venerdì 8 ottobre 2010





L'ex Assessore Paolo D'Adamo contro l'inceneritore di Silvana Iacobucci.

L'imprenditrice vastese, solo qualche giorno fa, aveva aderito ad Alleanza per Vasto, la compagine politica creata dall'ex vice-sindaco Nicola del Prete per tentare la scalata alla carica di sindaco. E' da notare che, all'interno della stessa formazione politica, milita lo stesso Arch. F.P. D'Adamo di cui, qui di seguito, riportiamo il comunicato.




riceviamo e pubblichiamo.




Il pretesto


Mo che dicisse Ro’! tutte li cill cand e la cella me na da canda? Certo, dico io, bisogna sempre esporre il proprio punto di vista, il proprio modo di vedere le cose. Nondimeno, se non si conoscono gli argomenti si dovrebbe fare attenzione a ciò che si dice e soprattutto bisognerebbe capire “dove si va a parare”. Quella “assassina” di Silvana Iacobucci vuole avvelenarci tutti con un “inceneritore” posto, niente popò di meno ché, nella zona “industriale” di Punta Penna. Io dico: “ma stiamo a scherzà?” Ribadisco: “Stiamo a scherzare?” Ma dove si è visto mai che in un luogo dove operano industrie chimiche e impianti di produzione e stoccaggio di oli combustibili, si possa realizzare una “centrale a biomasse”? E, come da una lettera inviatami dal Comitato “38 luglio” qualche tempo fa, se da questa si sviluppa una scintilla che da fuoco ai serbatoi della Fox Petroli e da questi le fiamme si propagano prima alla vicina Vasto Legno e poi alle industrie chimiche Puccioni, sai che catastrofe? Mica perderemmo solo la squadra di basket Biofox? Se continua così, dove andremo a finire? Non bastano già i danni che abbiamo subito e che continuiamo a subire? La stupenda riserva di Punta d’Erce, della quale, per fortuna, solo in pochi possiamo godere, che guasti ancora subirebbe? E quando il vento del nord dirigerà sulla città le “polveri sottili” prodotte da questa centrale, mescolate a quelle già prodotte dalle altre aziende in funzione, che danno affronteremo? Meno male che la “strega” Iacobucci ha deciso di scendere in politica, così i suoi denigratori ci hanno aperto gli occhi. Se la “scellerata imprenditrice” non avesse fatto quel passo, tutto sarebbe passato in silenzio. Anzi magari qualcuno avrebbe addirittura elogiato il suo operato, evidenziato la bontà dell’operazione, la creazione di posti di lavoro e l’aumento del traffico mercantile nel porto, oltre alla produzione di energia “pulita”.
E’ di oggi la notizia che presto gli inglesi si riscalderanno con la loro “cacca”. No! non è un ritorno al bue e l’asinello. Si utilizzeranno gli escrementi prodotti, per generare gas da riscaldamento. Insomma hanno studiato le “scorregge” ed hanno pensato (eliminando ogni tipo di odore, dice la notizia) di utilizzare quel sistema per produrre energia “pulita”. Il tutto nasce, mi pare di capire, dall’idea di un americano con chiare origini italiane, Matthew Mazzotta, che ha reinterpretato il concetto del processo digestivo dei rifiuti umani e animali. Con questo sistema si ipotizza l’installazione all’interno dei nostri parchi del cosiddetto Digestivo di Metano dove poter gettare il sacchetto contenente gli escrementi del nostro cane. Tale dispositivo è in grado di trasformare tale popò in metano e successivamente utilizzarlo per alimentare i lampioni che assicurano l’illuminazione al parco. Gli Inglesi che in quanto a “grandeur” sono secondi solo ai Fracesi, hanno pensato di più e hanno deciso di utilizzare il sistema per “riscaldare” intere città. Ora chi vuole approfondire, può procedere nella ricerca sul Web. C’è una infinità di siti che parla dell’idea.
Mi chiedo invece se nella “truce” mente della “sciagurata” imprenditrice Iacobucci stia già passando l’idea di costringerci a recarci a fare la “cacca” nel suo stabilimento. Certo dovremo per forza recarci in quel luogo, perché le nostre fogne non sono in grado di permettere il recupero del “prezioso” materiale, a meno che qualche “illuminato politico”, magari la stessa “diabolica” Iacobucci, non decida di potenziare il nostro sistema fognario. Io dal canto mio sono pronto a fornire materia prima in quantità. Tuttavia, dovremmo stabilire un congruo compenso. Se l’energia ha un costo, la materia prima … anche.
A questo punto ribadisco a coloro che da tempo tentano di mandarmi a produrre materia prima gratis: “Non ci riuscirete! Dovete … pagare. Gratis andateci voi”.

Nessun commento:

Posta un commento