mercoledì 3 marzo 2010



Sull'esclusione delle liste del PDL La Russa afferma: Pronti a scendere in Piazza.

Uno spettro si aggira per l'Italia, quello delle leggi-ragnatela.

di Roberto Emiliano Piserse

Ormai il Berlusconismo ha contagiato tutti ed è diventato il metro di valutazione di ogni questione. Ormai è passato il principio che i giudici sono faziosi, corrotti, aspiranti a conquistare il potere politico dilatando a dismisura quello giudiziario. Allora, questo è il ragionamento del PDL, occorre ricorrere alla Piazza. La Piazza, questa fin troppo conosciuta, diventa anche giudice, un giudizio che esprime attraverso il voto elettorale ed attraverso la protesta. Ormai siamo alla barbarie del Diritto, alla scelta tra "Gesù e Barabba" nella convinzione, questo sì fazioso sillogismo, che, risiedendo nel popolo la sovranità, nelle sue mani sono tutti i poteri, pure quello giudiziario, anche perchè il popolo sa quello che vuole e dunque non può sbagliare perchè ciò che vuole non è nè buono nè cattivo, è solo desiderio, solo verità , la sua (del popolo) verità. Ecco allora che la Legge non vale più, non valgono le regole, almeno non possono valere per un partito di maggioranza relativa che, in quanto tale, necessariamente deve prendere parte alla competizione elettorale, anche perchè è l'unico in grado di contrastare e persini vincere il "Sinistro Male". Così si avalla un altro principio che farebbe rabbrividire i grandi della politica da Platone a Montesquieu, da Locke a Rousseau e persino i Sofisti che di relativismo pure si intendevano: una norma non ha validità assoluta ma relativa, vale a dire che è valida per i deboli, gli indifesi, per coloro che non hanno dietro il consenso delle masse, mentre non vale per i forti, per i prepotenti che, avendo un grande consenso popolare, essi devono rispondere magari al popolo ma non alla Legge. A riguardo Berlusconi più volte è stato esplicito: "Io non ho bisogno di giudici, perchè sono stato già giudicato dal popolo che più volte mi ha eletto sentenziando dunque che sono degno di ricoprire la carica che ho!". Così se un tempo i prepotenti agivano in assenza di leggi e traevano da questa massimo profitto, ora possono prosperare ancor di più grazie a leggi valide solo per gli altri. Infatti tutti sanno che ad ogni competizione elettorale ci sono sempre liste scartate perfino solo per vizi di forma e non, come nel caso del PDL a Roma e a Milano, di sostanza. Allora vuol dire che ancora una volta vale la logica dei due pesi e delle due misure, ancora una volta ci troviamo di fronte a leggi-ragnatela, come amava definirle Erasmo da Rotterdam, leggi cioè che, come le ragnatele, sono efficaci solo per gli insetti piccoli mentre non hanno alcun senso di fronte a quelli grandi. Mala tempora currunt. Sigh!

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