PER USCIRE DALLA CRISI
TORNARE AL PRAGMATISMO DEI NOSTRI PADRI
Un recente studio del Credit Suisse, applicato al leggendario pragmatismo dei nostri padri, dà forse la soluzione per uscire dallo stillicidio della crisi economico-finanziaria dell'Italia.
Leggende metropolitane raccontano di una pratica abbastanza diffusa durante i dissennati anni Ottanta italiani. Si dice, infatti, che molti genitori, rivolgendosi al consolidato politico del proprio territorio, erano pronti ad offrire parte del loro risparmio per "sistemare" il proprio figliuolo in un ente pubblico o in uno dei tanti carrozzoni statali. Il ragionamento, pragmatico ma molto poco ortodosso, era il seguente: "Do parte dei miei risparmi a Tizio per sistemare mio figlio per tutta la vita. Per me è un vero e proprio investimento: sono i soldi meglio spesi!".
Non sappiamo quanto ci sia di vero dietro certe leggende, ma se si dice che solitamente tutte le leggende hanno un fondamento di verità e se poi vediamo come sia lievitato in quegli anni del CAF (Craxi-Andreotti-Forlani) il nostro debito pubblico, che fu praticamente raddoppiato, ci viene da pensare che in tutto questo qualcosa di realistico deve esserci stato. Ora, mutatis mutandis, soffermiamoci ad analizzare lo studio del Credit Suisse.

Torniamo a questo punto al pragmatismo dei nostri padri: quale capofamiglia si rifiuterebbe di sacrificare il 10% dei propri risparmi pur di garantire ai loro figli un futuro sereno e, cosa ancor più importante, la immediata restituzione della dignità finora calpestata dalla crisi?
Siamo certi che se un governo, ben illustrandolo ai propri cittadini, proponesse un provvedimento del genere, troverebbe nel Paese tutto il consenso necessario per porre fine allo stillicidio di questa interminabile recessione. L'alternativa potrebbe infatti essere che gli Italiani, gradualmente ma inesorabilmente, si ritroveranno comunque senza alcun risparmio perché dilapidato da un lato per garantire la "paghetta settimanale" ai propri figli trentenni e magari quarantenni; dall'altro a supportare e sopportare manovre e manovrine correttive dei governi nazionali e regionali senza alcuna progettualità strategica per il futuro. Crediamo infatti che sia tempo di governare seriamente questo nostro Paese, perché il tempo del "Tira a campare" è finito per sempre... se vogliamo restare nell'Europa e nello sviluppo... sostenibile!!
REP