martedì 14 giugno 2011






Menna, Tiberio ed il legittimo impedimento.



di Roberto Emiliano Piserse




Il 95% degli italiani ha appena ribadito con forza che la "Legge è uguale per tutti" dando così uno sberlone a ogni tentativo di neo-assolutismo, nel significato latino del termine (absolutus, sciolto, non sottomesso alla Legge). Il "Legittimo impedimento", vale a dire l'impossibilità di processare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i ministri stessi durante il loro mandato, è stato cancellato dal popolo italiano proprio in base ad un principio elementare che risale al pensiero liberale e costituzionalista del XVII secolo. Ciò nonostante, sembrerebbe che, in forma nuova, il legittimo impedimento voglia essere riproposto a Vasto nei criteri della formazione della nuova Giunta comunale. Non sappiamo chi abbia immaginato un legittimo impedimento per Tiberio di farsi da parte per cedere il posto a chi è stato più votato di lui. Mi spiego. Se viene stabilito un criterio per la formazione della Giunta, o quel criterio vale per tutti o non vale per nessuno. Se il criterio è quello di conferire l'assessorato ai consiglieri più eletti, criterio che forse Platone nella sua Repubblica non avrebbe condiviso ma che è quello che è stato sempre utilizzato, non si capisce perchè a un certo punto, quando arriva il turno di Francesco (in una foto tratta da Vastoweb.com), occorre andare a "scavalco"! Forse perchè Tiberio era assessore uscente? Ma allora perchè non procedere nello scavalco e ripescare Domenico Molino? Oppure, nell'Italia dei Valori, scavalcare Antonio Spadaccini e ripescare Corrado Sabatini? Per legge il sindaco sceglie gli assessori, di fatto però la scelta ricade sui partiti. Se così è, lasciamo al Sindaco almeno la possibilità di stabilire, a suo insindacabile giudizio, i criteri generali per le nomine, stabiliti i quali, però, non esistono eccezioni perchè "formula non facit saltus"!




Nessun commento:

Posta un commento