mercoledì 10 giugno 2009


L'avevamo detto: E' la somma che fa il totale!



L'arroganza e la miopia di un gruppo dirigente illiberale, oltre ad aver causato una diaspora di ben sei consiglieri comunali in poco più di un anno, sta compromettendo l'azione politica del sindaco Lapenna e dei suoi assessori. Nonostante le scorrettezze agli alleati più seri e coerenti, il PD continua la sua débacle elettorale. Se a vincere dovesse essere di nuovo la stoltezza, si dia pure l'ultima spallata a Lapenna vanificando tutto ciò che di buono è stato fatto; se invece il gruppo dirigente del PD rinsavisse deve solo rimboccarsi le maniche e, con una impennata d'orgoglio, dimostrare alla città che i partiti e le coalizioni non sono tutti uguali.

di Roberto Emiliano Piserse



Vasto - Anche l'ultima scorrettezza non ha pagato, anzi è stata pagata. Ci riferiamo al costosissimo pieghevole che il PD vastese ha tirato fuori dal cilindro nell'ultima settimana prima delle elezioni e che ha inviato a 12.000, diciamo dodicimila, famiglie vastesi. Di nuovo la tiritera sul voto utile, di nuovo l'arroganza e la pretesa che stiano governando da soli e che tutto ciò che è stato realizzato in città negli ultimi tre anni è stata opera del PD come se gli altri consiglieri non votassero in aula, come se gli altri assessori non avessero fatto nulla, come se i lavori realizzati nel settore Urbanistica non fossero afferenti all'Assessore Anna Suriani di Sinistra e Libertà. Una scorrettezza che, dicevamo, non ha pagato e che invece è stata pagata. I partiti alla sinistra del PD raggiungono l' 8,49%, divenendo una forza indispensabile ad una coalizione i cui partiti cosiddetti maggiori perdono consensi via via che si scende dalle consultazioni europee a quelle locali, a dimostrazione dello scarso radicamento nel territorio dei loro gruppi dirigenti. A questo punto un serio esame di autocritica è indispensabile per una catarsi del PD. Parlavamo infatti di illiberalità, quasi una contraddizione in termini per un partito sedicente "democratico", eppure tutti i consiglieri (da Alinovi a Russi, da Gentile a Montemurro) che hanno abbandonato prima la Margherita e poi il PD hanno denunciato la stessa cosa: mancata partecipazione nelle scelte! Si badi, parliamo di consiglieri comunali, di persone cioè che con il loro voto in Consiglio comunale si prendono delle responsabilità, persone che risultano indispensabili a tenere in piedi un'amministrazione, ebbene queste persone non si sono sentite per niente coinvolte nelle decisioni, figuriamoci come può essere preso in considerazione il semplice cittadino che vuole avvicinarsi alla politica come semplice partecipazione, ed infatti non partecipa... neanche come semplice elettore!


A questo punto, Caro PD, dopo che hai voluto bruciare persino il sindaco per soddisfare il tuo congenito cannibalismo, non resta che porre la parola fine alla prima Amministrazione di centro-sinistra in città. E' la sola, ovvia conseguenza di una stoltezza che ha portato persino a paralizzare la città per tre mesi a causa di un rimpasto che ha visto il sindaco delegittimato nella sua autorevolezza (conferitagli dal popolo, forse meglio dire dal demos) da un gruppo dirigente, quello del PD, avido e capriccioso, che ha sempre operato per un ridimensionamento della Sinistra e della sua azione amministrativa e che invece si è visto ridimensionare e relegare al 23% per cento, ben tre punti sotto la media nazionale, nonostante la candidatura di tutto il gotha. Dunque se la stoltezza del PD non ha fine, non resta che dare un'ultima spallata a Lapenna. Se invece questa ennesima batosta dovesse causare un rinsavimento, un ritorno alla Ragione e al buon senso, non resta che lasciarsi alle spalle tutte le vecchie brutture e gli antichi rancori, rimboccarsi le maniche per i prossimi due anni e lavorare in squadra senza sgambetti e senza ostruzionismi, senza pensare di blandire o assecondare le lobbies cittadine che non hanno votato e continueranno a non votare centro-sinistra. Se il PD ha perso non è perchè ha attuato una politica di ridimensionamento dei cosiddetti poteri forti cittadini, ma perchè la gente comune non è andata a votare, infatti nella nostra città l'affluenza alle provinciali è stata inferiore di quasi quattro punti percentuale ripetto al dato dell'intera Provincia (65,80% contro il 69,08%). Eppure, ciò nonostante, a Vasto il centro-sinistra, grazie al risultato di Sinistra e Libertà e di Rifondazione, si attesta oltre il 47% (47,16%) mentre il centro-destra a malapena sfiora il 40% (40,15%), non contando ovviamente l'UDC che non è affatto organico al PDL e, anche se lo fosse, tutti insieme appassionatamente arriverebbero al 47,99%, cioè appena lo 0,83% in più del centro-sinistra. Questo astensionismo di sinistra però non va sottovalutato perchè è comunque un campanello d'allarme che deve spingere tutti a riprendere una marcia interrotta da diversi mesi. La città infatti attende numerose risposte come ad esempio quelle sulle osservazioni alle Norme Tecniche di Attuazione, sul nuovo Piano spiaggia, sul Piano di recupero del Centro storico, sull'arredo urbano, sulle infrastrutture, ecc. L'amministrazione ora ha due anni davanti, così se in 36 mesi la giunta Lapenna, pur scontando una inesperienza iniziale e qualche sgambetto interno, è riuscita a fare molto, nei prossimi due anni molto di più si potrà fare vista l'esperienza acquisita e l'auspicabile ritrovata concordia e unità politica. E' solo questione di volontà, solo questione di intelligenza e coerenza politica... a meno che qualcuno cominci a guardarsi intorno per eslorare nuovi orizzonti, con poca intelligenza e con poca corenza!

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