mercoledì 19 maggio 2010




DIRITTI & ROVESCI

Dichiarazione dei redditi: in quali casi paga il commercialista?

I contribuenti, in qualità di persone fisiche, che devono presentare la dichiarazione dei redditi, devono presentare il modello 730 2010, se trattasi di lavoratori dipendenti, oppure il modello Unico 2010 PF nel caso in cui il contribuente sia titolare di partita IVA. Se si hanno adeguate conoscenze in materia fiscale è possibile presentare la dichiarazione dei redditi senza costi trasmettendola online attraverso il sito Internet delle Entrate ed avvalendosi dei servizi telematici, oppure si può presentare il modello debitamente compilato alla Posta se il contribuente ha la possibilità di farlo in quanto rientra nella casistica.
Se invece si mastica poco di fisco l’unica strada percorribile è quella di affidarsi ad un intermediario abilitato, ad esempio ad un dottore commercialista. Ebbene, cosa accade in questo caso se il commercialista presenta per nostro conto una dichiarazione dei redditi sbagliata? Chi paga, il professionista o il contribuente? Innanzitutto, avvalersi di un intermediario abilitato significa riconoscere al commercialista il corrispettivo per una prestazione che deve essere tale da garantire la presentazione di una dichiarazione dei redditi corretta. Questo significa, ad esempio, che il commercialista per portare in detrazione delle spese deve poter acquisire dal proprio cliente tutta la documentazione completa attestante la fruizione del beneficio. Tutto cambia invece quando si viene a prefigurare la colpa professionale. Una recente sentenza della Cassazione, in accordo con quanto riporta il Quotidiano Telematico dell’Agenzia delle Entrate FiscoOggi.it, ha infatti disposto, nell’ambito di una disputa tra un commercialista ed un cliente per dichiarazione non veritiera, e per le conseguenti sanzioni applicata dal Fisco, che a pagare la metà dei “danni” sia proprio l’intermediario abilitato. Il consiglio è quindi quello, da un lato, di agevolare il lavoro del professionista fornendo sempre una documentazione completa, mentre il commercialista, a seguito di tale sentenza, deve chiaramente fare attenzione evitando magari di lasciar fare tutto ad un tirocinante senza non aver prima controllato e verificato il lavoro svolto per conto dei propri assistiti.

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