mercoledì 16 giugno 2010




Zone franose: Porta Nuova torna all'attacco.





Riceviamo e pubblichiamo


Sulle modifiche al PAI a Casarza la versione del Sindaco e quella del Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino si contraddicono a vicenda.

L’Autorità Regionale di Bacino avrebbe, secondo il Sindaco di Vasto, deciso le modifiche al PAI senza consultare il Comune, ed anzi in aperto contrasto con l’orientamento che esso aveva espresso
[1]. Ma il verbale del Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino dice esattamente il contrario. Vi si parla di una concertazione intervenuta tra la stessa Autorità di Bacino, i geologi delle parti private, e il Comune: “Il dott. Del Sordo fa presente che, in sede di sopralluogo congiunto con il Comune di Vasto e i Geologi […] è emersa la necessità di redigere una proposta integrativa unica che studiasse in modo completo l’intereo fenomeno”[2]. Su questa proposta -“la proposta conclusiva presentata dal Comune”[3]- il Comitato ha espresso il suo voto favorevole.

Le due versioni non possono essere vere entrambe.

Se è vera la versione del Comune, allora il verbale del Comitato Tecnico –e in particolare il relatore del procedimento, il dott. Luigi Del Sordo, Dirigente del Servizio Difesa del Suolo della Regione Abruzzo- attesterebbero il falso. Il Comitato Tecnico avrebbe dapprima deliberatamente contraddetto il volere del Comune, poi subdolamente operato per far ricadere la responsabilità su di esso. E’ credibile, questo? Attendiamo le reazioni degli interessati.
Ma ammettiamo pure, per un istante, che sia così. Ammettiamo che il Comune di Vasto sia stato così sciocco da farsi aggirare da un lato dai privati, dall’altro dal Comitato Tecnico; e ciò su una questione, come questa, di primaria importanza. Ma allora il Comune non avrebbe potuto –subito dopo- tutelare la propria politica urbanistica presso il Comitato Istituzionale, organismo politico a tutti gli effetti, cui spetta in ogni caso l’ultima parola sulle decisioni del Comitato Tecnico? O il Sindaco di Vasto vuole davvero farci credere di avere appreso quanto era accaduto, con più di tre mesi di ritardo, da un comunicato dell’Associazione civica Porta Nuova?

Se invece è il Comitato Tecnico che dice il vero, allora il falso strarebbe nelle dichiarazioni del Comune. In questo caso, se fossimo in un’altra nazione, il Sindaco –o almeno chi lo sostiene- dovrebbero trarne le dovute conseguenze.

A proposito dei sostenitori del Sindaco. Appare evidente, in tutta questa vicenda, che il maggiore sostegno al Sindaco viene dalla cosiddetta opposizione, sempre prodiga di critiche sulle piccole cose, sempre silenziosa –come in questo caso- sulle grandi. In compenso, c’è chi parla troppo. Gli altri sostenitori, quelli di Rifondazione, hanno evocato in un primo momento un quadro “ancor più grave di quello presentato da Porta Nuova”; convocato una conferenza stampa; disertato la conferenza stampa già convocata per partecipare a quella del Sindaco. Infine si sono sdraiati sulla versione di quest’ultimo. Nel frattempo, hanno anche trovato il modo di tacciarci, noi di Porta Nuova, di “imprecisione”. Che vorrà dire?




[1] Dal comunicato stampa del Comune: “Il Comune di Vasto […] nel trasmettere le istanze di privati cittadini all’Autorità di Bacino, ha deliberato, con atto di Giunta, le proprie perplessità su tali richieste […] Di conseguenza le scelte compiute dall’Autorità di Bacino […] non possono essere imputate in alcun modo al Comune di Vasto.” Il Centro, 12.6.10: “«Le modifiche al piano di assetto idrogeologico nella zona di Casarza sono state proposte da privati. Il Comune non ha nessuna responsabilità» […] Carte alla mano, il sindaco Luciano Lapenna ripercorre l’iter, etc”.
[2] Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XLI - N. 20 (31.03.2010), pag. 84.
[3] Ib.

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