venerdì 24 aprile 2009

Il PD avrebbe votato la Legge 898/1970 sul divorzio e la Legge 194/1978 sull'aborto?

Da mesi il Partito Democratico, che è diviso su tutto, è unito nel denigrare la Sinistra e nel tornare a invocare il cosiddeto "voto utile" che ha sortito il solo effetto di dare una schiacciante maggiroanza a Berlusconi e di tenere, per la prima volta nella storia dell'Italia repubblicana, la sinistra socialista e comunista al di fuori del Parlamento. Se la Sinistra fosse meno responsabile, avrebbe fatto cadere tutte le giunte comunali, provinciali e regionali con un effetto domino che avrebbe relegato il PD ad'un'eterna opposizione a tutti i livelli della gestione politica. Ma veniamo a noi. Da altrettanti mesi il PD si interroga sul calo dei propri consensi. Al di là della diaspora elettorale verso altri partiti, il dato più significativo è rappresentato dall'astensionismo frutto della delusione che ha coinvolto soprattutto la componente DS. Infatti sin dal giorno della sua nascita, il PD non ha avuto una identità precisa tanto da sembrare uno di quei personaggi usciti dal teatro di Pirandello capace di interpretare mille ruoli indossando altrettante maschere. Ci piacerebbe invece osservare un PD dal volto chiaro, univoco e umano; un PD che, scaricati i papisti, si facesse capofila di una coalizione di sinistra sul modello del PSE di Zapatero. Infatti è, a nostro avviso, sui diritti civili e sulla laicità dello Stato che il PD ha più deluso i suoi elettori: DI.CO., testamento biologico, fecondazione eterologa... che figuraccia! Non vogliamo proseguire oltre, qui vogliamo limitarci solo a porre una domanda: se nel 1970 e nel 1978, al posto del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista e degli altri partiti laici, ci fosse stato il solo PD, l'Italia avrebbe avuto oggi una legge sul divorzio ed una legge sull'aborto?
.....Meditate dirigenti del PD, meditate!

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