martedì 15 giugno 2010




Spiagge: Tornano le recinzioni.

Tagliente, Prospero e Menna ristabiliscono le recinzioni con un emendamento integrativo alla legge regionale sul demanio marittimo. Beffa nei confronti dei balneatori onesti che avevano rimosso le recinzioni a proprie spese. Ancora una volta premiati i furbi.
Il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc) esprime la propria solidarietà al sindaco di Vasto Luciano Lapenna per l'impegno profuso dalla sua Amministrazione per l'abbattimento delle recinzioni sulle spiagge vastesi.

tratto da www.primadanoi.it


ABRUZZO. Seduta del Consiglio regionale molto tesa quella che si sta svolgendo da stamattina al Palazzo dell'Emiciclo. Dopo l'esame di interrogazioni e interpellanze il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza un provvedimento sull'integrazione della legge regionale demanio marittimo e turismo.E' scattato così un un duro scontro tra il consigliere regionale del Pdl Giuseppe Tagliente e il capogruppo di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.Tra i due sono volate anche parole grosse e si è sfiorato lo scontro fisico: Acerbo ha accusato duramente Tagliente di aver proposto un emendamento alla legge sull'integrazione in materia di demanio marittimo e turismo con il quale si sanano alcune recinzioni che secondo Acerbo i balneatori avrebbero effettuato senza il rispetto del piano demaniale marittimo regionale. L'emendamento alla legge sull'integrazione del demanio marittimo e turismo è stato presentato oltre che da Tagliente anche dal capogruppo dell'Udc, Nicola Menna, e dal consigliere regionale del Pdl Antonio Prospero. Secondo Acerbo si tratta di sanatorie ricadenti nel territorio di Vasto da dove provengono i tre consiglieri regionali. «Mentre l’Abruzzo soffre le conseguenze del debito sanitario, del terremoto e della crisi economica, il centrodestra approva porcate in Consiglio Regionale», ha tuonato Acerbo uscito dall'aula.«Il trio di consiglieri regionali vastesi ha sanato la situazione di quegli stabilimenti che hanno rifiutato di adempiere alle ordinanze comunali. E’ emblematico che i proponenti abbiano richiesto che la votazione avvenisse in modo segreto.Ricordo», ha aggiunto Acerbo, «che questi balneatori hanno già perso in sede di giustizia amministrativa e che il divieto è previsto nel Piano Demaniale Marittimo regionale».E per Acerbo la mossa lede non solo il rispetto del demanio marittimo e della sua salvaguardia paesaggistica, «ma anche i balneatori di tutta la costa abruzzese che hanno rispettato le leggi».Nell'emendamento, spiega l'esponente di Rc, è stata introdotta una norma di cui si potranno avvalere tutti gli stabilimenti balneari della costa abruzzese «con effetti sulla vista mare a dir poco osceni».Si prevede infatti che gli stabilimenti possono delimitare, «con sistemi di protezione a giorno non impattanti, di altezza non superiore a metri 1,80, un'area circostante la struttura principale: il sistema di protezione dovrà essere posto a una distanza non superiore a 10 metri dal perimetro della struttura principale».«Praticamente», chiarisce il consigliere di Rifondazione, «ogni stabilimento potrà trasformarsi in un fortino aumentando a dismisura la chiusura alla vista dei cittadini delle nostre spiagge».Acerbo ha anche espresso la propria solidarietà al sindaco di Vasto Luciano La Penna «che in questi anni ha agito meritoriamente per il ripristino della legalità sul demanio marittimo.Mentre il centrodestra regionale scodinzola alla corte di Berlusconi rinunciando a difendere i diritti degli aquilani, usa il potere legislativo per delegittimare gli enti locali che fanno il proprio dovere.A questo punto non c’è nulla di buono da aspettarsi dalla revisione del Piano a cui lavora l’assessore Di Dalmazio».

COSTANTINI (IDV): BERLUSCONI FA SCUOLA IN ABRUZZO«I danni prodotti a livello nazionale da leggi incostituzionali che puniscono chi rispetta il principio di legalità e premiano chi lo viola fanno scuola e diventano un modello anche per il legislatore regionale», ha commentato invece Carlo Costantini, capogruppo IdV alla regione Abruzzo.«Chi ha rispettato la legge regionale ed ha rimosso per tempo le recinzioni», ha continuato l'esponente del partito di Di Pietro, «è stato costretto a subire oltre al danno (la rimozione delle recinzioni), la beffa (quella di vedere premiati i colleghi che hanno violato la legge, non ottemperando alle prescrizioni del Piano Demaniale Marittimo Regionale)».«Una goccia nel mare dell’illegalità – ha aggiunto Costantini - che attraversa il paese e del disprezzo verso i principi della nostra Costituzione, incluso quello in base al quale la legge dovrebbe essere uguale per tutti».

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