio dalla Rivista "Plein air turismo all'aria aperta". Un mezzo di informazione molto importante per il turismo itinerante.

mercoledì 10 giugno 2009


L'avevamo detto: E' la somma che fa il totale!



L'arroganza e la miopia di un gruppo dirigente illiberale, oltre ad aver causato una diaspora di ben sei consiglieri comunali in poco più di un anno, sta compromettendo l'azione politica del sindaco Lapenna e dei suoi assessori. Nonostante le scorrettezze agli alleati più seri e coerenti, il PD continua la sua débacle elettorale. Se a vincere dovesse essere di nuovo la stoltezza, si dia pure l'ultima spallata a Lapenna vanificando tutto ciò che di buono è stato fatto; se invece il gruppo dirigente del PD rinsavisse deve solo rimboccarsi le maniche e, con una impennata d'orgoglio, dimostrare alla città che i partiti e le coalizioni non sono tutti uguali.

di Roberto Emiliano Piserse



Vasto - Anche l'ultima scorrettezza non ha pagato, anzi è stata pagata. Ci riferiamo al costosissimo pieghevole che il PD vastese ha tirato fuori dal cilindro nell'ultima settimana prima delle elezioni e che ha inviato a 12.000, diciamo dodicimila, famiglie vastesi. Di nuovo la tiritera sul voto utile, di nuovo l'arroganza e la pretesa che stiano governando da soli e che tutto ciò che è stato realizzato in città negli ultimi tre anni è stata opera del PD come se gli altri consiglieri non votassero in aula, come se gli altri assessori non avessero fatto nulla, come se i lavori realizzati nel settore Urbanistica non fossero afferenti all'Assessore Anna Suriani di Sinistra e Libertà. Una scorrettezza che, dicevamo, non ha pagato e che invece è stata pagata. I partiti alla sinistra del PD raggiungono l' 8,49%, divenendo una forza indispensabile ad una coalizione i cui partiti cosiddetti maggiori perdono consensi via via che si scende dalle consultazioni europee a quelle locali, a dimostrazione dello scarso radicamento nel territorio dei loro gruppi dirigenti. A questo punto un serio esame di autocritica è indispensabile per una catarsi del PD. Parlavamo infatti di illiberalità, quasi una contraddizione in termini per un partito sedicente "democratico", eppure tutti i consiglieri (da Alinovi a Russi, da Gentile a Montemurro) che hanno abbandonato prima la Margherita e poi il PD hanno denunciato la stessa cosa: mancata partecipazione nelle scelte! Si badi, parliamo di consiglieri comunali, di persone cioè che con il loro voto in Consiglio comunale si prendono delle responsabilità, persone che risultano indispensabili a tenere in piedi un'amministrazione, ebbene queste persone non si sono sentite per niente coinvolte nelle decisioni, figuriamoci come può essere preso in considerazione il semplice cittadino che vuole avvicinarsi alla politica come semplice partecipazione, ed infatti non partecipa... neanche come semplice elettore!


A questo punto, Caro PD, dopo che hai voluto bruciare persino il sindaco per soddisfare il tuo congenito cannibalismo, non resta che porre la parola fine alla prima Amministrazione di centro-sinistra in città. E' la sola, ovvia conseguenza di una stoltezza che ha portato persino a paralizzare la città per tre mesi a causa di un rimpasto che ha visto il sindaco delegittimato nella sua autorevolezza (conferitagli dal popolo, forse meglio dire dal demos) da un gruppo dirigente, quello del PD, avido e capriccioso, che ha sempre operato per un ridimensionamento della Sinistra e della sua azione amministrativa e che invece si è visto ridimensionare e relegare al 23% per cento, ben tre punti sotto la media nazionale, nonostante la candidatura di tutto il gotha. Dunque se la stoltezza del PD non ha fine, non resta che dare un'ultima spallata a Lapenna. Se invece questa ennesima batosta dovesse causare un rinsavimento, un ritorno alla Ragione e al buon senso, non resta che lasciarsi alle spalle tutte le vecchie brutture e gli antichi rancori, rimboccarsi le maniche per i prossimi due anni e lavorare in squadra senza sgambetti e senza ostruzionismi, senza pensare di blandire o assecondare le lobbies cittadine che non hanno votato e continueranno a non votare centro-sinistra. Se il PD ha perso non è perchè ha attuato una politica di ridimensionamento dei cosiddetti poteri forti cittadini, ma perchè la gente comune non è andata a votare, infatti nella nostra città l'affluenza alle provinciali è stata inferiore di quasi quattro punti percentuale ripetto al dato dell'intera Provincia (65,80% contro il 69,08%). Eppure, ciò nonostante, a Vasto il centro-sinistra, grazie al risultato di Sinistra e Libertà e di Rifondazione, si attesta oltre il 47% (47,16%) mentre il centro-destra a malapena sfiora il 40% (40,15%), non contando ovviamente l'UDC che non è affatto organico al PDL e, anche se lo fosse, tutti insieme appassionatamente arriverebbero al 47,99%, cioè appena lo 0,83% in più del centro-sinistra. Questo astensionismo di sinistra però non va sottovalutato perchè è comunque un campanello d'allarme che deve spingere tutti a riprendere una marcia interrotta da diversi mesi. La città infatti attende numerose risposte come ad esempio quelle sulle osservazioni alle Norme Tecniche di Attuazione, sul nuovo Piano spiaggia, sul Piano di recupero del Centro storico, sull'arredo urbano, sulle infrastrutture, ecc. L'amministrazione ora ha due anni davanti, così se in 36 mesi la giunta Lapenna, pur scontando una inesperienza iniziale e qualche sgambetto interno, è riuscita a fare molto, nei prossimi due anni molto di più si potrà fare vista l'esperienza acquisita e l'auspicabile ritrovata concordia e unità politica. E' solo questione di volontà, solo questione di intelligenza e coerenza politica... a meno che qualcuno cominci a guardarsi intorno per eslorare nuovi orizzonti, con poca intelligenza e con poca corenza!

giovedì 4 giugno 2009



Risparmiare acqua fa bene alla vita

Continua la campagna di sensibilizzazione del Comune di Vasto per il risparmio di acqua ed energia per assicurare un pianeta più sano alle future generazioni.


Dopo l'approvazione del Regolamento comunale sul risparmio energetico e per i conteniento dell'inquinamento luminoso, di cui a breve partirà una campagna di informazione e sensibilizzazione, il Comune di Vasto ha lanciato una campagna per il risparmio del prezioso liquido. Infatti con lo slogan “Risparmiare acqua fa bene alla vita” l’Amministrazione Comunale ha ufficialmente aperto stamane, nel corso di una conferenza stampa, una campagna di sensibilizzazione su quello che deve essere un corretto uso delle risorse idriche. “Questo percorso di sensibilizzazione – ha detto il Sindaco Luciano Lapenna – è necessario per stimolare la collettività tutta su una problematica di estrema importanza. E’ importante che i cittadini si adoperino ad utilizzare l’acqua in maniera corretta, evitando un utilizzo inconsapevole, irrazionale ed inadeguato per usi non primari”. La stagione invernale appena trascorsa, particolarmente propizia per le abbondanti piogge e nevicate, ha contribuito ad un buon riempimento delle falde acquifere. “In ogni caso – ha aggiunto l’Amministratore delegato del Coniv, ing. Gaetano Cardano, - le esperienze degli anni passati ci impongono di vigilare sempre sul corretto utilizzo dell’acqua al fine di poterne garantire la normale erogazione ai cittadini dei diversi Ambiti Territoriali e prevenendo il possibile insorgere di nuove emergenze”. L’Avvocato Fabio Giangiacomo, Presidente del Consorzio Industriale del Vastese, ha aggiunto:“Fa bene il Comune a promuovere questa campagna di sensibilizzazione dal momento che anche il comparto industriale, da tempo, sta facendo molti sforzi per risparmiare le risorse idriche. Approfitto della circostanza per ricordare che, come Coniv, stiamo migliorando il servizio di potalizzazione che, ad oggi, è davvero un servizio di qualità. Dopo l’utilizzo del carbone attivo sarà di prossima attivazione anche il trattamento con gli ultravioletti”. A Vasto si consumano, di media, sei milioni di metri cubi di acqua l’anno. Ed il consumo è destinato ad aumentare visto il numero delle utenze. Solo lo scorso anno, hanno fatto sapere stamane i responsabili della Sasi, si sono registrate 1200 utenze in più.

lunedì 1 giugno 2009


Riduzione dei parlamentari: un risparmio per lo Stato o un rischio per la democrazia?


Da Danilo Menna, studente, riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni che dovrebbero indurre tutti i cittadini ad una seria e profonda riflessione.


Da qualche tempo, evidentemente per motivi elettorali, é tornata all'ordine del giorno la questione della riduzione del numero dei parlamentari.
Esistono alcuni argomenti, come quelli che riguardano l'organizzazione dello Stato e le regole elettorali, che andrebbero affrontati senza preconcetti di parte perché servono a garantire la democrazia. La riduzione dei parlamentari è uno di questi.
Ciò premesso, dobbiamo tuttavia porci alcuni quesiti: questa riduzione avrà degli effetti positivi? Se sì, quali? Oppure un taglio affrettato potrebbe comportare dei rischi?
Un risultato, certamente popolare, sarebbe quello della riduzione delle spese dello Stato. Un altro dovrebbe consistere in una maggiore efficienza del potere legislativo.
Per quanto riguarda la prima motivazione, queste riduzioni inciderebbero ben poco sulla spesa complessiva dello Stato. Al contrario, un taglio ai molti enti strumentali “inutili” (decine di migliaia – non si conosce il numero preciso) risulterebbe molto più efficace. Sul secondo punto si potrebbe rispondere che più parlamentari producono maggiori iniziative legislative.
Un altro aspetto è che la riduzione dei parlamentari non può essere affrontata tralasciando la questione del Senato. La Camera Alta rappresenta infatti un'anomalia poiché e’ un doppione della Camera dei Deputati; ciò alla luce del fatto che l'Italia si è avviata da anni verso un federalismo amministrativo e dei tributi.
Un legislatore lungimirante parlerebbe di riduzione dei parlamentari contestualmente all’ introduzione del Senato federale, un Senato destinato alla tutela degli interessi delle Regioni (in modo da reintrodurre l' “interesse nazionale”).
Purtroppo, i vari partiti sembrano focalizzare l'attenzione solo sulla questione della riduzione tout court dei parlamentari, perché rappresenta più uno slogan semplice da far assimilare alla pubblica opinione che un serio tentativo di riformare la macchina istituzionale.
Così, non ci resta che analizzare solo i possibili rischi della semplice riduzione. Se qualcuno vi dicesse che con la diminuzione dei parlamentari ci sarebbe un rischio per la democrazia probabilmente non gli credereste. In questo caso, però, la somma delle variabili rende il risultato dell’analisi più complesso. Infatti una diminuzione dei parlamentari potrà sommarsi alla pratica della nomina partitica dei parlamentari (a scapito delle preferenze) e aggiungersi ad un eventuale premio di maggioranza al partito più grande (qualora dovesse passare il “sì” al prossimo referendum del 21 giugno, masochisticamente appoggiato anche dal PD!). Tutte queste condizioni accumulate andrebbero a creare le condizioni per uno svuotamento del potere del Parlamento, la ricattabilità dei singoli parlamentari, l’indebolimento delle istituzioni e del sistema costituzionale dei controlli e dei contrappesi, in una parola, il collasso -in sostanza- della democrazia.

Farmacia comunale, da oggi sette nuovi servizi per i diabetici.

Continua il potenziamento dei servizi all'interno della farmacia comunale grazie all'impegno dell'Amministrazione, della U.O.C. di endocrinologia, dell'Associazione Diabetici e della consigliera comunale Marisa Ulisse (foto)


La firma della convenzione stamane a Palazzo di Città tra la “Srl Farmacie Comunali di Vasto”, rappresentata dal Sindaco Luciano Lapenna, e l’Associazione Diabetici del comprensorio rappresentata dal suo Presidente Nicola Petragnano. Alla firma era presente anche il dott. Ercole D’Ugo che dirige la U.O.C di Endocrinologia e Malattie Metaboliche del Presidio Ospedaliero Vasto-Gissi. Sono sette i punti della convenzione che ha la supervisione del servizio di diabetologia dell’ospedale di Gissi: 1) la presenza di almeno due membri esperti in educazione sanitaria dell’Associazione per due pomeriggi a settimana da concordare con la Farmacista Direttrice, a partire da questo mese di giugno; 2) l’esecuzione gratuita di glicemia su sangue capillare, ai cittadini diabetici, che si rechino in Farmacia per acquisto farmaci o altri presidi e che ne facciano richiesta, previa esibizione della tessera sanitaria attestante la condizione di diabetico; 3) suggerimenti per una corretta alimentazione; 4)suggerimenti per una corretta osservazione e igiene dei piedi; 5) suggerimenti e motivazioni per una idonea e quotidiana attività fisica; 6) educazione ad un sistematico stile di autocontrollo; 7)controllo, revisione ed eventuale “rottamazione” di glucometri usati dai pazienti
“Una convenzione – ha detto il dott. Ercole D’Ugo – che pone il giusto rilievo a dei contenuti per una problematica che, è bene sottolinearlo, riguarda il 10 per cento della popolazione. Sono convinto che questo tipo di servizio, che iniziamo grazie alla collaborazione del Comune di Vasto e della sua farmacia Comunale, è destinato a decollare nello stretto giro di brevissimo tempo”.
“Compito delle Istituzioni – ha aggiunto il Sindaco Lapenna – è quello di favorire la prevenzione. Cosa mi aspetto nell’immediato? Che il servizio decolli grazie anche alla imminente istituzione di altre farmacie comunali”.
La consigliera comunale Marisa Ulisse, che ha curato il progetto, ha concluso: “L’educazione sanitaria è la prima forma di prevenzione per malattie quali il diabete e l’obesità. La presenza di personale qualificato presso la farmacia comunale e la supervisione scientifica della U.O.C. del servizio di endocrinologia e malattie metaboliche di Gissi è un servizio in più per i cittadini di Vasto e del comprensorio. La convenzione odierna è l’inizio di una sinergia positiva tra pubblico (farmacia comunale e servizio di diabetologia di Gissi) e il mondo delle associazioni.”