venerdì 1 febbraio 2013



A scuola anche in... Estate! Così si risparmia sulle baby-sitter! 

 
Che molti docenti negli ultimi lustri si sentano sempre più baby-sitter che insegnanti-educatori è cosa risaputa, tanto che il lavoro del maestro o del professore è risultato tra quelli più alienanti sia per la scarsa gratifica economica che per la sempre minor considerazione sociale. L'incursione del Premier Monti va esattamente in questa direzione. Nei giorni scorsi ha detto che occorre ridurre le vacanze estive nelle scuole ad un mese in modo da non gravare sulle mamme lavoratrici che, nei lunghi tre mesi d'estate, non sanno dove lasciare i propri figli!
sigh!
Che i docenti per contratto abbiano diritto, come la gran parte dei lavoratori, a 36 giorni di ferie è cosa ovvia e risaputa, ma dire che la scuola debba restare aperta anche l'estate perché le madri lavoratrici hanno difficoltà a badare ai propri figli significa che il fine principale della scuola è quello del baby-sitteraggio e non della trasmissione del sapere per creare una società sempre più civile e sempre più competente da un punto di vista professionale e culturale!  
L'ex direttore de "Il Tempo" Mario Sechi, che è persona intelligente, si è subito apprestato a smentire ufficialmente un'ipotesi di questo tipo. Non sappiamo se l'abbia fatto per opportunità politico-elettorale o perché convinto tale provvedimento, inserito nel contesto delle parole del Premier, sarebbe risultato una vera e propria bestemmia, un'ulteriore umiliazione e mortificazione per quella che dovrebbe essere la professione più bella ed importante del mondo: la trasmissione del sapere!
REP
 



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