
XIII Premio San Michele, Premiato Bruno D'Adamo
Riflessioni e approfondimenti di politica, economia e costume ilvoltaire@libero.it
Arriva il fotovoltaico sugli edifici comunali
Continua l'impegno dell'Amministrazione comunale in favore dell'ambiente. Dopo l'illuminazione pubblica a LED, ora arriva il fotovoltaico. Mentre l'ex sindaco Tagliente faceva erigere antenne di telefonia mobile, Lapenna pensa al futuro della città e delle giovani generazioni.
Il Sindaco Luciano Lapenna e l’Assessore ai LL.PP. Corrado Sabatini, informano la cittadinanza che nell’ultima seduta della Giunta Comunale sono stati approvati due progetti definitivi-esecutivi riguardanti la dotazione di impianti fotovoltaici nella Scuola Elementare e nella Scuola Materna siti entrambi in via Alcide de Gasperi. Tale iniziativa, spiegano gli stessi, ha avuto origine dalla convinzione di dover utilizzare, entro i limiti del possibile, e nel rispetto dell’ambiente e ovviamente delle zone di intervento, fonti alternative, e dall’ottenimento di un finanziamento regionale successivo alla partecipazione ad un apposito bando. Purtroppo il finanziamento regionale copre solo in parte la spesa da sostenere, ma la necessità di dare un segnale volto alla valorizzazione e utilizzo di queste fonti, sempre a cuore di questo Comune, ha spinto gli amministratori ad integrare la cifra esigua stanziata dalla Regione. Difatti per la scuola elementare è prevista una spesa di €33'431,65 di cui €16'597,00 a carico della Regione Abruzzo ed €16’834,65 con fondi comunali; mentre per la scuola materna è necessaria una spesa pari ad €43'747,66 che verrà finanziata in parte (€ 21'992,04) con finanziamento regionale ed in parte (€ 21755,62) con fondi comunali. I progetti sono stati redatti dall’Ufficio Tecnico del Settore LL.PP. e verranno diretti e coordinati dallo stesso. A breve verranno effettuate le necessarie procedure per l’affidamento dei lavori e tali interventi verranno portati al più presto a compimento.
L'addio di Rino Piccirilli, coordinatore cittadino del PDL.
E' scomparso ieri sera, stroncato da un infarto all'età di 57 anni, il Dott. Rino Piccirilli, medico otorino all'Ospedale di Vasto e coordinatore cittadino del PDL. Sempre distintosi sul piano professionale per umanità e capacità, da qualche anno si era affacciato alla politica attiva diventando segretario cittadino del PDL e candidandosi alle ultime elezioni provinciali. Amici ed avversari politici lo ricordano per moderazione e savoir-faire. Negli ultimi anni era diventato l'organizzatore del Vasto-Phil, la manifestazione nazionale di filatelica e numismatica.
Ai familiari e agli amici vanno le condoglianze de "Il Voltaire".
La prima volta di Riccardo Alinovi
E' accaduto stamane. Ore 9.00: 1^ convocazione del Consiglio comunale, 12 presenti ma risultava assente l'inossidabile Presidente Peppino Forte. Non restava altro da fare che sostituirlo. Così dopo 38 mesi e 21 giorni il Vice-Presidente del Consiglio Comunale, Riccardo Alinovi, è riuscito a sedersi sullo scranno più alto di Palazzo di Città. Per pochi minuti. Solo per pochi minuti, il tempo di fare l'appello e constatare la mancanza del numero legale e quindi procedere all'aggiornamento della seduta per Venerdì prossimo alle ore 9.30.
di Roberto Emiliano Piserse
Già la foto, di per sé, è eloquente. Ricorda lo stupido del film "Bianco, Rosso e Verdone" che, ogni qualvolta era in difficoltà, alzava gli occhi al cielo quasi a voler trovare un'ispirazione o una risposta. Così mentre Franceschini diserta le trasmissioni tv per boicottarle, la consegna delle prime case ai terremotati, avvenuta ieri a L'Aquila, fa impennare il gradimento del premier Silvio Berlusconi. I mini appartamenti infatti sono dotati di tutto, persino del bagnoschiuma. Ma facciamo un passo indietro.
Quando all'indomani del terremoto fu data la notizia che entro settembre gli aquilani avrebbero riavuto un tetto sulla testa, fui il primo a credere che si trattasse della solita propaganda berlusconiana: gettare il sasso nello stagno in modo da far restare impressa nella memoria degli italiani il rumore senza però dar seguito ai fatti. Mi sbagliavo. Ora le prime case sono state consegnate mentre il sindaco di L'Aquila Cialente, Pd, e il presidente della Provincia Pezzopane, anch'ella Pd, si limitano a dire che sono poche, tanto che ancora 40.000 persone sono senza tetto, tralasciando dunque il "particolare" che più di 20.000 un tetto ce l'hanno ad appena cinque mesi dal tragico sisma. Verrebbe allora da ricordare a queste eminenze grigie del Pd aquilano che quando nel 1997, con Prodi Presidente del Consiglio, si consumò la tragedia del terromoto dell'Umbria, che tra l'altro colpì piccoli centri e non una città capoluogo di regione, i terremotati (che furono "solo" 22.604) videro le prime case molto tempo dopo i cinque mesi e, ciò nonostante, la Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, anch'ella Pd, ancora oggi parla di "ricostruzione rapida", dimenticando il gesto polemico e populista di Berlusconi quando, visitando le zone terremotate umbre, regalò il suo Rolex ad un anziano accusando l'allora governo di inerzia. Cinque mesi sono francamente un tempo record per far rientrare nelle case circa 15.000 persone e tutto questo accade mentre la Sinistra parlamentare invoca un'emergenza democratica nel Paese, accusando Berlusconi di Fascismo. E' la solita storia che si ripete dal 1994. Sono anch'io convinto che ci sia un'emergenza democratica, ma non solo in Italia bensì in tutto il mondo occidentale. Il consumismo, definito da Ignazio Silone "Sfinge del Benessere", ha progressivamente allontanato gli uomini dal senso civico e dalla solidarietà fino ad arrivare alle ultime generazioni che non mostrano alcuna sensibilità civica o politica perchè tutta intenta a rincorrere i falsi miti del progresso. Ormai il benessere, e con esso il superfluo, è l'unica preoccupazione del mondo occidentale tanto da rischiare, con questa esaltazione e con questo fanatismo collettivi, una tragedia globale paragonabile a quella che si consumò nel XVII secolo nell'Isola di Pasqua quando furono proprio l'esaltazione, il fanatismo e l'avidità di potere a far abbattere l'ultimo albero e con esso la civiltà dei Rapa Nui.
Purtroppo oggigiorno il pragmatismo ed il più becero utilitarismo sono gli unici parametri con cui si valuta la classe politica. Andate a chiedere infatti alle famiglie terremotate assegnatarie di alloggio se interessa qualcosa delle performance, si fa per dire, sessuali di Berlusconi. O meglio, chiedete se preferiscono un Berlusconi casto e puro che però non si prende cura degli aquilani oppure un Berlusconi assatanato di sesso ma che in cinque mesi è riuscito a fornire migliaia di alloggi prima dell'arrivo del "grande inverno" aquilano. Anzi sempre più spesso sento dire: i politici? "Rubassero pure! Purchè garantiscano lo sviluppo ed il progresso di una comunità sono disposto pure a riconoscer loro qualche privilegio o immunità. Il problema è che pensano solo ed escluviamente a loro stessi!"
Ecco, questa è la nuova società secolarizzaa e consumistica a cui le cose vanno sempre bene fino a quando si permette alla gente di poter avere cinquanta euro in tasca da spendere. Tutto il resto sono solo falsi moralismi con cui non si può fare politica, e questo lo diceva già Machiavelli ancora oggi inascoltato. Il problema è questo: fino a quando la Sinistra non lascerà demagogia e ipocrisia, sarà condannata all'opposizone. La società si cambia avendo il potere (e dunque il governo) per poterla cambiare. Così per creare una nuova coscienza civica ed ambientalista occorre partire dalle scuole, quelle stesse scuole che la Gelmini sta distruggendo ma che il centro-sinistra non ha voluto o saputo salvare dalla deriva culturale di questo consumismo che ormai attanaglia la civiltà occidentale e che forse l'accompagnerà fino al suo capolinea.
Tra cinque anni la scuola italiana in vetta alla classifica del Terzo e Quarto Mondo. Parola di Ministro.
Ecco la ricetta di Maria Stella Gelmini per far balzare in vetta alla classifica del Terzo e Quarto Mondo la scuola italiana. Risparmio e qualità sono le parole d'ordine.
1) Tutti gli insegnanti devono svolgere 18 ore di lezione, le ore a disposizione sono abolite, nelle aule in cui manca il docente i ragazzi approfitteranno per studiare e ripassare per le ore successive, liberamente e responsabimente senza alcun bisogno di controlli. Nelle scuole elementari i bambini consegneranno spontaneamente penne, matite, forbici e altri oggetti pericolosi che saranno a loro riconsegnati nell'ora in cui tornerà ad essere presente l'insegnante. Sono ammessi il gioco del silenzio, del tressette ma non lo schiaffo del soldato;
2) I bidelli sono troppi e troppo costosi, gli studenti saranno responsabilizzati dai docenti a non gettere le carte a terra e ad inizio anno la scuola provvederà a dotare ogni ragazzo di uno spazzolone pulisci-cacca da utilzzarsi all'occorrenza e da restituire a fine anno. I bagni saranno dati in gestione a ditte esterne per la pulizia mensile;
3) I bagni dei docenti saranno puliti, a turno, dai ragazzi più monelli e, comunque, dai docenti di lettere di sinistra sorpresi a plagiare, con le lore idee bizzarre, gli intelletti dei giovani. Tale atto è valutato ai fini di una rieducazione culturale;
4) I tecnici di laboratorio saranno condotti fino alla pensione per poi abolirne il ruolo, di loro infatti non c'è bisogno in una scuola in cui i docenti sono chiamati ad avere conoscenze e competenze universali;
5) Nell'ottica di cui al punto 5, l'insegnante di educazione fisica insegnerà, per affinità e assonanza, anche fisica e dunque matematica;
6) L'insegnante laureato in lingua e letteratura italiana insegnerà, per affinità e assonanza, anche lingua e letteratura inglese e francese;
7) L'insegnante di religione sarà chiamato ad insegnare nelle scuole di montagna dove, a causa dell'altitudine la vicinanza al Signore è più marcata, dovrà dedicarsi all'insegnamento della Storia, Grammatica, Geografia, Matematica, Filosofia e Fisica. Non è infatti vero che nel Medioevo si era unificato tutto il sapere intorno alla teologia, considerando le diverse discipline come “ancelle” della regina delle scienze? E' dunque giusto tornare alla saggezza degli antichi;
8) Ogni classe sarà formata da un minimo di 45 ad un massimo di 52 alunni. Le aule saranno adeguate con la semplice eliminazione del tramezzo che divide due stanze adiacenti. I lavori saranno eseguiti, in estate, dai ragazzi degli Istituti Tecnici per Geometri e varranno quale credito scolastico formativo.
9) I ragazzi che avranno qualche debito, o come si dice ora, vedranno la "sospensione" del giudizio finale, effettueranno corsi di recupero nel mese di luglio e agosto, ai docenti non sarà dato alcun compenso aggiuntivo visto che comunque percepiscono uno stipendio estivo senza lavorare;
10) Il libro di testo è abolito perchè troppo costoso. L'insegnante detterà gli appunti ed i ragazzi che lo vorranno potranno scrivere, coloro che ritengono l'atto troppo faticoso possono affidarsi alla propria memoria e dunque alla clemenza dell'insegnante il quale dovrà tenere soprattutto conto, durante la valutazione, che il disagio giovanile spesso incide negativamente sulla memoria degli studenti;
11) Gli insegnanti perdenti posto saranno a disposizione dei ragazzi per sei giorni alla settimana, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, per aiutare, via Internet, i ragazzi a svolgere i compiti. Le ore eccedenti le 18 ore settimanali saranno recuperate in estate e durante le vacanze di Natale.
12) E' riconosciuto allo studente la facoltà di avvalersi dell'auto-didattica con corsi a prezzi popolari su Media-Teacher's, della Holding Mediaset, con esame finale da tenersi presso un Media-Internet point. Il diploma così conseguito avrà valore legale e sarà valutato con punteggio aggiuntivo nei concorsi ministeriali, regionali e comunali.
13) Tutto il risparmio che scaturirà da questa razionalizzazione qualitativa della scuola italiana, sarà destinato ai lavori pubblici, in modo particolare alla costruzione di nuovi stadi, e alla distribuzione gratuita di pane e mortadella tre giorni a settimana presso i Media-Popular Eats, sempre della Holding Mediaset.
La Gelmini ha concluso la presentazione della sua nuova riforma sfoggiando la sua conoscenza del latino e del romanesco: "Panem et circenses per tutti" e subito dopo ha aggiunto: Beata 'gnoranza, co' essa se sta' bene de mente, de core e de panza!
Continua a far discutere l'intervento del Consigliere Vicoli su una radicale trasformazione della manifestazione. Ecco l'intervento di Michele Pomponio.
Egregio Vicoli,
Sono un oriundo scernese che vive lontano e mi tengo in contatto con la realtà vastese attraverso il sito piazzarossetti.it sul quale ho avuto modo di leggere la sua analisi dell’ultima edizione del Vasto Film Festival. Sono un appassionato di cinema e ho sempre avuto modo di mettere in dubbio la politica del festival nella sua formula poco originale. Formula che a mio parere non è stata mai neppure ragionata a tavolino. Purtroppo per motivi famigliari quest’anno non ho potuto viverlo di persona ma in passato lo avevo seguito con attenzione. Ecco il mio pensiero al riguardo. In Italia la stagione invernale del cinema comincia l’ultima settimana di agosto quando nelle sale arrivano i blockbuster americani e l’uscita di una buona fetta dei film dell’anno si concentra in quella settimana. Per i(l) gestori(e) delle sale vastesi (all’epoca unica) è diventata un’esigenza imprenditoriale creare —in una località di mare e ad agosto— una situazione nuova che portasse gente davanti allo schermo. Altrimenti chi si sarebbe chiuso in un cinema ad agosto? Bella trovata quella di usare lo spazio del cortile D’Avalos per un cinema all’aperto e buon opportunismo quello di mascherare la cosa come evento per richiamare turisti aggiudicandosi quindi il partocinio e il finanziamento dell’amministrazione comunale. Tanto di cappello all’intraprendenza dell’imprenditore in questione. Naturalmente andavano trovate anche escamotage per portare al cinema coloro che solitamente non vanno. L’evento andava quindi miscelato con quel po’ di mondano che sul vastese medio ha un appeal irresistibile; ed ecco gli ospiti (all’inizio le “madrine”) più o meno noti prezzolati per presenziare e dire che il golfo di Vasto è incantevole. Per riempire il cartellone e trovare qualche ospite da “premiare” occorreva attingere ai film di seconda visione per la maggior parte italiani e poco visti durante l’anno perché di nicchia. Quindi la cernita dei film di seconda visione con ospite andava fatta in virtù della possibilità di presenza dell’ospite di turno. Per questo motivo non è mai stato possibile dare un tema al festival e si andava dalla commedia al thriller senza soluzione di continuità. Il cinefilo (turista e non) non se ne faceva nulla di quelle seconde visioni di film che in sala erano state proiettate mesi prima. Per le novità il problema invece è che il cinefilo raramente va a vedersi un filmone stile Transformers (per citarne uno e senza voler offendere nessuno). Quindi —spacciandomi per turista con la passione del cinema— che appeal può avere una rassegna di film già visti o di film che non vedrei mai? Ed ecco che subentra la visione ”aggratis”. Passeggio per la città e mi fermo in piazza Barbacani a (ri)vedermi due o tre scene di un film; poi risalgo da corso Italia e mi becco qualche scena da un film che non mi sarei neppure sognato di andare a vedere. Se c’è poi la possibilità di incrociare qualche attore di qualità forse mi faccio anche la conferenza stampa... Ma non per chiedergli l’autografo o fare la foto con lui. Un paio di anni fa ho provato a dire la mia sul festival anche sui forum di piazzarossetti.it ma non c'è stato verso. Spesso la critica è vista come polemica e non è colta nella giusta maniera. Io poi non mi sono mai stupito dei budget perché mi sono occupato di cose simili e so che si fa in fretta a spendere. Però ho sempre avuto da ridire sulla formula e sul fatto che il festival fosse solo un opportunità di guadagno per qualcuno. Alla fine si trattava solo di una rassegna di film senza nessun filo conduttore e quindi come tale andava portata avanti (con possibilità di risparmiare i soldi del contribuente). Un vero festival a mio avviso ha invece bisogno di linfa nuova per il cinefilo. Quindi film in vera anteprima e non in uscita prevista per quel weekend in tutta Italia. Per fare questo occorre come prima cosa il contatto diretto con il settore (produttori e distributori in primis) che abbiano voglia di portare a Vasto i film in uscita magari snobbati dalle altre manifestazioni. Occorre —se proprio si deve— premiare i film dopo averli visti e non perché l’ospite (pagato) ha accettato l’invito. Infatti i festival che lei cita di Venezia, Roma e Torino basano la loro formula sul concorso. Con quest’ottica sono le case cinematografiche che alimentano i festival. Capisco che per Vasto questa può sembrare utopia ma le assicuro che esistono delle piccole nicchie del mercato cinematografico (soprattutto indipendente) che hanno grandi problemi di distribuzione e che avrebbero bisogno di manifestazioni come quella di Vasto per guadagnarsi un minimo di visibilità altrimenti offuscato dalle grosse produzioni. Naturalmente la rassegna va ragionata a lungo termine e va approntata nell’arco della intera stagione da un team competente e non improvvisata in soli quindici giorni. Senza nulla togliere a chi se ne occupa ogni anno bisogna però mettere sul tavolo competenze in materia. Il primo passo fatto di destinare la competenza all’assessorato alla cultura è già importante perché determina la competenza più corretta del fine (che a questo punto però mi consenta di dire che non deve più essere quello di riempire la piazza ad ogni costo). Si può anche arricchire la rassegna come lei propone rispolverando il cinema di venti anni fa con pezzi della Ubalda ma questo può e dovrebbe essere fatto in parallelo al core del festival. Il cinefilo poi conosce già i vari Truffaut, Bertolucci, Pasolini, Kubrick... Non so se vale la pena proporgli ancora la visione di film che probabilmente possiede in dvd a casa. Sicuramente invece vorrebbe avvicinarsi al nuovo cinema d’autore che è difficile trovare nelle sale soprattutto di Vasto dove —quando va bene— sono proiettati solo al giovedì pomeriggio. Mi sono dilungato e probabilmente non le ho detto tutto quello che avevo in mente. Credo però che a Vasto ci sia qualcuno che apprezza come me il cinema e che possa condivide questa mia opinione. Magari potrebbe essere anche felice di essere coinvolto in una macchina organizzativa ben ragionata e suggerire altre soluzioni che io non ho in mente. Giri la mia anche alle persone che lei stima e che consiglia nella sua lettera aperta poiché sono costoro le persone che devono immettere linfa nuova alla manifestazione.Caro consigliere sono stato ben felice di condividere con lei queste mie idee; sarei ancora più felice anche sapere che poi qualcuno le ha recepite e messe in atto. Spero che non le abbia invece prese come polemica o disprezzo del lavoro fatto in questi anni.Con la mia stima.