martedì 25 maggio 2010


DIRITTI & ROVESCI

Bonifici bancari: cosa cambia con la direttiva Psd


Da qualche settimana anche in Italia è entrata in vigore la Psd, la Direttiva europea sui servizi di pagamento che ha introdotto una piccola “rivoluzione” per quel che riguarda, tra l’altro, i bonifici bancari. In passato, infatti, gli Istituti di credito italiani applicavano regole diverse per gli addebiti e gli accrediti bancari a mezzo bonifico, con la conseguenza che prima di poter entrare in possesso delle somme accreditate passavano parecchi giorni. Adesso in merito tutto cambia a partire dal codice Iban che, se prima era facoltativo, adesso è rigorosamente obbligatorio per effettuare un bonifico bancario.

La Psd nasce con l’obiettivo di creare in tutto il Vecchio Continente un mercato unico dei sistemi di pagamento con regole certe ed uguali per tutti al fine di non porre alcuna distinzione e differenza tra i pagamenti nazionali e quelli transfrontalieri, ovverosia quelli che prevedono il trasferimento di somme da uno Stato all’altro.

In questo modo la Psd punta non solo a garantire maggiore trasparenza a favore del consumatore/correntista, ma anche ad incentivare la concorrenza tra gli Istituti di credito del Vecchio Continente. E così in Italia, dall’1 marzo scorso, l’adozione della Direttiva Psd prevede oramai che per un bonifico sia la data, sia la valuta di addebito non possano riportare una data che sia antecedente alla data di esecuzione dell’ordine.

Questo significa, come accadeva magari in passato, che non si possono più effettuare bonifici retroattivi con data di esecuzione, ad esempio, oggi 25 maggio 2010, ma data valuta 24 maggio 2010. Con la Psd, infatti, un bonifico effettuato con data di esecuzione oggi viene preso in carico dalla banca per garantire al beneficiario l’arrivo dei fondi sul conto corrente in un tempo massimo di un giorno lavorativo e non più due, tre, spesso quattro giorni così come accadeva in passato presso alcune banche italiane.

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